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Rendere alunni e alunne protagonisti dell’apprendimento con il Writing and Reading Workshop 1

Rendere alunni e alunne protagonisti dell’apprendimento con il Writing and Reading Workshop

Nel suo ultimo libro “Immagina che…” Ken Robinson, sottolinea che lo scopo della scuola è di permettere a studenti e studentesse di capire il mondo che li circonda e i talenti che sono in loro in modo che possano diventare individui realizzati e cittadini attivi e compassionevoli. Per raggiungere questo scopo la scuola deve mettere al centro del proprio percorso educativo il protagonismo, l’autonomia e la libertà di scelta di alunni ed alunne. Si tratta di capovolgere l’impostazione di una didattica centrata sulla lezione frontale in cui l’ambiente è controllato dall’insegnante, che prende tutte le decisioni, e dove alunne ed alunni svolgono compiti uguali e standardizzati e non hanno nessuno spazio per decidere in modo autonomo e personale.

Cambiare l’ambiente di apprendimento con il metodo WRW

Il metodo del Writing and Reading Workshop (WRW) permette di cambiare in modo radicale l’ambiente di apprendimento sovvertendone le coordinate di base. Nel WRW si struttura un ambiente di apprendimento governato da regole condivise. L’insegnante è architetto e regista ed alunne ed alunni sono protagonisti attivi con un’ampia libertà di scelta e gestione autonoma. Ogni alunno e alunna viene messo al centro del processo di apprendimento, con il suo bagaglio di esperienze, di riflessioni, pensieri e conoscenze che si trasformano in scrittura e sono alimentati dagli incontri con il mondo della letteratura.

Nel WRW, il protagonismo dell’alunna e dell’alunno viene facilitato riconquistando il senso profondo della scrittura e della lettura, che a scuola sono state trasformate, troppo spesso, in semplici attività, esercitazioni, pratiche destinate a sfociare in una valutazione numerica.

Nel WRW, insegnanti, studenti e studentesse danno vita ad una comunità di scrittori, scrittrici, lettori e lettrici che sperimenta generi e tecniche differenti e cresce grazie ai feedback continui che provengono da compagni, compagne ed insegnante. La crescita è favorita anche dalle riflessioni metacognitive sul processo che l’insegnante sollecita fino a far sì che questa abitudine ad osservarsi, autovalutarsi, porsi obiettivi, individuare strategie efficaci, divenga routine e si trasformi in un habitus mentale.

Il WRW non prevede quasi mai la scrittura su traccia. Nell’ottica di facilitare il protagonismo si lasciano alunne ed alunni liberi di scegliere quali argomenti trattare e quali temi indagare all’interno dei generi e delle tipologie testuali che si stanno studiando insieme. 

L’insegnante sprona scrittori e scrittrici ad attingere dal proprio bagaglio di esperienze e di letture gli elementi ritenuti significativi. Senza imposizioni, senza ansie. Senza forzature. Ognuno scriverà di ciò a cui tiene davvero e lo farà attraverso la sua voce, facendo emergere, piano piano, un proprio stile personale.

Punto di partenza del WRW è generalmente la ‘narrativa personale’, il racconto autobiografico, proprio per dare a studentesse e studenti la possibilità e la gioia di sperimentare lo scrivere di sé. Non c’è infatti modo migliore per creare una comunità basata sulla fiducia (fondamentale per promuovere una buona scrittura) che dire a bambine, bambini ed adolescenti che le loro storie, le loro vite, sono degne di essere registrate e trasferite su carta. Arrivare a scrivere un mémoir per studenti e studentesse (pre-) adolescenti permette loro di crescere in fiducia, autostima e speranza. Dà al (pre) adoloscente l’opportunità di guardare indietro trovando esperienze rilevanti, scoprendo e mettendo in luce come esse si ricollegano a chi è e a chi vuole essere.

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