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I mini gialli dei dettati 2
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Aiutare i bambini a gestire le emozioni negative provocate dalla pandemia

I risultati degli studi che hanno indagato l’emotività dei bambini durante la pandemia, con qualche suggerimento per i genitori per aiutare i figli a vivere la situazione attuale

La pandemia da Covid-19, oltre a modificare l’ambiente di vita dei bambini, ha tinto le giornate dei bambini di emozioni negative, che poco dovrebbero avere a che fare con l’infanzia.
Studi condotti a livello nazionale hanno indagato le emozioni più frequentemente provate dai bambini durante la pandemia.

Le emozioni provate con maggiore frequenza dai bambini durante la pandemia
Le indagini hanno riportato come maggiormente frequenti alcune emozioni come l’angoscia, l’ansia da separazione e l’irritabilità.

L’ angoscia è legata all’ansia e alla paura per la salute fisica, propria, di genitori e di parenti, accompagnata dal timore di possibili ospedalizzazioni e/o di morte di persone care. I bambini che hanno vissuto il ricovero in ospedale o la quarantena di persone care, se non addirittura la loro morte, hanno sicuramente sperimentato emozioni ancora forti e traumatiche.
Provare ansia o preoccupazione in una situazione come quella che abbiamo vissuto è fisiologico. Tuttavia, quando il timore supera una certa soglia, può portare a una compromissione del proprio benessere.

Gli studi condotti hanno poi riscontrato un incremento dell’ansia da separazione. Anche questo stato emotivo è fisiologico perché quando i bambini sono spaventati cercano la loro base sicura, che generalmente sono i genitori o i caregiver, per essere da loro protetti e rassicurati. Durante questa pandemia è però anche successo che, per motivi sanitari o lavorativi, i bambini siano stati separati dalle proprie figure di riferimento. In questo caso l’angoscia che si è generata è sicuramente stata molto intensa.
Un’altra emozione riportata spesso nelle indagini è l’irritabilità. Le ricerche non approfondiscono le radici di questa irritabilità. Tuttavia i motivi per cui i bambini possono essere arrabbiati sono tanti: assenza da un giorno all’altro di figure importanti come i nonni, impossibilità di andare al parco giochi, chiusura delle scuole, divieto di poter vedere gli amici… È normale che i bambini si sentano arrabbiati se non possono fare ciò che prima facevano quotidianamente, è però importante che sappiano o apprendano a manifestare questa emozione in modo appropriato e a sfogarla senza fare del male a qualcuno (o a sé) e senza distruggere qualcosa.

Le indagini riportano anche la presenza di altre manifestazioni di disagio frequenti, come difficoltà di concentrazione o di attenzione e problemi legati al sonno.

Cosa si può fare per alleviare il malessere dei bambini?

Gli studi sul benessere dei bambini durante la pandemia sottolineano con forza il ruolo della famiglia nel determinare una migliore capacità di sopportazione della situazione da parte dei bambini. Risulta quindi fondamentale prendersi cura dei genitori e dei caregiver, anche fornendo loro indicazioni chiare su come supportare i propri figli in questo periodo.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, 2020) ha diffuso un documento con alcune considerazioni relative alla salute mentale della popolazione, in cui è presente un paragrafo specifico sui bambini e su come aiutarli a vivere questa situazione nel modo migliore possibile.

I suggerimenti proposti dal documento sono i seguenti:

  • Aiutare i bambini a esprimere le proprie emozioni di ansia o tristezza in modo positivo, anche attraverso il gioco e il disegno.

  • Cercare il più possibile di mantenere i bambini vicini alle loro famiglie. Evitare quindi separazioni che non siano necessarie

  • Cercare di mantenere all’interno della famiglia le routine abituali o, se la situazione lo richiede, crearne di nuove adatte alla nuova quotidianità.

  • Cercare di spiegare ai bambini in modo appropriato all’età quello che sta succedendo, rispondendo alle loro domande e contenendo le loro paure.

  • Ricordarsi che i bambini guardano ai propri genitori o caregiver come esempi per comprendere come gestire le emozioni e le preoccupazioni nei momenti di stress.

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