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Educarsi alle emozioni è fondamentale non solo per gli alunni ma anche per gli insegnanti 1

Educarsi alle emozioni è fondamentale non solo per gli alunni ma anche per gli insegnanti

Le emozioni influenzano tutti gli aspetti dell’azione didattica: ecco perché è importante sviluppare autoconsapevolezza e coltivare la coerenza tra cuore e cervello

L’educazione alle emozioni è fondamentale per gli insegnanti, non semplicemente per se stessi ma anche e soprattutto perché possano trasmetterla agli studenti.
Daniela Lucangeli e Luca Vullo, Il corpo è docente

Chi di noi non è mai entrato in classe arrabbiato, gioioso, ansioso, sorpreso, triste, deluso, nostalgico, rassegnato e/o speranzoso?
Le emozioni influenzano ogni aspetto della nostra vita: interagiscono con i pensieri, il corpo, il comportamento, la comunicazione, l’apprendimento, la memoria a lungo termine e le relazioni sociali. Inoltre, tutti questi elementi hanno tra loro un legame di reciproca influenza. Pertanto, a volte, non riusciamo a capire se è sorta prima la rabbia o il mal di stomaco, se l’incapacità di comunicare un messaggio è la causa della nostra frustrazione o viceversa, se un certo ricordo piacevole ci rende felici o se ricordiamo quel fatto perché ci sentiamo felici. Spesso non ci fermiamo neanche per interrogarci, ascoltarci e conoscerci meglio, vivendo così, in modo passivo, le nostre emozioni.

L’espressione delle emozioni in classe

Ogni volta entriamo in classe, prima come persone e, poi, come insegnanti, formatori, educatori e/o tutor, ci portiamo dunque sempre con noi un bagaglio, più o meno pesante, di pensieri, umori, emozioni, sentimenti, ricordi, esperienze, abitudini e conoscenze che vanno al di là della Didattica.

Per questo abbiamo una grande responsabilità quando ci approcciamo agli apprendenti e dobbiamo essere consapevoli del fatto che il nostro stato emotivo avrà un’influenza su quello di chi ci sta vicino, “non si deve dimenticare infatti che l’espressione delle nostre emozioni è contagiosa” (Galimberti 2021: 59).

Inoltre, se ci sentiamo entusiasti, sarà difficile riuscire ad avanzare critiche e valutazioni negative o riprendere qualcuno per la sua condotta indisciplinata, mentre invece non sarà sempre così facile notare l’eccellenza, i progressi, le buone pratiche o la positività, se siamo tristi. Risulterà altrettanto arduo motivare un gruppo, se siamo pervasi dall’ansia, o instaurare un’atmosfera piacevole, se abbiamo paura. 

Se ne siamo consapevoli, possiamo cercare di mascherare il nostro stato emotivo, ma raramente la voce dà messaggi emozionali falsi e, anche se il viso mente più spesso, non può essere ‘spento’ completamente (Ekman 2008: 70). Apparirà quindi un segnale innato, inconscio e minimo sul nostro volto che trapelerà le nostre emozioni più profonde e, allo stesso tempo, ci saranno nelle nostre classi degli apprendenti empatici, sensibili, attenti, curiosi o osservatori che li coglieranno, e tutti comunque riceveranno la nostra energia, anche se noi non la percepiamo.

Le emozioni, dunque, influenzano direttamente tutti gli aspetti dell’azione didattica, anche quelli che solitamente vengono considerati razionali ed oggettivi (per esempio, correzione e valutazione); inoltre, interferiscono con colleghi e superiori e, più in generale, con il nostro e altrui “stare” nell’ambiente di apprendimento.

La via da seguire

Allora, cosa possiamo fare? Possiamo diventare più consapevoli delle nostre emozioni, possiamo essere presenti, coltivando la coerenza cuore-mente con disciplina, costanza, convinzione e tecniche precise.
Prossimamente parleremo in modo più approfondito della coerenza cuore-mente e di alcune tecniche per allenarla.

Bibliografia

Ekman P. (2008), Te lo leggo in faccia. Riconoscere le emozioni anche quando sono nascoste, Amrita, Torino.
Galimberti U. (2021), Il libro delle emozioni, Feltrinelli, Milano.
Goleman D. (2020), Intelligenza emotiva. Che cos’è e perché può renderci felici, BUR, Milano.
Lucangeli D., Vullo L. (2021), Il corpo è docente. Sguardo, ascolto, contatto: la comunicazione non verbale a scuola, Erickson, Torino.
Nardone G. (2019), Emozioni. Istruzioni per l’uso, Ponte alle grazie, Milano.

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