Una nuova triade educativa: linguistica, letteraria, interculturale.

L’importanza della fusione tra diverse educazioni per la formazione di uno sguardo consapevole e critico verso l’altro e sé stessi.

Una nuova triade educativa: linguistica, letteraria, interculturale.

Di fronte al crescente numero di studenti stranieri, negli ultimi decenni si è reso evidente un adattamento della normativa per la loro accoglienza e integrazione nelle scuole di ogni ordine e grado. L’interculturalità inizia quindi a emergere sia come necessità educativa, sia come nuova prospettiva attraverso cui adattare la didattica, il dialogo educativo, lo scambio interpersonale. Operando decisioni di carattere strategico, politico, oltre che organizzativo e metodologico, l’educazione interculturale mira a supportare la comprensione del mondo e l’apertura emotiva agli altri, in un doppio movimento sul piano cognitivo ed emotivo (Caon e Spaliviero, 2015).

L’educazione linguistica

Quando si parla di educazione linguistica, bisogna prendere in considerazione diverse sfaccettature. Per Balboni (Balboni, 2015), infatti, la competenza linguistica non è la sola chiave per comunicare correttamente, in quanto è la pragmalinguistica – ossia il buon uso di pratiche linguistiche in base al contesto specifico di comunicazione - il fulcro della comunicazione efficace. Tuttavia, se lo scopo è quello di comunicare appropriatamente e non commettere errori che potrebbero invalidare l’esito positivo di uno scambio comunicativo, allora è necessario lo sviluppo di un’ulteriore competenza, di carattere socio-culturale, che sostenga la comprensione mutua e lo scambio anche tra parlanti con piene ed affinate competenze nella propria lingua madre (Balboni, 2016).

Gli obiettivi dell’educazione interculturale

In questo contesto, è utile concentrarci su quelli che sono gli obiettivi che l’educazione interculturale si prefigge: lo sviluppo di abilità sociali e dell’intelligenza della relazione, l’apertura mentale e la capacità di accogliere punti di vista diversi dai propri (in modo da valutare se le eventuali dissonanze possano essere integrate), il decentramento prospettico ed il pensiero divergente. Non solo, l’educazione interculturale ricerca anche la pratica empatica, l’ascolto attivo e la comunicazione efficace. Di conseguenza, la competenza interculturale così acquisita andrebbe a sostenere l’osservazione delle differenti dinamiche che popolano le grammatiche comunicative tipiche di ogni cultura e di ogni lingua, al fine di poter attuare strategie ed abilità relazionali volte al superamento delle difficoltà che possono insorgere nel caso in cui la lingua e la cornice culturale di attuazione siano diverse (Spaliviero, 2020): pensiamo ai fraintendimenti che possono insorgere per un uso improprio di espressioni linguistiche, gestualità o espressioni facciali, o riferimenti culturali non pienamente accessibili a uno dei due interlocutori.

Una speciale concezione di cultura

Se vuole diventare realtà quotidiana, un approccio interculturale deve partire da un presupposto basilare, ossia la definizione stessa di cultura. Ad esempio, Borghetti (2016) sottolinea il valore dello scambio comunicativo sia nell’interazione con la diversità sia nel riflettere su sé stessi, sul proprio senso di appartenenza a una cultura. Risulta fondamentale, in tal senso, riprendere il concetto di cultura non essenzialista, secondo cui ogni individuo partecipa contemporaneamente a diverse culture, grazie ai confini instabili e incerti, con i loro movimenti fluidi, diversificanti, mutanti di queste ultime (Holliday, 2011). Allo stesso tempo, le culture sono “forze sociali” che si manifestano quando vengono percepite come significative dalle persone: ciò avviene, in modo particolare, tra individui di nazionalità diverse, tra i quali ogni forma di interazione sarà necessariamente interculturale (Holliday 2010). Sempre in ottica non essenzialista dovrà essere interpretato l’apprendimento interculturale, che partirà dal contatto con molteplici forme di diversità e dalla consapevolezza che in questi incontri il discente potrà riscontrare tratti tanto differente quanto comuni, trasferibili alla propria cultura di appartenenza (Borghetti 2016).

Il valore integrativo della letteratura

Abbiamo sottolineato la necessità dello sviluppo di una competenza linguistico-comunicativa aperta e consapevole delle dinamiche interculturali di cui la lingua si fa portavoce. Si tratta, infine, di capacità e competenze che possono venire integrate e modulate attraverso l’educazione letteraria che, in quanto educazione all’immaginario che fa della lingua il proprio veicolo principale, consente non solo di approfondire aspetti linguistici e pragmalinguistici strettamene collegati al testo, bensì offre costanti spunti di riflessione per la conoscenza di sé, del mondo e dell’altro.

Conclusioni

Attraverso la triade presentata è dunque possibile ristrutturare, attraverso giudizio e pensiero critico, la propria concezione della realtà, accogliendone altre o cogliendone le dissonanze, al contempo garantendo lo sviluppo delle competenze relazionali e comunicative in un dialogo aperto e rispettoso del sé e dell’altro, tanto necessario quanto urgente nella nostra società odierna, sempre più complessa, composita, multiculturale.

Bibliografia

  • Balboni, P. E., (2015), “La comunicazione interculturale e l’approccio comunicativo: dall’idea allo strumento”, EL.LE, vol. 4, num. 1, Edizioni Ca’ Foscari, pp. 1-20;
  • Balboni, P. E., (2016), “Didattica delle lingua in prospettiva interculturale”, Orientarsi in rete. Didattica delle lingue e tecnologie digitali, Becarelli, pp. 26-44;
  • Borghetti, C., (2018), “Studiare l’apprendimento linguistico interculturale come pratica discorsiva e interazionale”, La didattica delle lingue nel nuovo millennio. Le sfide dell’internazionalizzazione, Edizioni Ca’ Foscari, pp. 413-428;
  • Caon, F., Spaliviero, C., (2015), Educazione linguistica, letteraria, interculturale: intersezioni, Loescher Editori;
  • Holliday, A., (2010), “Complexity in cultural identity”, Language and Intercultural Communication, vol. 10, num. 2, pp. 165-177;
  • Holliday, A. R., (2011), Intercultural Communication and Ideology, Sage;
  • Spaliviero, C., (2020), Educazione letteraria e didattica della letteratura, Ca’ Foscari Edizioni;

 

 

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