Nella scuola secondaria di secondo grado, l’educazione linguistica e l’educazione letteraria in lingua rappresentano una parte consistente del percorso formativo degli studenti italiani; tuttavia, benché apparentemente integrate nelle linee guida ministeriali, queste due facce, in teoria della stessa medaglia, vengono spesso affrontate come due sistemi separati, in percorsi didattici che prima si concentrano sullo studio della lingua straniera per poi passare, con un balzo netto, allo studio della letteratura in quella lingua. Per poter trovare una soluzione a questa divisione, è necessario fare leva su alcuni elementi di fondamentale importanza.
Un nuovo concetto di literacy
In uno studio pubblicato nel 2003, Richard Kern parla di un nuovo concetto di literacy (competenza alfabetica) che non si basa meramente sulla capacità di letto-scrittura in una lingua straniera, ma va ben oltre, cercando il fulcro della competenza nel valore discorsivo dei testi, letterari e non: per Kern, infatti, comprendere un testo trascende la seppur fondamentale comprensione scritta, di strutture linguistiche, semantiche e sintattiche, per diventare comprensione di come quel testo rifletta i valori culturali, sociali, politici, storici, diventando, così, discorso. In altre parole, la literacy rappresenta la capacità di capire come, in determinate circostanze storico-culturali, un determinato popolo utilizza una determinata forma di linguaggio per comunicare complessi sistemi di pensiero. Per questo, saper leggere e scrivere non è sufficiente: si tratta di arrivare al cuore della comunicazione umana, per comprendere come gli atti di scrivere, leggere, conversare creano e formano i significati, andando oltre la loro mera trasmissione (Kern, 2003 e 2014).
La forza dell’ermeneutica
Con lo scopo di creare un ambiente d’apprendimento aperto sia all’educazione linguistica che all’educazione letteraria, è necessario, però, prendere in considerazione un ulteriore elemento fondamentale: il potere ermeneutico degli studenti che può supportare e facilitare la comprensione testuale e discorsiva (Spalivero, 2020). Prendendo spunto dalle loro esperienze come creatori di pratiche discorsive, gli studenti hanno la possibilità di concretizzare quanto teorizzato da Iser e Fish, per i quali la lettura non è solo comprensione testuale, ma fonte di infinite visioni e interpretazioni apportate dai singoli lettori: questi, infatti, contribuirebbero a dare significato e senso a un testo, partendo dalla propria individualità fatta di conoscenze, esperienze, bagagli di vissuto diversi. Da questo punto di vista, l’interpretazione viene ad essere “l’unica tessera del puzzle” (Fish, 1989), e un testo può diventare capace di talmente tante realizzazioni che nessun lettore particolare riuscirebbe a esaurirne il potenziale interpretativo. Solo così, infatti, si potrebbero creare un’unione tra il contesto da cui il testo emerge e il contesto in cui viene percepito ed elaborato (Iser, 1972).
La Rivoluzione Copernicana in classe
Per far sì che queste riflessioni diventino realtà all’interno della classe di lingua e letteratura, è necessario prendere le distanze da un approccio didattico incentrato sulla figura del docente, partendo dalla soggettività degli attori. In questo contesto, la didattica student-centred (Mezzadri, 2015; Balboni, 2012) deve prendere il volo dalla considerazione degli studenti come vero cuore pulsante dei processi di insegnamento e apprendimento: la loro partecipazione e coinvolgimento devono rimanere i fulcri su cui incentrare lo sviluppo di buone prassi didattiche, basate su dinamiche interrelazionali, attività didattiche strutturate e graduali, dialogo educativo e attivazione di riflessioni metacognitive che permettano il raggiungimento di obiettivi non solo prettamente disciplinari, ma soprattutto formativi, nella concezione più ampia del termine. A tale scopo, l’opera letteraria può aprirsi verso altri orizzonti, per accogliere visioni, interpretazioni, influenze culturali diverse, creando un dialogo non solo con l’attualità ma anche con le molteplici espressioni artistiche apportate da altre fonti, come la musica, il teatro, il cinema, le arti figurative (Spaliviero, 2015; Caon, 2003). Solo così sarà possibile incentrare la pratica didattica anche sui vari stili di apprendimento e bisogni educativi che popolano e arricchiscono l’ambiente della classe.
Conclusioni
Facendo leva sulla centralità degli studenti e le loro competenze ermeneutiche, è possibile fondere le due facce dell’educazione linguistica e letteraria in un’unica, arricchente moneta: si tratta, da un lato, di aprire la lezione di letteratura a una costante riflessione sul linguaggio, mentre, dall’altro, si permette alla lezione di lingua di trarre nutrimento dalla letteratura, per comprendere più profondamente lo stesso significato che attribuiamo al concetto di linguaggio, analizzato ed esplorato nella molteplicità della sue forme ed espressioni.
Bibliografia
- Armellini, G., (2008). La letteratura in classe. L’educazione letteraria e il mestiere dell’insegnante, Milano, Unicopli;
- Balboni, P. E., (2012), Le sfide di Babele. Insegnare le lingue nelle società complesse, UTET Università;
- Caon, F., (2003), “L’insegnamento della letteratura”, Scuola e Lingue Moderne, anno XLI, pp. 2-13;
- Fish, S., (1989), Doing What Comes Naturally, Durham and London, Duke University Press;
- Iser, W., (1972), “The Reading Process: A Phenomenological Approach”, New Literary History, Vol. 3, No. 2, On Interpretation: I, pp. 279- 299;
- Kern, R., (2003), “Literacy and Advanced Foreign Language Learning: Rethinking the Curriculum”, Advanced Foreign Language Learning: A Challenge to College Programs, AAUSC, pp. 19-35;
- Kern, R., (2014), Literacy and Language Teaching, Oxford University Press;
- Luperini, R., (2013), Insegnare la letteratura oggi. Quinta edizione ampliata, San Cesario di Lecce, Manni;
- Mezzadri, M., (2015), I nuovi ferri del mestiere, Loescher Editori;
- Spaliviero, C., (2015), “Didattica della letteratura italiana attraverso le canzoni”, EL.LE, anno 13, num. 61, Edizioni Ca’ Foscari, pp. 8-25;
- Spaliviero, C., (2020), Educazione letteraria e didattica della letteratura, Ca’ Foscari Edizioni.