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Negli interventi di tutela e di aiuto sociale, l’ascolto del bambino o del ragazzo è di importanza centrale, oltre a costituire un dovere etico per gli operatori e, in molti casi, un obbligo di legge. Il portavoce è una figura appositamente dedicata a rendere possibile tale ascolto: qualcuno che non...
Negli interventi di tutela e di aiuto sociale, l’ascolto del bambino o del ragazzo è di importanza centrale, oltre a costituire un dovere etico per gli operatori e, in molti casi, un obbligo di legge. Il portavoce è una figura appositamente dedicata a rendere possibile tale ascolto: qualcuno che non ha responsabilità dirette sulla situazione e può quindi concentrarsi sul compito di aiutare il minore a esprimersi e a partecipare alle decisioni che riguardano la sua vita, nel modo per lui più opportuno. La funzione del portavoce è di recente sperimentazione in Italia, ma ha una notevole tradizione nel lavoro sociale internazionale, in cui è chiamata advocacy.
Questo è il primo manuale sul tema scritto appositamente per il contesto italiano. Si basa sia sull’esperienza internazionale dell’autrice, sia sulle concrete sperimentazioni operative condotte in Italia direttamente da lei o con la sua supervisione. Fornisce il quadro concettuale e tutte le indicazioni pratiche necessarie per avviare efficacemente l’affascinante pratica dell’advocacy nei servizi socio-assistenziali, nelle comunità di accoglienza, nell’ambito dell’affidamento e dell’adozione, nella scuola.
Il volume si rivolge non solo agli operatori interessati a svolgere direttamente le funzioni di portavoce (educatori, assistenti sociali, psicologi), ma anche a tutti i professionisti che lavorano nei servizi di tutela minorile, ai dirigenti, agli amministratori, ai policy maker, agli studenti che si avviano a lavorare nel sistema di welfare.
Negli interventi di tutela e di aiuto sociale, l’ascolto del bambino o del ragazzo è di importanza centrale, oltre a costituire un dovere etico per gli operatori e, in molti casi, un obbligo di legge. Il portavoce è una figura appositamente dedicata a rendere possibile tale ascolto: qualcuno che non...
Negli interventi di tutela e di aiuto sociale, l’ascolto del bambino o del ragazzo è di importanza centrale, oltre a costituire un dovere etico per gli operatori e, in molti casi, un obbligo di legge. Il portavoce è una figura appositamente dedicata a rendere possibile tale ascolto: qualcuno che non ha responsabilità dirette sulla situazione e può quindi concentrarsi sul compito di aiutare il minore a esprimersi e a partecipare alle decisioni che riguardano la sua vita, nel modo per lui più opportuno. La funzione del portavoce è di recente sperimentazione in Italia, ma ha una notevole tradizione nel lavoro sociale internazionale, in cui è chiamata advocacy.
Questo è il primo manuale sul tema scritto appositamente per il contesto italiano. Si basa sia sull’esperienza internazionale dell’autrice, sia sulle concrete sperimentazioni operative condotte in Italia direttamente da lei o con la sua supervisione. Fornisce il quadro concettuale e tutte le indicazioni pratiche necessarie per avviare efficacemente l’affascinante pratica dell’advocacy nei servizi socio-assistenziali, nelle comunità di accoglienza, nell’ambito dell’affidamento e dell’adozione, nella scuola.
Il volume si rivolge non solo agli operatori interessati a svolgere direttamente le funzioni di portavoce (educatori, assistenti sociali, psicologi), ma anche a tutti i professionisti che lavorano nei servizi di tutela minorile, ai dirigenti, agli amministratori, ai policy maker, agli studenti che si avviano a lavorare nel sistema di welfare.
Negli interventi di tutela e di aiuto sociale, l’ascolto del bambino o del ragazzo è di importanza centrale, oltre a costituire un dovere etico per gli operatori e, in molti casi, un obbligo di legge. Il portavoce è una figura appositamente dedicata a rendere possibile tale ascolto: qualcuno che non...
Negli interventi di tutela e di aiuto sociale, l’ascolto del bambino o del ragazzo è di importanza centrale, oltre a costituire un dovere etico per gli operatori e, in molti casi, un obbligo di legge. Il portavoce è una figura appositamente dedicata a rendere possibile tale ascolto: qualcuno che non ha responsabilità dirette sulla situazione e può quindi concentrarsi sul compito di aiutare il minore a esprimersi e a partecipare alle decisioni che riguardano la sua vita, nel modo per lui più opportuno. La funzione del portavoce è di recente sperimentazione in Italia, ma ha una notevole tradizione nel lavoro sociale internazionale, in cui è chiamata advocacy.
Questo è il primo manuale sul tema scritto appositamente per il contesto italiano. Si basa sia sull’esperienza internazionale dell’autrice, sia sulle concrete sperimentazioni operative condotte in Italia direttamente da lei o con la sua supervisione. Fornisce il quadro concettuale e tutte le indicazioni pratiche necessarie per avviare efficacemente l’affascinante pratica dell’advocacy nei servizi socio-assistenziali, nelle comunità di accoglienza, nell’ambito dell’affidamento e dell’adozione, nella scuola.
