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Com’è cambiata la vita dei bambini durante la pandemia?

Una prima analisi dell’impatto della pandemia sulla vita dei bambini evidenzia un aumento del rischio di maltrattamenti, disagio psicologico, separazioni dalla famiglia ed esclusione sociale

La pandemia da Covid-19 e le misure conseguenti per limitare la diffusione del virus hanno modificato l’ambiente di vita dei bambini portando a un possibile aumento di rischi diretto su di loro.

L’Unicef, nel documento Protezione dei bambini durante la pandemia di coronavirus (2019), ha descritto in modo puntuale l’impatto della pandemia sui bambini da un punto di vista socio-ecologico.

  • A livello di singolo bambino, c’è da considerare un possibile aumento di rischio di abusi, di maggiore negligenza e disattenzione da parte degli adulti di riferimento; può verificarsi anche un incremento di atteggiamenti violenti rivolti verso i bambini e un conseguente aumento di disagio psicologico con ovvie conseguenze negative sullo sviluppo.

  • A livello familiare sono segnalati come motivo di allerta anche le eventuali separazioni del bambino dalla famiglia per motivi sanitari o per altre cause, può verificarsi un accesso più limitato alle forme di supporto sociale, l’aumento del disagio psicologico dei genitori o dei caregiver e l’incremento di episodi di violenza domestica. All’interno del nucleo familiare può anche accadere una sospensione o una riduzione dei mezzi di sostentamento per problemi lavorativi dei genitori in relazione alla pandemia, una temporanea interruzione di relazioni familiari importanti e di sostegno, come quelle con i nonni, e può emergere una paura molto forte rispetto alla malattia.

  • A livello di comunità è segnalata una generale perdita di fiducia gli uni negli altri, ma anche in chi gestisce la comunità.

  • A livello di società può verificarsi una lotta per l’approvvigionamento di risorse limitate, ma anche una minore possibilità di accesso ai servizi di supporto, all’istruzione e agli ambienti di gioco.

  • A livello di norme socio-culturali si possono anche verificare episodi di stigmatizzazione di persone appartenenti a particolari etnie o che hanno contratto il virus.

Sempre nel documento Protezione dei bambini durante la pandemia di coronavirus, sono elencati i rischi per l’infanzia riscontrati durante la pandemia:

  • Maltrattamenti fisici ed emotivi. A causa della chiusura delle scuole e dei servizi dell’infanzia e della contingente necessità dei genitori di continuare a lavorare è possibile che si verifichi una minore supervisione da parte degli adulti sui bambini con conseguenti rischi per la salute fisica e la loro sicurezza, oltre che per il loro benessere psicologico.

  • Violenza di genere. È anche possibile che si verifichi un aumento delle violenze sessuali o dello sfruttamento sessuale dei bambini.

  • Aumento del disagio psico-sociale. Le misure di isolamento, la scarsa comprensione di quello che sta succedendo, il difficile accesso ai servizi di salute mentale possono portare i bambini a sperimentare l’angoscia rispetto a quello che sta accadendo. Questa angoscia può essere anche resa più acuta a causa di episodi di malattia o di ospedalizzazione se non addirittura di morte di persone care. Questo può anche portare a un peggioramento delle situazioni di pregresso malessere.

  • Aumento del lavoro minorile. A causa della diminuzione del reddito familiare e della chiusura della scuola, in alcune società può crescere l’impiego e lo sfruttamento di minori in lavori non appropriati all’età.

  • Aumento delle separazioni dei minori dalle proprie famiglie. Durante questa pandemia è successo che i bambini abbiano dovuto separarsi da membri importanti della loro famiglia a causa di episodi di malattia e ospedalizzazione o di quarantena di questi. Inoltre, alcune famiglie hanno preferito mandare i propri figli a stare con parenti in zone meno colpite dal virus. Questo ha portato a separazioni dolorose o, per alcuni bambini, a dover essere collocati in strutture residenziali per minori con conseguente impatto sul loro benessere.

  • Esclusione sociale. Durante la pandemia da Covid-19 alcuni individui o gruppi di individui sospettati di essere infetti sono stati stigmatizzati ed esclusi. Inoltre, le famiglie più vulnerabili hanno sperimentato una drastica diminuzione nell’aiuto ricevuto da servizi di competenza.

È bene essere consapevoli dei vari livelli rispetto ai quali l’emergenza sanitaria ha avuto un impatto sulla vita dei bambini, per monitorare l’insorgere di situazioni di maggiore malessere, per accompagnare i bambini a una giusta elaborazione della situazione che stanno vivendo e per guidarli a un ritorno a una nuova normalità, quando il virus sarà, possibilmente, sconfitto o perlomeno arginato.

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