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I mini gialli dei dettati 2
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Qual è la situazione dei DSA adulti in Italia?

Sia in ambito formativo che lavorativo si osserva una maggiore attenzione all’integrazione di studenti e lavoratori DSA

L’avvento della Legge 170/2010 ha permesso un radicale cambiamento nella gestione degli studenti con DSA, garantendo loro pari opportunità di formazione nei diversi ordini e gradi scolastici, permettendo un’importante opera di sensibilizzazione e di formazione sulla cultura dei DSA, che ha sicuramente favorito una maggiore inclusione di tali studenti anche all’interno delle Università.

Negli atenei italiani il numero totale di studenti in possesso di diagnosi clinica di DSA è così cresciuto in modo esponenziale. 

Nel 2012 la CNUDD (Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità) ha redatto le prime linee guida, intese come indicazioni di base per predisporre, nel rispetto dell’autonomia di ciascun ateneo, i servizi più idonei anche agli studenti con DSA.

Ogni ateneo ha dunque una struttura amministrativa che si occupa di favorire l’integrazione, in ambito accademico, di alunni con DSA tramite l’attivazione di diversi servizi.

C’è oggi una maggiore sensibilità sociale al problema dei DSA anche in Italia: la recente legislazione che ha provveduto a normare interventi di supporto soprattutto per gli adulti con formazione in corso, come ad esempio il provvedimento siglato il 12 aprile scorso dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati e dalla Corte d’appello di Milano, grazie al quale i candidati con DSA potranno utilizzare strumenti compensativi per l’esame di abilitazione professionale. Anche nel mondo del lavoro si assiste ad una maggiore attenzione nei confronti dei lavoratori DSA e lo dimostra la Legge 25 del 28 marzo 2022, art.7, comma bis, che permette ai lavoratori con DSA l’utilizzo degli strumenti compensativi durante i colloqui di selezione e l’attività lavorativa.

Si dimostra quindi cruciale avere a disposizione strumenti valutativi affidabili che tengano conto di questi nuovi scenari.
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