Il volume si rivolge non solo agli operatori interessati a svolgere direttamente le funzioni di portavoce (educatori, assistenti sociali, psicologi), ma anche a tutti i professionisti che lavorano nei servizi di tutela minorile, ai dirigenti, agli amministratori, ai policy maker, agli studenti che si avviano a lavorare nel sistema di welfare.
Negli interventi di tutela e di aiuto sociale, l’ascolto del bambino o del ragazzo è di importanza centrale, oltre a costituire un dovere etico per gli operatori e, in molti casi, un obbligo di legge. Il portavoce è una figura appositamente dedicata a rendere possibile tale ascolto: qualcuno che non...
Negli interventi di tutela e di aiuto sociale, l’ascolto del bambino o del ragazzo è di importanza centrale, oltre a costituire un dovere etico per gli operatori e, in molti casi, un obbligo di legge. Il portavoce è una figura appositamente dedicata a rendere possibile tale ascolto: qualcuno che non ha responsabilità dirette sulla situazione e può quindi concentrarsi sul compito di aiutare il minore a esprimersi e a partecipare alle decisioni che riguardano la sua vita, nel modo per lui più opportuno. La funzione del portavoce è di recente sperimentazione in Italia, ma ha una notevole tradizione nel lavoro sociale internazionale, in cui è chiamata advocacy.
Questo è il primo manuale sul tema scritto appositamente per il contesto italiano. Si basa sia sull’esperienza internazionale dell’autrice, sia sulle concrete sperimentazioni operative condotte in Italia direttamente da lei o con la sua supervisione. Fornisce il quadro concettuale e tutte le indicazioni pratiche necessarie per avviare efficacemente l’affascinante pratica dell’advocacy nei servizi socio-assistenziali, nelle comunità di accoglienza, nell’ambito dell’affidamento e dell’adozione, nella scuola.
Il volume si rivolge non solo agli operatori interessati a svolgere direttamente le funzioni di portavoce (educatori, assistenti sociali, psicologi), ma anche a tutti i professionisti che lavorano nei servizi di tutela minorile, ai dirigenti, agli amministratori, ai policy maker, agli studenti che si avviano a lavorare nel sistema di welfare.
Negli interventi di tutela e di aiuto sociale, l’ascolto del bambino o del ragazzo è di importanza centrale, oltre a costituire un dovere etico per gli operatori e, in molti casi, un obbligo di legge. Il portavoce è una figura appositamente dedicata a rendere possibile tale ascolto: qualcuno che non...
Negli interventi di tutela e di aiuto sociale, l’ascolto del bambino o del ragazzo è di importanza centrale, oltre a costituire un dovere etico per gli operatori e, in molti casi, un obbligo di legge. Il portavoce è una figura appositamente dedicata a rendere possibile tale ascolto: qualcuno che non ha responsabilità dirette sulla situazione e può quindi concentrarsi sul compito di aiutare il minore a esprimersi e a partecipare alle decisioni che riguardano la sua vita, nel modo per lui più opportuno. La funzione del portavoce è di recente sperimentazione in Italia, ma ha una notevole tradizione nel lavoro sociale internazionale, in cui è chiamata advocacy.
Questo è il primo manuale sul tema scritto appositamente per il contesto italiano. Si basa sia sull’esperienza internazionale dell’autrice, sia sulle concrete sperimentazioni operative condotte in Italia direttamente da lei o con la sua supervisione. Fornisce il quadro concettuale e tutte le indicazioni pratiche necessarie per avviare efficacemente l’affascinante pratica dell’advocacy nei servizi socio-assistenziali, nelle comunità di accoglienza, nell’ambito dell’affidamento e dell’adozione, nella scuola.
Il volume si rivolge non solo agli operatori interessati a svolgere direttamente le funzioni di portavoce (educatori, assistenti sociali, psicologi), ma anche a tutti i professionisti che lavorano nei servizi di tutela minorile, ai dirigenti, agli amministratori, ai policy maker, agli studenti che si avviano a lavorare nel sistema di welfare.
Negli interventi di tutela e di aiuto sociale, l’ascolto del bambino o del ragazzo è di importanza centrale, oltre a costituire un dovere etico per gli operatori e, in molti casi, un obbligo di legge. Il portavoce è una figura appositamente dedicata a rendere possibile tale ascolto: qualcuno che non...
Negli interventi di tutela e di aiuto sociale, l’ascolto del bambino o del ragazzo è di importanza centrale, oltre a costituire un dovere etico per gli operatori e, in molti casi, un obbligo di legge. Il portavoce è una figura appositamente dedicata a rendere possibile tale ascolto: qualcuno che non ha responsabilità dirette sulla situazione e può quindi concentrarsi sul compito di aiutare il minore a esprimersi e a partecipare alle decisioni che riguardano la sua vita, nel modo per lui più opportuno. La funzione del portavoce è di recente sperimentazione in Italia, ma ha una notevole tradizione nel lavoro sociale internazionale, in cui è chiamata advocacy.
