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Focus - Lavorare con le comunità 1

Lavorare con le comunità

Indicazioni dal metodo Relational Social Work

I progetti sociali di comunità sono oggi sempre più diffusi e quando si pensa a questo livello di lavoro viene spontaneo porsi due domande.

• Perché investire risorse nel lavoro sociale di comunità?
• Come può agire un operatore sociale per accompagnare le comunità a prendersi cura di sé?

Il porsi questi interrogativi, che forse non trovano una risposta univoca, ci aiuta a orientarci nella nostra quotidianità lavorativa, sia essa di studio e ricerca o di coordinamento dei servizi, di policy making o di lavoro sul campo, a contatto con le realtà informali e con i cittadini. Poter contare su legami e reti di solidarietà all’interno della propria comunità aiuta a stare meglio nella propria quotidianità e ad affrontare momenti di fragilità.
Proveremo in questo articolo a dare delle risposte alla luce di quello che suggerisce la letteratura internazionale grazie ad anni e anni di studi e ricerche sul tema, ma anche riferendoci alla nostra esperienza di ricercatrici e assistenti sociali.

Perché investire risorse in questo livello del Lavoro Sociale?

Possiamo dire che sono tante le ragioni che potremmo portare per rispondere a questa domanda, alcune più note di altre. Le prime valide ragioni, ci arrivano dalla letteratura internazionale: gli accademici, studiando il lavoro degli operatori sociali in diverse realtà ed epoche, hanno teorizzato alcuni principali filoni del lavoro sociale di comunità.

Per sviluppare senso di comunità e community care
Poter contare su legami e reti di solidarietà all’interno della propria comunità aiuta a stare meglio nella propria quotidianità e ad affrontare momenti di fragilità, di difficoltà. Investendo quindi in questo ambito del lavoro, l’operatore sociale si propone di promuovere un contesto di care che possa muovere l’azione dei membri delle comunità nei confronti di chi è più fragile, sostenendo e integrando l’azione assistenziale formale dei servizi di welfare.

Per fronteggiare problemi a valenza collettiva, facilitando processi di community problem solving
Il lavoro sociale di comunità diventa inoltre necessario nel momento in cui nelle comunità nascono preoccupazioni a valenza collettiva per cui l’operatore non può non occuparsi di esse insieme alla comunità che li sta vivendo. Ne stiamo avendo esempio durante l’attuale emergenza sanitaria.

Per aiutare e rappresentare i bisogni di chi ancora è ai margini
Infine, l’operatore sociale può trovare collaborazione nelle comunità per individuare e rappresentare i bisogni di chi è ai margini e non trova risposte nel sistema formale dei servizi di welfare. L’azione di advocacy è una tipica funzione di un operatore che lavora con le comunità che avvia con i gruppi più ai margini o di minoranza per comprendere le loro istanze e sostenerli nel far sentire la propria voce nei confronti degli altri membri della comunità, degli operatori dei servizi e dei policy maker.

Perché operatori e servizi possano ricevere nuovi aiuti, acquisire nuove competenze e conoscenze
Infine, ma non meno importante, una buona ragione per investire nel lavoro sociale di comunità sono i benefici che questo livello di lavoro sociale porta agli operatori e al sistema dei servizi, non solo in termini di risparmio di tempo ed energie, ma l’operatore ci «guadagna» anche in termini di apprendimento e di crescita personale e professionale.

L’articolo completo “I dialoghi comunitari di rete” è disponibile sul numero di gennaio 2022 della rivista Erickson “Lavoro sociale”

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