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Tutte le proposte Erickson dedicate alla saggistica.
Un pamphlet distopico e straniante che entra a far parte della serie Point of View realizzata in collaborazione con Scuola Holden. Il testo narra di un mondo ipotetico in cui il potere è nelle mani dei giovani sotto i 22 anni e gli adulti sono, invece, esclusi dal dibattito politico.
Assumendo due punti di vista - quello della generazione Z e quello dei boomer - il libro offre possibilità di guardare con occhi diversi ciò che ci circonda, è quindi un’occasione di confronto fra le due generazioni così distanti tra loro e al contempo così vicine, moltiplicando gli spunti di riflessione e smontando luoghi comuni che per troppo tempo hanno mantenuto solide le proprie radici.
Mentre scorro i testi pervenuti, passa davanti ai miei occhi uno splendido atlante in cui il Bel Paese torna a essere il centro del mondo. Dobbiamo imparare a decifrare, coi nostri schemi mentali, le suggestioni nascoste nelle frasi che i nostri allievi ci hanno consegnato, a volte compiute, spesso smozzicate, oppure declamate per la prima volta come camminando in equilibrio sul filo sospeso nel vuoto.
Una lettura intensa, a tratti forte, in cui convivono storie di speranza e testimonianze drammatiche, ma che lascia una traccia preziosa di fiducia nel futuro, nella potenza della lingua e del narrarsi, e restituisce un messaggio di rinascita e possibilità di riscatto. Questo atlante composito raccoglie le lettere degli studenti e delle studentesse delle Scuole Penny Wirton, e attraverso rappresentazioni grafiche lascia immaginare a lettori e lettrici il viaggio compiuto da ogni singola persona.
Le neuroscienze spiegate con parole semplici e alla portata di tutti e tutte: Giocati il cervello – Plastici per sempre racconta attraverso aneddoti, storie e giochi l’infinita avventura della mente in tutte le sue forme, svelandoci i segreti di cosa accade nelle diverse fasi della vita, in condizioni di sviluppo tipico o di neurodivergenza, di salute o di malattia.
Negli ultimi anni le neuroscienze sono un argomento che ha guadagnato una diffusione e un interesse particolarmente ampio e eterogeneo. Nonostante la sua complessità, l’argomento è uscito dalle aule universitarie e dai convegni specialistici raggiungendo un pubblico curioso, appassionato e trasversale, interessando l’editoria e anche i diversi media. Parlare di neuroscienze (o semplicemente comprenderle) non è facile per chi non è un addetto ai lavori o non ha familiarità con il lessico scientifico più specializzato.
Dopo la laurea in Pedagogia (1972) presso l’Università di Bologna, è stato membro dell’équipe di coordinamento pedagogico delle scuole dell’infanzia del Comune di Bologna e capo servizio alla pubblica istruzione del Comune di Carpi.
È stato docente di Pedagogia e Didattica dell’Educazione Artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e Firenze, professore straordinario di Pedagogia Comparata all’Università di Messina e professore ordinario di Pedagogia Generale e Sociale all’Università di Trento, dove ha fondato e diretto il Laboratorio di Comunicazione e Narratività.
Scrittore e curatore di saggi, testi narrativi e libri per l’infanzia, è anche disegnatore e autore di opere verbovisuali.
“Il dato in natura non esiste, non possiamo «raccoglierlo» se non viene prima prodotto. Ma se la natura in qualche modo senza il nostro intervento può produrre frutti e fiori, con i dati questo non succede mai. Perché allora siamo ancora molto legati a espressioni come «lo dicono i dati» o «data driven» come bollino di qualità di un progetto, un report, o persino di un programma politico?”
In questo saggio Donata Columbro indaga a fondo il lato inconscio del dato. Stabilire chi è dentro o fuori le statistiche non è un atto neutrale, ma una scelta dell’uomo, per questo il primo passo fondamentale è prendere consapevolezza che i dati sono costrutti umani e sociali e riconoscere in essi la costante presenza di pregiudizi.
Quando tutte le nostre decisioni si basano sui dati perché cerchiamo oggettività, ma ignoriamo il contesto, possiamo andare incontro a enormi fraintendimenti arrivando alla conclusione che questa oggettività - in fondo - non esiste. Allora, chi ha il potere di raccogliere e analizzare il dato? E chi, invece, non lo detiene assolutamente? Il saggio, quindi, è un invito a lettori e lettrici a impegnarsi affinché i dati non diventino amplificatori di discriminazioni danneggiando le comunità o i gruppi ai margini della società.
La storia che conduce alle attuali reti generative è fatta di idee, scoperte, illusioni, primavere e inverni della ricerca, fantasmi concettuali, entusiasmi e risultati che sino a pochi anni fa venivano visti come esclusivo appannaggio di racconti e film di fantascienza.
Siamo sicuri che tutto ciò che chiamiamo “intelligenza” sia effettivamente tale?
Il saggio esplora l’evoluzione delle Intelligenze Artificiali, ripercorrendo una storia che da Giordano Bruno arriva fino a Pac Man, mettendo in luce la complessità e i miti che le circondano.
Per sfatare i pregiudizi a esse spesso connessi, il saggio si presenta come una guida sia per gli entusiasti delle tecnologie emergenti, sia per i critici scettici, presentando in modo accessibile e rigoroso l’utilizzo e le implicazioni delle reti neurali, fornendo una visione critica e approfondita della creatività che attraverso le nuove tecnologie viene amplificata quasi a dismisura.
Pluralità, Eterogeneità, Apertura
Il Margine è un marchio che dà voce a punti di vista dissonanti e originali per metterli al centro del pensiero e del dibattito. Una realtà frutto dell’incontro tra la casa editrice “Il Margine”, nata da una comunità di intellettuali, attivisti e cittadini, e le Edizioni-Centro Studi Erickson, impegnate dall’inizio degli anni Ottanta nell’ambito dell’inclusione scolastica e sociale.