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Didattiche.2024

5° Convegno - Avere Cura, Orientare, Liberare

Rimini | 15 e 16 novembre 2024

Ospite Speciale: DANIEL PENNAC


Torna il più grande evento interamente dedicato al mondo della scuola e delle metodologie didattiche che, anche in questa quinta edizione, consentirà a docenti, dirigenti scolastici, pedagogisti, educatori di riflettere sui molteplici significati dell’innovazione e...

Ospite Speciale: DANIEL PENNAC


Torna il più grande evento interamente dedicato al mondo della scuola e delle metodologie didattiche che, anche in questa quinta edizione, consentirà a docenti, dirigenti scolastici, pedagogisti, educatori di riflettere sui molteplici significati dell’innovazione e della promozione di una didattica efficace per tutti e tutte.

Una scuola innovativa deve essere equa, ossia capace di dare a ognuno gli strumenti per realizzare un proprio progetto di vita, nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze individuali di tutti gli alunni e tutte le alunne. Si tratta di una scuola capace di prendersi cura di ciascuno, nella fiducia che ogni investimento educativo si ritroverà nei cittadini di domani.

Una scuola che diventa comunità, che pianifica le proprie azioni sulla base delle caratteristiche del gruppo che la compone e del contesto che la circonda. Una prospettiva universale in cui flessibilità e consapevolezza permettono a tutti e tutte di sviluppare le proprie competenze e di dare un contributo significativo alla vita sociale della comunità.
Innovazione significa movimento, tensione costante verso lo sviluppo di qualità. Innovare la didattica non è, quindi, la ricerca di una nuova metodologia o di un nuovo strumento, ma la costante ricerca e il continuo tentativo di sviluppare approcci, metodologie e strumenti utili ad accrescere la qualità dei processi educativi che la scuola promuove.

Ospite Speciale: DANIEL PENNAC


Torna il più grande evento interamente dedicato al mondo della scuola e delle metodologie didattiche che, anche in questa quinta edizione, consentirà a docenti, dirigenti scolastici, pedagogisti, educatori di riflettere sui molteplici significati dell’innovazione e...

Ospite Speciale: DANIEL PENNAC


Torna il più grande evento interamente dedicato al mondo della scuola e delle metodologie didattiche che, anche in questa quinta edizione, consentirà a docenti, dirigenti scolastici, pedagogisti, educatori di riflettere sui molteplici significati dell’innovazione e della promozione di una didattica efficace per tutti e tutte.

Una scuola innovativa deve essere equa, ossia capace di dare a ognuno gli strumenti per realizzare un proprio progetto di vita, nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze individuali di tutti gli alunni e tutte le alunne. Si tratta di una scuola capace di prendersi cura di ciascuno, nella fiducia che ogni investimento educativo si ritroverà nei cittadini di domani.

Una scuola che diventa comunità, che pianifica le proprie azioni sulla base delle caratteristiche del gruppo che la compone e del contesto che la circonda. Una prospettiva universale in cui flessibilità e consapevolezza permettono a tutti e tutte di sviluppare le proprie competenze e di dare un contributo significativo alla vita sociale della comunità.
Innovazione significa movimento, tensione costante verso lo sviluppo di qualità. Innovare la didattica non è, quindi, la ricerca di una nuova metodologia o di un nuovo strumento, ma la costante ricerca e il continuo tentativo di sviluppare approcci, metodologie e strumenti utili ad accrescere la qualità dei processi educativi che la scuola promuove.

Ospite Speciale: DANIEL PENNAC


Torna il più grande evento interamente dedicato al mondo della scuola e delle metodologie didattiche che, anche in questa quinta edizione, consentirà a docenti, dirigenti scolastici, pedagogisti, educatori di riflettere sui molteplici significati dell’innovazione e...

Ospite Speciale: DANIEL PENNAC


Torna il più grande evento interamente dedicato al mondo della scuola e delle metodologie didattiche che, anche in questa quinta edizione, consentirà a docenti, dirigenti scolastici, pedagogisti, educatori di riflettere sui molteplici significati dell’innovazione e della promozione di una didattica efficace per tutti e tutte.

