Un modello operativo per un’educazione linguistica, letteraria, interculturale.

Quattro fasi per ricostruire la propria visione del mondo attraverso il dialogo interculturale della letteratura.

Un modello operativo per un’educazione linguistica, letteraria, interculturale.

In una didattica che valorizza il ruolo del lettore e le sue capacità ermeneutiche, non si può pensare alla letteratura come scienza precisa ed esatta. Pertanto, risulta importante dare il giusto spazio alle varie interpretazioni degli studenti verso un manufatto culturale, sia in ottica di analisi del testo in relazione alla lingua e alla cultura di origine, sia in riferimento alle varie visioni, diverse e differenti, che possono sorgere nell’aula. A questo proposito, Spaliviero (2020) propone un modello diviso in quattro fasi, partendo dalla dimensione interna del testo e al suo rapporto con il singolo studente per giungere alla sfera più collettiva, coinvolgendo la dimensione del rapporto e del confronto tra pari.

L’incontro con l’altro 

La prima fase parte dalla concezione della narrazione come luogo, moderato e protetto, di costruzione identitaria. Nel suo raccoglimento, il testo è il luogo dove le capacità umane teorizzate da Martha Nussbaum (2007) trovano concretezza: la capacità ai sentimenti, all’immaginazione, al pensiero, attraverso cui coltivare il proprio potenziale cognitivo e intellettuale in condizioni sicure, per poter mantenere relazioni affettive evitando l’insorgere della paura e l’ansia del diverso. Un luogo, dunque, dove si prende consapevolezza della necessità di trattare l’altro con rispetto e dignità, al di là delle differenze che separano. Non trattandosi tuttavia di abilità intrinseche nell’individuo, ma create da una combinazione di facoltà personali e contesto esterno (Nussbaum 2011), risulta quasi ovvio l’importante contributo che la scuola è chiamata a dare, anche attraverso l’educazione letteraria e la dimensione prettamente interculturale della letteratura, con i suoi “contenuti mai esclusivi, localistici, asfitticamente monoculturali” (Santarone 2022). 

L’incontro con sé stessi

Ora è possibile rivolgere il pensiero all’incontro con sé stessi, per riflettere sulla propria identità dopo aver indagato l’alterità. Durante la scoperta del testo, due sono le identità che possono nascere dentro al lettore, insieme ad un senso di responsabilità etica: oltre che della propria interiorità, egli deve farsi carico dell’alterità che si esprime attraverso le parole, accettandola e accogliendola, come scommessa di possibile trasformazione e rinnovamento interiore. Secondo Raimondi, “leggendo, nella mia soggettività rappresento anche un altro soggetto, quasi ‘due in uno’, sperimentando la mia stessa identità come movimento e tensione verso l’alterità e la differenza” (Raimondi 2007).

Per questo motivo, è necessario saper relativizzare, consapevoli della propria prospettiva parziale e incompleta della realtà, accettando punti di vista altri e sospendendo il giudizio verso di essi, per accoglierli e accomodarli dentro di sé. Infatti, un testo non è mai un produttore di valori “naturali”, dalla verità inderogabile; al contrario, è un prodotto culturale, che oscilla nel tempo, nello spazio, tra i popoli.  In tal senso, ampliare la propria enciclopedia del mondo attraverso la curiosità e lo spirito critico porterà gli studenti a un ampio ventaglio di visioni, idee, concetti, tra i quali si cercheranno di incontrare i punti di raccordo condivisi in quanto relativi alla condizione umana (Spaliviero 2020).

La condivisione con gli altri

Si passa ora a un livello superiore, di co-costruzione dell’immaginario collettivo, attraverso il rapporto dialogico con i compagni. Durante la fase di condivisone con gli altri, lo studente si apre al confronto delle proprie idee e percezioni con quelle dei compagni di classe. Il testo dell’opera viene collocato nelle coordinate spazio-temporali, culturali e sociali di appartenenza: prima, per riflettere sul significato che esso potesse acquisire nel contesto di origine, poi, per pensare a possibili nuovi significati da attribuire in relazione al presente. In tal senso, le abilità relazionali diventano la base di crescita per lo sviluppo dell’ascolto attivo, la negoziazione di significati, l’astensione di giudizio, scardinando l’etnocentrismo culturale, i pregiudizi e gli stereotipi. L’insorgere di eventuali conflitti sarà parte del processo naturale portato avanti dal dialogo stesso, che utilizzerà le divergenze ma per arricchirsi (Spaliviero, 2020). 

La ristrutturazione di sé 

La condivisione di emozioni, idee e valutazioni può portare alla messa in discussione di certezze che, mentre accolgono una nuova rappresentazione della realtà, portano a una altrettanto importante riconsiderazione e consapevolezza intima. Per questo, la fase finale viene definita della ristrutturazione di sé, e agli studenti non verrà richiesto di formulare un giudizio irrazionale sull’opera, basato su gusti e percezioni individuali, bensì un giudizio calibrato, ragionato, attraverso il quale concluderanno il confronto con i compagni. Si chiuderebbe, così, lo studio di un’opera letteraria che trascende i suoi limiti testuali, richiedendo un percorso di decentramento, autovalutazione, riconsiderazione personale: un cammino circolare in quanto il discente, partendo dal sé, al sé tornerebbe attraverso l’incontro con l’altro; un “conoscere per conoscersi” (Spaliviero, 2020) che diminuisce la distanza nei confronti del prossimo, rendendoci allo stesso modo sconosciuti e diversi a noi stessi, un’opera in costante costruzione e rinnovamento. 

Conclusioni 

Attraverso le quattro fasi esposte, è possibile percorrere un cammino interiore che, da una pars destruens, giunge alla costruzione condivisa e ragionata di una consapevolezza personale e culturale di ampio respiro. Tutto ciò grazie alla “polifonia dell’esperienza letteraria” e alla celebrazione del “senso profondo della parola come dialogo, come rapporto tra un soggetto e un altro”, in quanto è l’altro il punto di partenza per riscoprire sé stessi (Raimondi 2023). 

Bibliografia

ARMELLINI, G., (1987), Come e perché insegnare letteratura, Bologna, Zanichelli;
ARMELLINI, G., (2008). La letteratura in classe. L’educazione letteraria e il mestiere dell’insegnante, Milano, Unicopli;
CAON, F., SPALIVIERO, C., (2015), Educazione linguistica, letteraria, interculturale: intersezioni, Loescher Editori;
NUSSBAUM, M., (2007), Frontiers of Justice: Disability, Nationality, Species Membership, Cambridge MA, Harvard University Press;
NUSSBAUM, M., (2011), Creating Capabilities: The Human Development Approach, Cambridge MA, Harvard University Press;
RAIMONDI, E., (2023), “L’esperienza letteraria: un dialogo delle culture”, Griselda, il portale della letteratura, Bologna, Università di Bologna, 
RAIMONDI, E., (2007), Un’etica del lettore, Bologna, il Mulino;
SANTARONE, D., (2022), “La letteratura in prospettiva interculturale”, L’ospite ingrato, Rivista online del centro interdipartimentale di ricerca Franco Fortini, num. 13,
SPALIVIERO, C., (2020), Educazione letteraria e didattica della letteratura, Ca’ Foscari Edizioni;

 

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