IT
I mini gialli dei dettati 2
Carrello
Spedizioni veloci
Pagamenti sicuri
Totale:

Il tuo carrello è vuoto

|*** Libro Quantità:
Articoli e appuntamenti suggeriti

Compassion Focused Therapy

Domande e risposte sul modello di intervento per ridurre la sofferenza sviluppando le abilità di compassione

 

Che cos’è la Compassion Focused Therapy?

La Compassion Focused Therapy (CFT) è un modello di intervento clinico proposto da Paul Gilbert intorno agli anni 2000 che si colloca nel panorama delle cosiddette terapie cognitivo comportamentali di terza generazione, insieme all’approccio mindfulness-based, all’ACT, alla terapia metacognitiva (MCT) e alla terapia dialettico-comportamentale (DBT).

È nato dall’osservazione della relativa inefficacia delle strategie classiche di terapia cognitiva, volte a modificare i flussi di pensieri automatici negativi, sui pazienti depressi. Questi ultimi, infatti, presentano una forte tendenza all’autocritica e alla vergogna e faticano a formulare dei pensieri compassionevoli e affettuosi nei confronti di sé stessi. Si giudicano in modo molto negativo e critico e si incolpano per il proprio malessere incrementandolo costantemente.

Quali sono le cause della sofferenza secondo la Compassion Focused Therapy?

Paul Gilbert si è rifatto agli studi sull’attaccamento, osservando come i pazienti con maggior tendenza all’autocritica avessero avuto famiglie giudicanti, non accudenti e distaccate, non in grado di fornire calore e sicurezza ai figli e fossero stati oggetto di disprezzo, vergogna ed esclusione sociale. Di conseguenza, questi non avrebbero sviluppato la naturale capacità di autoregolare le emozioni negative, in quanto i sistemi di attaccamento e accudimento, in grado di generare sicurezza e calma, sono compromessi mentre viene stimolato costantemente il sistema di protezione dalla minaccia. La persona è quindi sempre in allerta, ipersensibile alle critiche e propensa a rivolgere a se stessa disprezzo e critiche. Ciò genera difficoltà nel gestire le situazioni emotivamente complesse e nel mantenere un buon equilibrio psicologico di fronte alle normali difficoltà della vita.

Qual è l’obiettivo della Compassion Focused Therapy?

L’obiettivo della CFT è quello di aiutare la persona a sviluppare la compassione verso sé stesso, nonché un atteggiamento di apertura verso gli altri, sviluppandone la capacità di rispondere in modo compassionevole alle difficoltà quotidiane. Le abilità di compassione possono infatti essere apprese attraverso un allenamento e una pratica costanti. Lo sviluppo di tali abilità favorisce l’attivazione del sistema innato di accudimento/attaccamento, che ha un potere calmante, funzionale alla regolazione delle emozioni e alla promozione del benessere e della resilienza.

Quali strategie si utilizzano nella Compassion Focused Therapy?

Per conseguire i sopracitati obiettivi la CFT utilizza una serie di strategie come la meditazione mindfulness, l’immaginazione guidata, il respiro calmante, la scrittura a se stessi di lettere compassionevoli, la promozione del ragionamento compassionevole. Le varie tecniche sono impiegate in modo flessibile in base all’obiettivo terapeutico, che il più delle volte è comunque quello di favorire un atteggiamento auto-compassionevole per ridurre l’autocritica, la vergogna e il disprezzo auto-diretto. Parallelamente viene promossa la capacità di rispondere, attraverso un auto-dialogo funzionale, alla parte autocritica che si attiva in automatico per proteggersi dalle minacce percepite.

Per quali disturbi o problemi è indicata la Compassion Focused Therapy?

Come già detto, l’approccio è stato sviluppato da Gilbert per lavorare con i pazienti depressi resistenti alla terapia cognitiva. Ne consegue che il principale terreno di azione sia proprio la depressione maggiore. Ciononostante, questo modello di intervento è transdiagnostico e può essere applicato con successo a tutti quei disturbi clinici o condizioni di disagio psicologico in cui prevale una tendenza al criticismo interno, primo fra tutti il disturbo d’ansia sociale, ma anche il lutto complesso, il disturbo ossessivo-compulsivo, il dolore cronico e i disturbi alimentari. Intervenendo sui dei processi psicologici e non su contenuti specifici può essere facilmente adattato a molte condizioni e praticamente ad ogni fascia di età, incluso quella evolutiva.

Leggi anche...
Ti potrebbero interessare...