IT
I mini gialli dei dettati 2
Carrello
Spedizioni veloci
Pagamenti sicuri
Totale:

Il tuo carrello è vuoto

|*** Libro Quantità:
Articoli e appuntamenti suggeriti

Un’opportunità da non sprecare 1

Un’opportunità da non sprecare

Gianmario Gazzi ci parla del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con il suo portato di progetti e finanziamenti, è una grande occasione di svolta per il nostro Paese. A patto, però, di riuscire a sfruttarla a dovere. Abbiamo chiesto a Gianmario Gazzi, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Assistenti Sociali (CNOAS), di spiegarci quali sono le opportunità che il PNRR presenta sui temi cari agli operatori sociali e cos’altro ancora si può fare per migliorare.

Dott. Gazzi, quale ruolo ha ricoperto, e sta ancora ricoprendo, l’Ordine degli Assistenti Sociali nel processo connesso alla definizione e applicazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)?

Una domanda complessa che parte da lontano. Cerco di mettere in ordine alcuni passaggi importanti. Come Ordine, siamo stati coinvolti già a partire dagli Stati Generali di Villa Pamphili. In quell’occasione si parlava di un progetto complessivo di riforme e ripresa, ancora chiamato da alcuni Piano Marshall post-pandemico, e ci fu un primo incontro col governo definendo alcune priorità per noi non più rimandabili. Tutto questo non in un’ottica lobbistica, ma, seguendo i principi della nostra professione, facendo l’interesse di quelli che non avevano voce a quel tavolo, ricordando che la pandemia ha colpito più duramente tutte le persone che già erano in condizione di fragilità o disagio. Quindi, dovevamo partire da lì se si voleva davvero cambiare qualcosa. Dopo ci sono state collaborazioni e audizioni, di cui c’è memoria anche sul nostro sito, dove ci sono numerosi documenti di contributi rispetto a come in particolare la missione 5 e la missione 6 del PNRR vanno a incidere sul sistema di welfare locale e nazionale, ma anche sul sistema sanitario e sociosanitario. Il ruolo ricoperto dall’Ordine è stato di essere non solo rappresentativo della professione, ma rappresentativo anche di ciò che tutti noi assistenti sociali in Italia accogliamo come programmatico o da migliorare.

Quale interlocuzione e spazio di confronto ha trovato?

Partiamo dal fatto che alcuni atti si stanno già concretizzando. Ricordiamo, infatti, che il PNRR, banalizzando, assomiglia a una cambiale. Cosa vuol dire? L’Italia ha presentato un suo progetto di riforme che richiedono un susseguirsi di azioni, normative, implementazioni del progetto, esiti, ecc. Se non si procede secondo quello che l’Italia ha sottoscritto, si posticipa il finanziamento. Già oggi iniziamo a vedere alcuni interventi che vanno nella direzione delle indicazioni presentate con il PNRR. Facciamo qualche esempio che può interessare gli assistenti sociali. A fine settembre è stata approvata al Senato la riforma del processo civile.
Legata al PNRR, si è stabilito di fare entro il 2021 la legge delega, è stata approvata e nel 2021 verranno stanziati i soldi per implementarla. Perché faccio questo esempio? Perché all’interno della riforma del processo civile c’è anche la riforma del Tribunale per i Minorenni che diventa Tribunale unico per le persone, la famiglia e le tutele, una riforma che per tanti anni l’Unione Europea ha chiesto all’Italia di realizzare. Faccio un altro esempio. A inizio ottobre è stata approvata la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza (NADEF) del 2021, dove sono indicati i finanziamenti per la riforma del sistema sanitario e i fondi per portare i livelli essenziali sociali, in particolare asili nido e servizi sociali, a regime entro i prossimi 2-3 anni. Anche questo è stato previsto dal PNRR, così come si è previsto che nel 2022 dovrà essere approvata la legge di riforma sulla non autosufficienza. In tutto questo noi siamo fortemente coinvolti, basta vedere non solo le audizioni parlamentari ma anche la composizione di alcune commissioni ministeriali. Per la legge sulla non autosufficienza, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali c’è la cosiddetta commissione Turco che sta lavorando a questo, e noi abbiamo non solo un rappresentante dell’Ordine, ma anche alcuni colleghi che sono stati accolti in rappresentanza delle Regioni. Noi siamo parte attiva del progetto. Certo, bisognerà vedere cosa concretamente si riuscirà a fare.

L’articolo completo “Un’opportunità da non sprecare” è disponibile sul numero di dicembre 2021 della rivista Erickson “Lavoro sociale”

Leggi anche...
  • Giornata mondiale del Social Work 2021
    Mai come quest’anno la tradizionale celebrazione del Social Work assume sostanza e senso. La riflessione di Fabio Folgheraiter, professore di Metodologia del lavoro sociale all’Università Cattolica del Sacro Cuore
  • Le sfide dei coordinatori nei Servizi di welfare
    Ogni giorno alle prese con questioni organizzative, metodologiche, tecniche e relazionali, coordinatori e coordinatrici svolgono una funzione cruciale per il buon funzionamento dell’Organizzazione.
  • Nel tempo della pandemia, la manutenzione
    C’è un gran bisogno di manutenzione dei processi decisionali nel lavoro sociale per scelte più veloci e condivise
Ti potrebbero interessare...