Un percorso di educazione interculturale per la scuola primaria — ma adattabile anche a quella dell’infanzia — per aiutare i bambini ad affrontare le questioni legate all’immigrazione e alla paura delle differenze e combattere pregiudizi e stereotipi.
Prima Parte – Le storie Kenia Marocco Russia Albania Rom Palestina Pakistan Cina Filippine Brasile
Seconda Parte – Le attività Giochi motori e cooperativi Giochi di ruolo (e non solo) capaci di suscitare empatia Giochi sul concetto d’identità Giochi linguistici Cartoline dal mondo Attività sui diritti dei bambini A spasso nel mondo: cibi, usi, costumi e tradizioni E non finisce qui… Schede e curiosità per rilassarsi un po’ E per finire… Poesie e filastrocche
Prima Parte – Le storie Kenia Marocco Russia Albania Rom Palestina Pakistan Cina Filippine Brasile
Seconda Parte – Le attività Giochi motori e cooperativi Giochi di ruolo (e non solo) capaci di suscitare empatia Giochi sul concetto d’identità Giochi linguistici Cartoline dal mondo Attività sui diritti dei bambini A spasso nel mondo: cibi, usi, costumi e tradizioni E non finisce qui… Schede e curiosità per rilassarsi un po’ E per finire… Poesie e filastrocche
L’attenzione al fenomeno dell’intercultura riguarda tutti, senza alcuna distinzione, e vivere in società multi-etniche obbliga a confrontarsi con i cambiamenti e le problematiche che le caratterizzano.
Questo libro, nato dall’esperienza dell’autrice che da anni si occupa dell’integrazione di bambini stranieri a scuola, propone un percorso di educazione interculturale basato su giochi e attività che coinvolgono tutta la classe.
Il libro è suddiviso in due parti:
la prima raccoglie dieci storie che hanno come protagonisti altrettanti bambini di diverse nazionalità e i loro amici. Attraverso le loro avventure, i loro racconti e le loro storie personali si entra in contatto con realtà a volte più grandi dei protagonisti stessi e grazie alla loro forza e al loro coraggio gli altri bambini avranno la straordinaria occasione di provare a capire come vanno le cose e come, invece, dovrebbero andare;
la seconda raccoglie tutta una serie di attività pratiche da associare alle singole storie:
giochi motori
giochi di ruolo
giochi linguistici
giochi sul concetto di identità
attività sui diritti dei bambini
attività per conoscere cibi, usi, costumi e tradizioni
schede da colorare
poesie e filastrocche.
Ogni singola storia può essere presa in considerazione per se stessa o letta in ottica interdisciplinare: molti racconti permettono infatti una reale collaborazione tra insegnanti che si occupano di discipline diverse, dalla storia all’educazione motoria.
Le schede sono corredate di preziosi suggerimenti circa la loro applicazione in classi con bambini che presentano difficoltà linguistiche nella comprensione e nella produzione.
Alessandra Tetè è nata nel 1963 a L’Aquila dove vive e lavora come insegnante di scuola primaria. Impegnata da sempre sulle tematiche della diversità , da oltre quindici anni si occupa di immigrazione e lotta al razzismo anche attraverso l’associazione Abruzzo Centro Internazionale Crocevia di cui è stata Presidente. E’ formatrice sui temi dell’interculturalità per insegnanti di scuola dell’infanzia, scuola primaria e secondaria di I°grado ed è stata relatrice in numerosi corsi di formazione e convegni sul tema. Con le Edizioni Erickson di Trento ha pubblicato Stefan e gli altri in Giorni di scuola. Pagine di diario di chi ci crede ancora a cura di Tullio De Mauro e Dario Ianes (2011); Laboratorio attività interculturali (2011); Paese che vai pane che trovi in Insegnare Domani (2013).Sua la corresponsabilità di un progetto su multimedialità e multiculturalità i cui esiti sono riportati in una pubblicazione del MIUR e della FONDAZIONE IBM ITALIA, in versione ebook. Per le Edizioni Vertigo ha pubblicato Una maestra particolare (2015) sulle tematiche del commercio equo e solidale spiegate ai bambini. Con la casa editrice Tracce Italiano L2 al computer. L’acquisizione del lessico di base tra interculturalità e multimedialità (2016) con annesso dizionario multimediale in italiano, albanese, rumeno. Attualmente è impegnata nella diffusione delle buone pratiche di cittadinanza attiva e globale in ambito scolastico.