Il Relational Social Work può essere un aiuto concreto quando si lavora con persone che vivono in condizioni di marginalità. Questo approccio, infatti, consente di coinvolgerle come collaboratori a diversi livelli, cambiando la prospettiva dell’intervento.
Non ci si limita più a mettere in campo progetti d’aiuto calati dall’alto del sapere esperto degli operatori, che confermerebbe una loro posizione di marginalità, ma ci si pone in una posizione di ascolto pieno, che possa dare loro parola e permetta di costruire una relazione autentica. Le esperienze che hanno vissuto, infatti, li rendono maestri di umanità.
Nel video l’intervento di Chiara Panciroli del Centro di Ricerca Relational Social Work dell’Università Cattolica di Milano.