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Cyberbullismo e adolescenti 1

Cyberbullismo e adolescenti

Che cos’è il cyberbullismo, in quali forme si può manifestare, quanto è diffuso e alcune strategie per prevenirlo.

Nell'era sempre più interconnessa in cui viviamo, l'ampia diffusione di internet e dei dispositivi digitali ha apportato indubbi benefici ma anche nuove sfide come combattere il fenomeno insidioso del cyberbullismo, minaccia silenziosa, che colpisce in particolare gli adolescenti, causando danni psicologici profondi e duraturi.

Che cos’è il cyberbullismo

Il termine cyberbullismo (espressione creata da Bill Belsey) indica un insieme di atti aggressivi e di molestia, una forma di bullismo che si manifesta attraverso l'utilizzo delle tecnologie digitali. Gli aggressori, sfruttando l'anonimato e la distanza forniti dall'ambiente virtuale, perpetrano atti di aggressione verbale, diffamazione, esclusione sociale e danneggiamento della reputazione delle loro vittime. Ciò avviene spesso in modo pervasivo, i messaggi offensivi possono propagarsi rapidamente attraverso la rete con conseguenze devastanti poiché il bullismo online è visibile a un vasto pubblico e può persistere nel tempo.

Quanto è diffuso il fenomeno del cyberbullismo

Il cyberbullismo rappresenta un fenomeno di rilevanza crescente in particolare tra gli adolescenti. Una ricerca condotta dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) nel 2019 ha rilevato che il 19,6% degli adolescenti italiani ha subito forme di cyberbullismo almeno una volta nella propria vita, evidenziando che le ragazze tendono a essere più esposte rispetto ai ragazzi.

Un altro studio condotto dall'Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica (Clusit) nel 2020 ha rivelato che il 56% degli adolescenti italiani intervistati ha dichiarato di essere stato testimone di episodi di cyberbullismo, mentre il 35% ha affermato di averlo subito direttamente.

Cyberbullismo e bullismo tradizionale: che differenza c’è

L'ambiente virtuale fornisce un'impalcatura che incoraggia gli aggressori a compiere azioni di bullismo che altrimenti non avrebbero l'audacia di perpetrare. Nel bullismo solo chi ha un carattere capace di imporre il proprio potere può diventare un bullo, nel cyberbullismo chiunque può diventare carnefice.

L'anonimato e la distanza fisica dal contesto reale alimentano facilitano comportamenti aggressivi più intensi, l’uso della rete rende i cyberbulli meno propensi a sentirsi responsabili delle loro azioni .

L’accessibilità costante attraverso i dispositivi mobili e internet, espone le vittime in qualsiasi momento e ovunque alle aggressioni. Inoltre, il cyberbullismo ha una portata più ampia rispetto al bullismo tradizionale limitato a contesti specifici come la scuola o il quartiere, poiché i messaggi offensivi possono raggiungere un vasto pubblico in tempi brevi.

Le piattaforme digitali offrono la possibilità di creare account anonimi o falsi, rendendo complesso individuare chi si cela dietro gli attacchi e gli aggressori che possono perpetrare azioni dannose senza dover affrontare le conseguenze dirette delle loro azioni. Ciò può creare un senso di impotenza per le vittime che si trovano a subire abusi senza poterli affrontare direttamente.

Le vittime possono sperimentare ansia, depressione, isolamento sociale e bassa autostima che rispetto alla vittimizzazione da bullismo, quella da cyberbullismo ha una maggiore prevalenza di autolesionismo e ideazione suicidiaria. L'effetto combinato di un'audience potenzialmente vasta e della persistenza delle informazioni online può portare le vittime a sentirsi intrappolate e senza via di scampo con conseguenze negative anche a lungo termine sulla loro salute mentale

Le diverse tipologie di cyberbullismo

Il cyberbullismo può assumere diverse forme, tra cui:

Harassment: dall’inglese “molestia”, consiste in messaggi offensivi e denigratori che vengono inviati ripetutamente nel tempo alla vittima con lo scopo di umiliarla e ferirla emotivamente. 

Cyberstalking: quando l’harassment diviene particolarmente intimidatorio e la vittima comincia a temere per la propria sicurezza fisica. Si riscontra nell’ambito di relazioni fortemente conflittuali con coetanei o nel caso di rapporti sentimentali interrotti. Il cyberbullo, oltre a minacciare la vittima di aggressioni fisiche può diffondere materiale riservato in suo possesso (foto, video e chat sessualmente espliciti) nella rete, come nel Revenge Porn. 

Revenge Porn: questo tipo di cyberbullismo coinvolge la divulgazione di materiale della vittima senza il suo consenso. A questo proposito nel 2018 l’Osservatorio Nazionale Adolescenza e Skuola.net hanno evidenziato un dato che sottolinea l'importanza di prevedere un processo di consapevolezza e informazione: un adolescente su 10 pratica il sexting.

