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Un contributo sull’educazione dei ciechi e sulla Tiflologia in Italia, che chiarisce molti dubbi, suscita interrogativi e propone soluzioni concrete. Il volume contiene riferimento storici che permettono di comprendere la storia e sgombrare il campo dai troppi pregiudizi ai quali le persone non vedenti sono ancora inevitabilmente associate.
Un contributo sull’educazione dei ciechi e sulla Tiflologia in Italia, che chiarisce molti dubbi, suscita interrogativi e propone soluzioni concrete. Il volume contiene riferimento storici che permettono di comprendere la storia e sgombrare il campo dai troppi pregiudizi ai quali le persone non vedenti sono ancora inevitabilmente associate.
Un contributo sull’educazione dei ciechi e sulla Tiflologia in Italia, che chiarisce molti dubbi, suscita interrogativi e propone soluzioni concrete. Il volume contiene riferimento storici che permettono di comprendere la storia e sgombrare il campo dai troppi pregiudizi ai quali le persone non vedenti sono ancora inevitabilmente associate.
Cercando di tenere “gli occhi aperti” sul mondo dei non vedenti, l’autore conduce un’indagine sul mondo dei non vedenti con l’obiettivo di far conoscere la realtà in cui tali persone vivono e allontanando i pregiudizi che ancora oggi li riguardano e li mortificano.
I primi cinque capitoli...
Cercando di tenere “gli occhi aperti” sul mondo dei non vedenti, l’autore conduce un’indagine sul mondo dei non vedenti con l’obiettivo di far conoscere la realtà in cui tali persone vivono e allontanando i pregiudizi che ancora oggi li riguardano e li mortificano.
I primi cinque capitoli ripercorrono l’educazione dei ciechi al tempo delle scuole speciali, soffermandosi sull’importanza che hanno avuto – e che tutt’ora hanno – l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, la Biblioteca per ciechi di Monza, la Stamperia Braille, la Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi e gli istituti speciali, con particolare riguardo all’Istituto Romagnoli di Roma.
Il sesto e ultimo capitolo, invece, evidenziano la situazione dell’inclusione scolastica dei ciechi dopo il passaggio all’integrazione nelle scuole comuni dopo il Sessantotto.
Cercando di tenere “gli occhi aperti” sul mondo dei non vedenti, l’autore conduce un’indagine sul mondo dei non vedenti con l’obiettivo di far conoscere la realtà in cui tali persone vivono e allontanando i pregiudizi che ancora oggi li riguardano e li mortificano.
I primi cinque capitoli...
Cercando di tenere “gli occhi aperti” sul mondo dei non vedenti, l’autore conduce un’indagine sul mondo dei non vedenti con l’obiettivo di far conoscere la realtà in cui tali persone vivono e allontanando i pregiudizi che ancora oggi li riguardano e li mortificano.
I primi cinque capitoli ripercorrono l’educazione dei ciechi al tempo delle scuole speciali, soffermandosi sull’importanza che hanno avuto – e che tutt’ora hanno – l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, la Biblioteca per ciechi di Monza, la Stamperia Braille, la Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi e gli istituti speciali, con particolare riguardo all’Istituto Romagnoli di Roma.
Il sesto e ultimo capitolo, invece, evidenziano la situazione dell’inclusione scolastica dei ciechi dopo il passaggio all’integrazione nelle scuole comuni dopo il Sessantotto.
Cercando di tenere “gli occhi aperti” sul mondo dei non vedenti, l’autore conduce un’indagine sul mondo dei non vedenti con l’obiettivo di far conoscere la realtà in cui tali persone vivono e allontanando i pregiudizi che ancora oggi li riguardano e li mortificano.
I primi cinque capitoli...
Cercando di tenere “gli occhi aperti” sul mondo dei non vedenti, l’autore conduce un’indagine sul mondo dei non vedenti con l’obiettivo di far conoscere la realtà in cui tali persone vivono e allontanando i pregiudizi che ancora oggi li riguardano e li mortificano.
I primi cinque capitoli ripercorrono l’educazione dei ciechi al tempo delle scuole speciali, soffermandosi sull’importanza che hanno avuto – e che tutt’ora hanno – l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, la Biblioteca per ciechi di Monza, la Stamperia Braille, la Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi e gli istituti speciali, con particolare riguardo all’Istituto Romagnoli di Roma.
Il sesto e ultimo capitolo, invece, evidenziano la situazione dell’inclusione scolastica dei ciechi dopo il passaggio all’integrazione nelle scuole comuni dopo il Sessantotto.
Indice:
Prefazione di Dario Ianes
Premessa di Salvatore Nocera
Introduzione
Capitolo primo
L’educazione dei ciechi
Capitolo secondo
La cecità in Italia
Capitolo terzo
Le innovazioni del movimento tiflologico in Italia dagli anni Venti ai nostri giorni
Capitolo quarto
UICI e la Biblioteca Italiana per Ciechi «Regina Margherita»
Capitolo quinto
La Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi
Capitolo sesto
L’inclusione scolastica degli alunni disabili visivi del terzo millennio
Conclusioni
Bibliografia
Indice:
Prefazione di Dario Ianes
Premessa di Salvatore Nocera
Introduzione
Capitolo primo
L’educazione dei ciechi
Capitolo secondo
La cecità in Italia
Capitolo terzo
Le innovazioni del movimento tiflologico in Italia dagli anni Venti ai nostri giorni
Capitolo quarto
UICI e la Biblioteca Italiana per Ciechi «Regina Margherita»
Capitolo quinto
La Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi
Capitolo sesto
L’inclusione scolastica degli alunni disabili visivi del terzo millennio
Conclusioni
Bibliografia