Una scuola innovativa deve essere equa, ossia capace di dare a ognuno gli strumenti per realizzare un proprio progetto di vita, nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze individuali di tutti gli alunni e tutte le alunne. Si tratta di una scuola capace di prendersi cura di ciascuno, nella fiducia che ogni investimento educativo si ritroverà nei cittadini di domani.

Una scuola che diventa comunità, che pianifica le proprie azioni sulla base delle caratteristiche del gruppo che la compone e del contesto che la circonda. Una prospettiva universale in cui flessibilità e consapevolezza permettono a tutti e tutte di sviluppare le proprie competenze e di dare un contributo significativo alla vita sociale della comunità.
Innovazione significa movimento, tensione costante verso lo sviluppo di qualità. Innovare la didattica non è, quindi, la ricerca di una nuova metodologia o di un nuovo strumento, ma la costante ricerca e il continuo tentativo di sviluppare approcci, metodologie e strumenti utili ad accrescere la qualità dei processi educativi che la scuola promuove.

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contenuti

Scopri di più su Relatori e Format del Convegno www.convegnodidattiche.it


Come per le passate edizioni, il Convegno è caratterizzato da tre parole chiave.

Le parole che accompagneranno la quinta edizione sono: 

Avere cura dei valori fondamentali della scuola pubblica, di se stesso, delle relazioni...

Scopri di più su Relatori e Format del Convegno www.convegnodidattiche.it


Come per le passate edizioni, il Convegno è caratterizzato da tre parole chiave.

Le parole che accompagneranno la quinta edizione sono: 

Avere cura dei valori fondamentali della scuola pubblica, di se stesso, delle relazioni con i pari, dell’accoglienza, del benessere di alunni, alunne e insegnanti, aver cura della bellezza dell’imparare, delle parole che si usano, delle differenze che ci contraddistinguono come comunità.
L’avere cura è una dimensione fondamentale della nostra esistenza. Avere cura è creare uno spazio di relazione, uno spazio di prossimità verso l’altro e di autenticità. Ogni educatore deve possedere una profonda capacità di avere cura di se stesso e dell’altro, che nelle azioni quotidiane si concretizza con il prestare attenzione, l’ascoltare, l’esserci con la parola e talvolta con il silenzio, il comprendere. Se ci prendiamo cura dell’altro, ognuno compreso nella sua diversità, quello che accade nello scambio diverrà parte di noi. La scuola, promuovendo relazioni di cura, diviene luogo ideale in cui alunni e alunne possono sperimentare una base sicura, costruire la propria identità, sentirsi parte di una comunità, sostenere la fatica e appropriarsi di tutti gli strumenti culturali necessari per partecipare attivamente alla vita sociale.

Orientare le scelte, gli sguardi, i percorsi di vita, le proprie posizioni personali, i dialoghi.
Giorno dopo giorno, per tutto l’arco della vita scolastica, la scuola compie una profonda azione di orientamento tramite la didattica orientativa, ma anche tramite la relazione educativa. Può farlo consciamente o inconsciamente, ma di fatto è un fattore determinante per costruire un nostro pensiero sul proprio sé, sulle proprie capacità, sulle scelte che prenderemo per il nostro futuro. La scuola è fatta di scelte, da parte della comunità dei docenti e di quella degli alunni. Orientare le possibilità di scelta, l’ampiezza degli sguardi sul mondo, gli sguardi sulla complessità dei fenomeni, i gesti dei singoli e del collettivo, comprendere le proprie risorse e le proprie fragilità, contribuisce a formare persone sicure, capaci di assumersi la responsabilità delle proprie scelte, capaci di comprendere i contesti in cui vivono.

