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Affrontare i disturbi di personalità con la Contextual Schema Therapy

L’efficacia della Contextual Schema Therapy nel trattamento dei disturbi della personalità

La Schema Therapy è uno dei principali trattamenti evidence-based per le persone con disturbi di personalità.
Essa ha introdotto un grande cambiamento nel trattamento dei pazienti affetti da malattie mentali croniche o disturbi della personalità. Sviluppando i punti di forza della terapia cognitiva, questo approccio fornisce una mappa completa della personalità utilizzando diciotto schemi, vi integra un insieme di tecniche di cambiamento esperienziale, e utilizza la conoscenza dell’attaccamento e dello sviluppo psicologico per affrontare gli schemi maladattivi derivanti dalle forme di abbandono e di trauma infantile. Diversi studi controllati randomizzati ne hanno dimostrato l’efficacia.

Rispetto alla maggior parte delle terapie cognitive, la Schema Therapy è maggiormente focalizzata sulle emozioni e più aperta all’esplorazione delle origini infantili e adolescenziali delle difficoltà psicologiche. I problemi attuali del paziente vengono considerati in termini di pattern permanenti che noi chiamiamo «schemi». Tutto ciò è integrato in una teoria cognitiva della personalità basata sulle modalità di elaborazione delle informazioni. Inoltre, la portata, la praticità e l’accessibilità della Schema Therapy la rendono applicabile a una vasta casistica.

Noi crediamo che questo spirito integrativo sia stato un aspetto importante per il successo della Schema Therapy. Nel 1990 Young ha introdotto il modello originale basato sugli schemi, al quale poi, circa dieci anni dopo, ha aggiunto il modello dei «mode». I mode sono schemi attivati. Manifestandosi nel qui e ora della terapia, sono più facili da individuare, seguire e affrontare con l’intervento. Benché negli Stati Uniti il modello di base sia ancora ampiamente utilizzato, nei Paesi Bassi e in Germania la Schema Therapy è stata sviluppata ulteriormente e lì il modello dei mode ha avuto un ruolo centrale sia nella ricerca sia nella clinica. Fino a oggi, tutte le sperimentazioni controllate randomizzate della Schema Therapy conclusesi positivamente si sono basate su questo modello.

I recenti progressi nell’ambito della Schema Therapy derivano dalla sua capacità di mantenersi a cavallo della behavior therapy sia di seconda sia di terza generazione. L’applicazione del modello dei mode è in linea con l’approccio della terapia cognitivo-comportamentale (TCC) di seconda generazione, dato che la Schema Therapy cerca di ottenere un cambiamento modificando il contenuto (in termini di significato) derivante dagli schemi maladattivi precoci attraverso tecniche di cambiamento esperienziale.

Oggi la Schema Therapy ha raggiunto una posizione di equilibrio fra l’attenzione per il cambiamento del contenuto dello schema e un approccio alla costruzione di una versione sana del Sé attraverso il cambiamento del modo di rapportarsi alle proprie esperienze e di gestirle.

Sosteniamo che la Schema Therapy possa non solo modificare le reazioni di coping all’attivazione degli schemi, ma anche aiutare a essere più consapevolmente coscienti, ad abbandonare i modelli con cui ci si relaziona con il proprio passato che non risultano utili, e a impegnarsi, in generale, per un comportamento sano ed equilibrato.

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