Cyberbashing: un ragazzo o un gruppo di ragazzi picchiano un coetaneo, mentre altri riprendono l’aggressione con il videotelefonino.

Outing: una forma di cyberbullismo attraverso la quale il cyberbullo raccoglie le confidenze spontanee di un coetaneo (chat, mail) o immagini riservate ed intime e decide, in un secondo momento, di pubblicarle o minaccia di farlo qualora la vittima non si renda disponibile ad esaudire le sue richieste

Denigration: diffamazione. Gli aggressori diffondono false informazioni o dicerie sulla vittima, danneggiando la sua reputazione e causando danni alla sua vita sociale o professionale. Questo può avvenire attraverso la pubblicazione di contenuti falsi o pubblicando immagini o video alterate della vittima, ad esempio, modificandone il viso o il corpo al fine di ridicolizzarlo, oppure rendendolo protagonista di scene sessualmente esplicite, attraverso l’uso di montaggi.

Exclusion: esclusione sociale. Gli aggressori cercano di escludere deliberatamente la vittima da gruppi o comunità online.

Hacking: furto di identità. In alcuni casi, il cyberbullismo può coinvolgere l'accesso non autorizzato agli account online della vittima o il furto delle sue informazioni personali. Gli aggressori possono assumere l'identità della vittima per diffondere contenuti dannosi, inviare messaggi offensivi o compiere altre azioni dannose.

Manipolazione. Questo tipo di cyberbullismo coinvolge l'uso di inganni e manipolazioni per ottenere informazioni personali o finanziarie dalla vittima.

Qualunque sia la forma del cyberbullismo le vittime sperimentano una gamma di emozioni intense, tra cui paura, ansia, vergogna, rabbia e tristezza. Queste emozioni possono persistere a lungo termine e influenzare la fiducia in se stessi, l'autostima e la percezione di sé.

Spesso sviluppano uno stato di costante allerta e timore nei confronti delle interazioni on line e una diffidenza generale nei confronti degli altri che li spinge ulteriormente all'isolamento sociale.

Come prevenire il cyberbullismo

La prevenzione del cyberbullismo richiede un approccio olistico che coinvolga genitori, insegnanti, scuole e comunità, insieme per promuovere l'educazione digitale, creare una cultura di rispetto online e fornire supporto alle vittime.

Nel 2017 è stata approvata la legge n.107 detta anche “legge della buona scuola”, nella quale si specifica che ai fini del contrasto del cyberbullismo, è necessario porre in essere un’attività preventiva, di attenzione, tutela ed educazione nei confronti sia della vittima che del responsabile di illeciti “assicurando l’attuazione degli interventi senza distinzione di età”.

Alcune strategie chiave includono:

L’educazione digitale con l'introduzione di programmi specifici per insegnare agli studenti come utilizzare in modo sicuro e responsabile le tecnologie digitali e come affrontare il cyberbullismo. Educare al rispetto della propria e altrui privacy e all’importanza di mantenere al sicuro le proprie immagini e video.

Incentivare la segnalazione: gli adolescenti devono essere incoraggiati a segnalare tempestivamente gli episodi di cyberbullismo, sia come vittime che come spettatori. Le ragazze e i ragazzi devono sentirsi sicuri nell'affrontare il problema senza timore di ritorsioni. Le scuole possono istituire canali di segnalazione anonimi per garantire la riservatezza e la protezione degli studenti.

Coinvolgimento dei genitori: incoraggiare una comunicazione aperta tra genitori e figli, al fine di monitorare l'uso delle tecnologie digitali e fornire orientamento sulle norme di comportamento online, favorire il rafforzamento delle competenze socio-emotive dei ragazzi e incoraggiarli a condividere le esperienze e a chiedere aiuto in caso di necessità.

Al fine di intercettare e arginare comportamenti a rischio negli ultimi anni il ministero dell’istruzione ha sviluppato diverse risorse accessibili in rete, le principali :

Una piattaforma E-learning per gli Insegnanti sulle Strategie Antibullismo: www.piattaformaelisa.it

Il progetto "Generazioni Connesse - Safer Internet Centre Italiano", co-finanziato dalla Commissione Europea www.generazioniconnesse.it.

L’intervento psicologico a sostegno delle vittime

Il supporto psicologico alle vittime di cyberbullismo è fondamentale per il loro recupero emotivo. Definito come intervento di prevenzione terziaria prevede come presupposto la creazione di uno spazio di ascolto empatico e protetto per offrire alle vittime un ambiente sicuro in cui poter esprimere le proprie esperienze, emozioni e paure e prevenire qualsiasi vittimizzazione secondaria. Fondamentale la collaborazione tra insegnanti e psicologi per identificare le vittime e fornire loro un sostegno individuale o di gruppo, attraverso professionisti specializzati nel trattamento dei traumi e delle conseguenze emotive legate al cyberbullismo al fine di promuovere il benessere psicologico e favorire un recupero sano.

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