Liberare i saperi, le energie, le risorse, l’autonomia, le passioni, i movimenti, le relazioni.
I vincoli sono ovunque nella quotidianità della scuola. I vincoli sono catene che limitano, costringono, impediscono, frenano gli slanci e le opportunità della scuola.
Liberare la scuola giorno dopo giorno con azioni concrete didattiche e organizzative è un’assoluta priorità. Liberare innanzitutto se stessi dai condizionamenti della professione, dal tradizionalismo del sapere, dalle routine quotidiane del “si è sempre fatto così” per promuovere cambiamento è il primo passo per i processi di miglioramento. Liberare dalla burocrazia, per quanto impossibile e utopica come missione, può essere fatto con modelli organizzativi e competenze specifiche, ridando valore pedagogico e didattico ad azioni che spesso appaiono come vuote e inutili. Liberare la azioni didattiche dalle costrizioni dei tempi e degli spazi tradizionali della scuola ci porta ad aprirci a contesti diversi, multiprofessionali e multiculturali, in cui si apprenda con motivazione e creatività, per un apprendimento sempre più significativo.

Di cosa si è parlato nella precedente edizione?
Guarda le videopillole del Convegno Didattiche. 2022

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Come per le passate edizioni, il Convegno è caratterizzato da tre parole chiave.

Le parole che accompagneranno la quinta edizione sono: 

Avere cura dei valori fondamentali della scuola pubblica, di se stesso, delle relazioni con i pari, dell’accoglienza, del benessere di alunni, alunne e insegnanti, aver cura della bellezza dell’imparare, delle parole che si usano, delle differenze che ci contraddistinguono come comunità.
L’avere cura è una dimensione fondamentale della nostra esistenza. Avere cura è creare uno spazio di relazione, uno spazio di prossimità verso l’altro e di autenticità. Ogni educatore deve possedere una profonda capacità di avere cura di se stesso e dell’altro, che nelle azioni quotidiane si concretizza con il prestare attenzione, l’ascoltare, l’esserci con la parola e talvolta con il silenzio, il comprendere. Se ci prendiamo cura dell’altro, ognuno compreso nella sua diversità, quello che accade nello scambio diverrà parte di noi. La scuola, promuovendo relazioni di cura, diviene luogo ideale in cui alunni e alunne possono sperimentare una base sicura, costruire la propria identità, sentirsi parte di una comunità, sostenere la fatica e appropriarsi di tutti gli strumenti culturali necessari per partecipare attivamente alla vita sociale.

Orientare le scelte, gli sguardi, i percorsi di vita, le proprie posizioni personali, i dialoghi.
Giorno dopo giorno, per tutto l’arco della vita scolastica, la scuola compie una profonda azione di orientamento tramite la didattica orientativa, ma anche tramite la relazione educativa. Può farlo consciamente o inconsciamente, ma di fatto è un fattore determinante per costruire un nostro pensiero sul proprio sé, sulle proprie capacità, sulle scelte che prenderemo per il nostro futuro. La scuola è fatta di scelte, da parte della comunità dei docenti e di quella degli alunni. Orientare le possibilità di scelta, l’ampiezza degli sguardi sul mondo, gli sguardi sulla complessità dei fenomeni, i gesti dei singoli e del collettivo, comprendere le proprie risorse e le proprie fragilità, contribuisce a formare persone sicure, capaci di assumersi la responsabilità delle proprie scelte, capaci di comprendere i contesti in cui vivono.

Liberare i saperi, le energie, le risorse, l’autonomia, le passioni, i movimenti, le relazioni.
I vincoli sono ovunque nella quotidianità della scuola. I vincoli sono catene che limitano, costringono, impediscono, frenano gli slanci e le opportunità della scuola.
Liberare la scuola giorno dopo giorno con azioni concrete didattiche e organizzative è un’assoluta priorità. Liberare innanzitutto se stessi dai condizionamenti della professione, dal tradizionalismo del sapere, dalle routine quotidiane del “si è sempre fatto così” per promuovere cambiamento è il primo passo per i processi di miglioramento. Liberare dalla burocrazia, per quanto impossibile e utopica come missione, può essere fatto con modelli organizzativi e competenze specifiche, ridando valore pedagogico e didattico ad azioni che spesso appaiono come vuote e inutili. Liberare la azioni didattiche dalle costrizioni dei tempi e degli spazi tradizionali della scuola ci porta ad aprirci a contesti diversi, multiprofessionali e multiculturali, in cui si apprenda con motivazione e creatività, per un apprendimento sempre più significativo.

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Come per le passate edizioni, il Convegno è caratterizzato da tre parole chiave.

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Come per le passate edizioni, il Convegno è caratterizzato da tre parole chiave.

