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Focus - I dialoghi comunitari di rete 1

I dialoghi comunitari di rete

Pensarsi al futuro per prendersi cura della propria comunità

Progettare in maniera aperta e partecipata interventi finalizzati a promuovere il benessere di una comunità non è affar semplice, soprattutto dinanzi a problemi comunitari complessi o a situazioni di forte disgregazione sociale. L’operatore di comunità è chiamato a lavorare con persone molto diverse tra loro: membri della comunità e cittadini attivi, talvolta appartenenti a gruppi minoritari, molteplici figure professionali e referenti di organizzazioni di privato sociale attive sul territorio, tutti potenziali collaboratori che spesso però faticano a dialogare tra loro, a causa delle differenti appartenenze o di pregresse collaborazioni non troppo proficue. Non è strano sentirsi soli nell’avviare progettazioni a valenza collettiva. Talvolta si può avere la percezione di non avere sufficienti risorse - non semplicemente dal punto di vista economico - per ideare e realizzare progetti che coinvolgano intere comunità. 
I metodi dialogici possono venire in aiuto dell’operatore e dei membri della comunità per facilitare l’incontro e creare occasioni di confronto che siano generative ed efficaci, dischiudendo spazi riflessivi utili alla costruzione congiunta di percorsi di aiuto e miglioramento a favore delle comunità coinvolte. 
Nell’ambito del lavoro sociale di comunità, i Dialoghi Comunitari di Rete sono una tecnica per realizzare incontri dialogici fra i membri di una comunità e gli operatori coinvolti, al fine di programmare interventi a valenza collettiva orientati al miglioramento delle comunità stesse, in presenza di una crescente preoccupazione condivisa.
Ma come funzionano i Dialoghi Comunitari di Rete? Proviamo a descriverne il funzionamento in 5 passi.

Primo passo: il profilo di comunità e la ricerca di interlocutori motivati

Il primo passo che l’operatore sociale è chiamato a compiere è la costruzione del profilo di comunità. È importante che l’operatore intercetti le persone chiave all’interno della comunità (cittadini attivi, volontari, referenti di associazioni territoriali, operatori sociali e altri professionisti, parroci, referenti di gruppi informali già impegnati in attività per e con la comunità) per conoscerne le caratteristiche, i punti di forza e di debolezza, eventuali preoccupazioni di natura comunitaria e/o desideri di miglioramento rispetto a specifiche situazioni. Questa prima fase è un’importante occasione, non solo per raccogliere informazioni sulla comunità di riferimento e per ascoltare punti di vista e opinioni dei suoi membri, ma anche — e soprattutto! — per intercettare persone interessate e motivate a dare il proprio contributo nel fronteggiamento di eventuali preoccupazioni o problemi comunitari; queste persone saranno i potenziali invitati alla sessione di Dialogo.

L’articolo completo “I dialoghi comunitari di rete” è disponibile sul numero di gennaio 2022 della rivista Erickson “Lavoro sociale”

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