Questo è il primo manuale sul tema scritto appositamente per il contesto italiano. Si basa sia sull’esperienza internazionale dell’autrice, sia sulle concrete sperimentazioni operative condotte in Italia direttamente da lei o con la sua supervisione. Fornisce il quadro concettuale e tutte le indicazioni pratiche necessarie per avviare efficacemente l’affascinante pratica dell’advocacy nei servizi socio-assistenziali, nelle comunità di accoglienza, nell’ambito dell’affidamento e dell’adozione, nella scuola.
Il volume si rivolge non solo agli operatori interessati a svolgere direttamente le funzioni di portavoce (educatori, assistenti sociali, psicologi), ma anche a tutti i professionisti che lavorano nei servizi di tutela minorile, ai dirigenti, agli amministratori, ai policy maker, agli studenti che si avviano a lavorare nel sistema di welfare.
Prefazione (F. Folgheraiter)
Presentazione
CAP. 1 L’advocacy: uno sguardo introduttivo
L’advocacy, caratteristica naturale delle relazioni tra le persone o intervento professionale?
L’advocacy professionale nell’ambito della tutela minorile: alcune definizioni
Un possibile quadro di sintesi
CAP. 2 Ascolto e partecipazione
Il diritto di ascolto dei bambini e dei ragazzi
La partecipazione dei minori ai processi decisionali: punti di forza e criticità
Sostenere la partecipazione dei bambini e dei ragazzi: il portavoce indipendente
Uno sguardo al contesto anglosassone
CAP. 3 L’advocacy e il lavoro sociale
Le funzioni di advocacy svolte dagli operatori
Le difficoltà che gli operatori dei servizi di tutela minorile incontrano nello svolgere funzioni di portavoce
Persone diverse per funzioni diverse
CAP. 4 Il portavoce indipendente nella tutela dei minori
Perché i bambini e i ragazzi hanno bisogno di un portavoce?
In che modo l’intervento di advocacy può essere di aiuto agli operatori dei servizi di tutela minorile?
Competenze e funzioni di un portavoce professionale
CAP. 5 I principi dell’advocacy
L’indipendenza
Un approccio centrato sui minori
La riservatezza
L’empowerment
CAP. 6 Diverse forme di advocacy nel lavoro con i bambini e i ragazzi
L’advocacy indipendente di caso
Il portavoce in comunità di accoglienza per minori
L’advocacy nelle Riunioni di famiglia
Il portavoce nell’affido partecipato
L’attivazione proattiva o reattiva degli interventi di advocacy
CAP. 7 L’advocacy professionale indipendente di caso in pratica
L’attivazione
Il primo incontro
Quando il minore accetta di lavorare con il portavoce
Rappresentare il punto di vista dei bambini e dei ragazzi
CAP. 8 La valutazione degli interventi di advocacy
La valutazione dell’organizzazione dei servizi di advocacy
La valutazione dei singoli interventi di advocacy
Bibliografia
Prefazione (F. Folgheraiter)
Presentazione
CAP. 1 L’advocacy: uno sguardo introduttivo
L’advocacy, caratteristica naturale delle relazioni tra le persone o intervento professionale?
L’advocacy professionale nell’ambito della tutela minorile: alcune definizioni
Un possibile quadro di sintesi
CAP. 2 Ascolto e partecipazione
Il diritto di ascolto dei bambini e dei ragazzi
La partecipazione dei minori ai processi decisionali: punti di forza e criticità
Sostenere la partecipazione dei bambini e dei ragazzi: il portavoce indipendente
Uno sguardo al contesto anglosassone
CAP. 3 L’advocacy e il lavoro sociale
Le funzioni di advocacy svolte dagli operatori
Le difficoltà che gli operatori dei servizi di tutela minorile incontrano nello svolgere funzioni di portavoce
Persone diverse per funzioni diverse
CAP. 4 Il portavoce indipendente nella tutela dei minori
Perché i bambini e i ragazzi hanno bisogno di un portavoce?
In che modo l’intervento di advocacy può essere di aiuto agli operatori dei servizi di tutela minorile?
Competenze e funzioni di un portavoce professionale
CAP. 5 I principi dell’advocacy
L’indipendenza
Un approccio centrato sui minori
La riservatezza
L’empowerment
CAP. 6 Diverse forme di advocacy nel lavoro con i bambini e i ragazzi
L’advocacy indipendente di caso
Il portavoce in comunità di accoglienza per minori
L’advocacy nelle Riunioni di famiglia
Il portavoce nell’affido partecipato
L’attivazione proattiva o reattiva degli interventi di advocacy
CAP. 7 L’advocacy professionale indipendente di caso in pratica
L’attivazione
Il primo incontro
Quando il minore accetta di lavorare con il portavoce
Rappresentare il punto di vista dei bambini e dei ragazzi
CAP. 8 La valutazione degli interventi di advocacy
La valutazione dell’organizzazione dei servizi di advocacy
La valutazione dei singoli interventi di advocacy
Bibliografia