Le parole che accompagneranno la quinta edizione sono: 

Avere cura dei valori fondamentali della scuola pubblica, di se stesso, delle relazioni con i pari, dell’accoglienza, del benessere di alunni, alunne e insegnanti, aver cura della bellezza dell’imparare, delle parole che si usano, delle differenze che ci contraddistinguono come comunità.
L’avere cura è una dimensione fondamentale della nostra esistenza. Avere cura è creare uno spazio di relazione, uno spazio di prossimità verso l’altro e di autenticità. Ogni educatore deve possedere una profonda capacità di avere cura di se stesso e dell’altro, che nelle azioni quotidiane si concretizza con il prestare attenzione, l’ascoltare, l’esserci con la parola e talvolta con il silenzio, il comprendere. Se ci prendiamo cura dell’altro, ognuno compreso nella sua diversità, quello che accade nello scambio diverrà parte di noi. La scuola, promuovendo relazioni di cura, diviene luogo ideale in cui alunni e alunne possono sperimentare una base sicura, costruire la propria identità, sentirsi parte di una comunità, sostenere la fatica e appropriarsi di tutti gli strumenti culturali necessari per partecipare attivamente alla vita sociale.

Orientare le scelte, gli sguardi, i percorsi di vita, le proprie posizioni personali, i dialoghi.
Giorno dopo giorno, per tutto l’arco della vita scolastica, la scuola compie una profonda azione di orientamento tramite la didattica orientativa, ma anche tramite la relazione educativa. Può farlo consciamente o inconsciamente, ma di fatto è un fattore determinante per costruire un nostro pensiero sul proprio sé, sulle proprie capacità, sulle scelte che prenderemo per il nostro futuro. La scuola è fatta di scelte, da parte della comunità dei docenti e di quella degli alunni. Orientare le possibilità di scelta, l’ampiezza degli sguardi sul mondo, gli sguardi sulla complessità dei fenomeni, i gesti dei singoli e del collettivo, comprendere le proprie risorse e le proprie fragilità, contribuisce a formare persone sicure, capaci di assumersi la responsabilità delle proprie scelte, capaci di comprendere i contesti in cui vivono.

Liberare i saperi, le energie, le risorse, l’autonomia, le passioni, i movimenti, le relazioni.
I vincoli sono ovunque nella quotidianità della scuola. I vincoli sono catene che limitano, costringono, impediscono, frenano gli slanci e le opportunità della scuola.
Liberare la scuola giorno dopo giorno con azioni concrete didattiche e organizzative è un’assoluta priorità. Liberare innanzitutto se stessi dai condizionamenti della professione, dal tradizionalismo del sapere, dalle routine quotidiane del “si è sempre fatto così” per promuovere cambiamento è il primo passo per i processi di miglioramento. Liberare dalla burocrazia, per quanto impossibile e utopica come missione, può essere fatto con modelli organizzativi e competenze specifiche, ridando valore pedagogico e didattico ad azioni che spesso appaiono come vuote e inutili. Liberare la azioni didattiche dalle costrizioni dei tempi e degli spazi tradizionali della scuola ci porta ad aprirci a contesti diversi, multiprofessionali e multiculturali, in cui si apprenda con motivazione e creatività, per un apprendimento sempre più significativo.

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Il Convegno sarà occasione di riflessione sui molteplici significati dell'innovazione e di promozione di una didattica efficace per lo sviluppo delle competenze degli studenti, favorendo il confronto, la partecipazione e l'inclusione.

Il Convegno sarà occasione di riflessione sui molteplici significati dell'innovazione e di promozione di una didattica efficace per lo sviluppo delle competenze degli studenti, favorendo il confronto, la partecipazione e l'inclusione.

Il Convegno si terrà in presenza presso il Palacongressi di Rimini. 

Palacongressi di Rimini (Via della Fiera 23) venerdì 15 e sabato 16 novembre 2024.

Palacongressi di Rimini (Via della Fiera 23) venerdì 15 e sabato 16 novembre 2024.

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A conclusione del Convegno, sarà possibile stampare l’attestato di frequenza dal sito dedicato, accedendo alla propria area personale.
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