Tutto per la scuola
Compiti delle vacanze
Formazione: i più richiesti
Alla ricerca del Rispetto nelle pratiche di cura
Come possono operatrici e operatori della cura farsi guidare dalle loro stesse esperienze di lavoro – tanto stressanti quanto dense di delicata sensibilità – per diffondere nei loro Servizi e nelle loro relazioni un approccio umano e rispettoso? La società in cui viviamo – definita come una società “sviluppata” – è orientata sempre più all’efficientismo, al raggiungimento di obiettivi e al prestazionismo anche nei Servizi alla persona. È in questo contesto che Fabio Folgheraiter propone una riflessione profonda sulla “ricerca del Rispetto” nelle pratiche di cura: qual è il senso autentico del rispetto e della reciprocità di fronte alla sofferenza esistenziale?
In queste pagine dense di citazioni e riferimenti al lavoro quotidiano, Fabio Folgheraiter esamina due paradigmi esistenti – quello liberista che celebra l’anzianità quando giovanile e quello welfarista che pratica il rispetto come dovere professionale – indicando una terza via: l’approccio relazionale per esprimere un rispetto integro.
Metodologie e strumenti per ideare, realizzare e valutare progetti
Il Master si propone come un’occasione di riflessione, analisi, costruzione ed implementazione di nuove conoscenze e competenze, indispensabili per esercitare efficacemente la funzione di progettista sociale. Dopo un approfondimento iniziale sul senso e sul ruolo che la progettazione sociale può assumere nel quadro delle politiche di welfare, il percorso formativo affronterà via via le diverse fasi che compongono il lavoro di progettazione, dalla fase iniziale e preparatoria, a quella di stesura del progetto, di implementazione e di valutazione.
Esperienze e strumenti per il community social work e la rigenerazione dei territori - 5° Convegno internazionale
Sempre più spesso sentiamo parlare di lavoro di comunità, in un duplice senso.
Da un lato è la capacità delle comunità di attivarsi per affrontare sfide e generare cambiamento, dall’altro è l’insieme di competenze e pratiche che servizi sociali, operatori e operatrici possono mettere in campo per favorire attivazione, sviluppo o rigenerazione comunitaria.
Al centro di tutto c’è un elemento imprescindibile: la partecipazione. Non si può immaginare di risolvere problemi collettivi senza coinvolgere chi quei problemi li vive ogni giorno.
Metodi, procedure e strumenti per costruire percorsi di aiuto condivisi
Favorire la partecipazione nei procedimenti di tutela coinvolgendo bambini/e, ragazzi/e e le loro famiglie: questi sono i principi che ispirano il Master in Tutela dei Minori.
Chi opera nel campo della tutela minorile si trova coinvolto in situazioni estremamente complesse, dal punto di vista relazionale e procedurale. La tutela dei minori è infatti una delle aree più controverse, in cui le decisioni dei professionisti possono essere oggetto di polemiche. È anche un ambito in cui operatrici e operatori si sentono particolarmente gravati dalla complessità delle situazioni, dalla sensazione di impotenza, dai dilemmi legati alla necessità di dover andare incontro a bisogni e diritti difficili da conciliare gli uni con gli altri.
Il master, partendo da questi presupposti, intende approfondire le fasi del percorso di aiuto di famiglie vulnerabili, lavorando sul loro coinvolgimento a livello decisionale, nel rispetto di bambini/e e ragazzi/e.
Il riconoscimento e l’ascolto della donna che affronta una situazione di violenza di genere all’interno di una relazione intima costituiscono i primi passi per un adeguato sostegno alle vittime.
Diversi ostacoli di natura emotiva e lacune formative possono tuttavia inficiare la relazione di aiuto con le donne che subiscono violenza. La specificità del tema pone gli operatori e le operatrici in contatto con una sofferenza emotiva profonda e con una complessità operativa che può evocare vissuti di inadeguatezza.
La negazione o la minimizzazione del problema, la rabbia nei confronti della vittima e il senso di impotenza o, al contrario, la convinzione di poter “salvare” le vittime da soli, sostituendosi a esse nelle scelte e nelle azioni, costituiscono solo alcune delle possibili reazioni difensive in grado di compromettere un adeguato sostegno psicosociale. Il corso si propone come occasione di sviluppo e implementazione di conoscenze e competenze specifiche sulla conduzione del colloquio di aiuto in diversi possibili contesti con donne che affrontano la violenza.