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Collana: Erickson Direct Publishing
Un racconto autentico che unisce medicina e comicità per mostrare come il sorriso possa diventare parte integrante della cura. Attraverso l’esperienza di un medico che ha incontrato il suo «bambino interiore» vestendo i panni di un clown, questo libro offre spunti profondi su empatia, ascolto e umanità. Un invito a riscoprire, anche nella sofferenza, la leggerezza capace di trasformare ogni gesto in un atto di cura.
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Premessa
Il dottore è malato
Prefazione
Ex malo bonum (sant’Agostino)
Capitolo primo – L’infanzia
Il bambino non desiderato
L’incidente
Il medico di famiglia tronfio e ignorante
Il salone ospedaliero con soli adulti
Il ceffone del medico
Il sorriso rubato
Un bambino meno meno
Capitolo secondo – Il medico di famiglia
Fragilità
Lezione di medicina legale
L’Istituto di Patologia medica
Oncoematologia pediatrica
A casa
Il mio lavoro
Il filo reciso
Il palcoscenico dell’ambulatorio
La dermatite
La pressione bassa
Il giovane depresso
La signora ansiosa
L’uomo fragile
Il malato inosservante
Ciccillo e il naso rosso
Capitolo terzo – Il clown di corsia
Il corso di formazione
La nascita del mio clown
Il dottor Ercolano
Il mezzo sorriso
Primum non nocere
Entriamo in una chiesa, non in un villaggio turistico
I bambini non si toccano
La crisi di panico
Oggetti minuscoli in dono
Errori
Il pianto dei clowndottori
Sabina
«Se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete?»
Prenditi Percul
Capitolo quarto – Il medico clown in ambulatorio e nelle visite domiciliari
Il poster in ambulatorio
Nuove lenti
Le articolazioni croccanti
Il sorriso sociale in sala d’attesa
Il bambino che accompagna i genitori in sala di visita
Il dottore spiritoso
Paura del camice bianco
La mia giovane paziente con la bocca storta
La regalìa, vaccinazioni a domicilio
Gli angeli
Maria e il suo dono
Capitolo quinto – Il clown medico in Pediatria e altri reparti
La prima volta in Oncologia pediatrica
La bambina operata
Difetti fisici
Non è niente
Il fanciullino
Il delirio
Il battesimo di Nanà
La preghiera
Il mio papà
In psichiatria
La ricerca e la visione dei medici non clown
Nel reparto di Rottopedia
In pronto soccorso
Capitolo sesto – In azione nel sociale
I bambini autistici
Clowning in una comunità parrocchiale
Covid-19
Casa di reclusione femminile
Nella residenza sanitaria assistenziale
Capitolo settimo – Il clown medico in Ematologia oncologica
In Oncologia tra abbracci, sorrisi e lacrime
Ti conosco
L’orpello di Ercolano
La ricerca sull’ossitocina
La scorribanda di Cippy ed Ercolano
Ercolano e Callina in Ematologia oncologica
Nella sala di infusione della chemioterapia
Il giornalista
I risultati del progetto di ricerca sull’ossitocina
L’ultimo giorno in Ematologia oncologica
È notte fonda
Piccola chiosa e ringraziamenti
Postfazioni
Bibliografia
Un medico, un clown è il racconto toccante e leggero dell’esperienza di un medico di famiglia che, avvicinandosi all’arte del clown, riscopre se stesso e rivoluziona il suo modo di curare. Attraverso il personaggio di Ciccio — il suo clown grassottello, impacciato e pieno di umanità — l’autore impara a integrare la cura del corpo con quella dell’anima, portando sorrisi nei luoghi della sofferenza: ospedali, residenze per anziani, carceri, strutture per persone con disabilità.
In questo viaggio, il medico scopre che essere “spiritoso” significa essere in contatto profondo con lo spirito umano, con la parte più fragile e autentica di ogni individuo. Il buon umore non è solo leggerezza: è libertà, rispetto, amore. È la capacità di vivere i gesti più semplici senza timore del giudizio, creando legami sinceri e momenti di pace anche nei contesti più difficili.
Il volume parla a coloro che, in diversi ruoli professionali, si prendono cura degli altri (medici, infermieri, insegnanti, volontari, educatori, sacerdoti), offrendo a ognuno una riflessione preziosa: sul modo in cui ci si relaziona agli altri, sull'importanza dell'ascolto, sull’empatia e sull'autoironia come strumenti potentissimi di crescita personale e collettiva.
Non solo una testimonianza, ma soprattutto un invito a guardare la cura — e la vita — con occhi nuovi, capaci di accogliere la fragilità senza paura, e di accendere un sorriso anche nei momenti più bui.