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La valutazione psicomotoria del bambino di 5-6 anni

Il ruolo fondamentale del corpo in età evolutiva e gli strumenti che consentono l’osservazione e la verifica delle competenze psicomotorie di bambine e bambini nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia

In psicomotricità dell'età evolutiva, il corpo riveste un ruolo fondamentale. Perché si può affermare che "il bambino è il suo corpo"? Perché egli apprende, conosce, comunica tramite il proprio corpo. È infatti dalle più semplici azioni corporee che il bambino accede a un tesoro di saperi, di esperienze, di interessanti scoperte sul mondo e su di sé. Attraverso il corpo ed il movimento, il bambino non solo comunica manifestando desideri e piaceri, ma esprime anche i disagi, malesseri e sofferenze.

Nella società odierna, in particolare, il tempo libero in cui i bambini possono effettivamente sperimentare, apprendere e comunicare attraverso l'utilizzo del loro corpo, nel gioco spontaneo, è drasticamente ridotto, riducendo i momenti in cui essi possono interiorizzare e rielaborare le emozioni e le difficoltà sperimentate durante il giorno, a scuola, in città, in famiglia.

Sono numerose le ricerche, gli studi, le analisi di studiosi di discipline diverse a sostenere che il corpo è in stretta connessione con la mente e con le emozioni che attraversano tutti gli esseri umani in ogni momento della loro evoluzione. Come sostiene Morganti nel suo contributo nel volume Il gruppo in psicomotricità, il bambino è in grado di sviluppare precocemente schemi di comunicazione incarnati (embodied) che gli consentono di stabilire con l’altro un dialogo dotato di senso, e allo stesso modo come «il corpo e l’interazione senso motoria con il mondo circostante diano forma alla cognizione».
È proprio l’influenza reciproca e costante fra corpo e ambiente che permette di affermare che il corpo sia da considerare come un ponte che ci mette in contatto e in comunicazione con il mondo in ogni istante della vita e durante tutte le esperienze che la compongono, come detto in Merleau-Ponty, 2003.

Il metodo psicomotorio in ambito educativo e di prevenzione del disagio nell’infanzia porta ulteriori riflessioni rispetto al movimento che rivela all'osservatore (insegnante, pedagogista, ecc.) la possibile presenza di un progetto e di un bisogno, ma anche qualcosa relativo alla personalità del soggetto, alle caratteristiche del suo contatto con il mondo, ai segni di un malessere, come nell’“inibizione” o nell’“esuberanza” eccessiva». Questi elementi osservati sono la testimonianza di una presenza al mondo che è garantita da un equilibrio fra i diversi aspetti dell’esperienza: mentale, emotiva e somato-sensoriale. Va inoltre osservato che i dati dell’esperienza non delineano un risultato finito, ma concorrono alla continua modificazione e aggiustamento del processo di crescita e apprendimento.

In psicomotricità, tramite numerose e diversificate esperienze motorie, si offre al corpo (e quindi al bambino) la possibilità di cogliere lo spessore del movimento, di organizzarlo, di memorizzarlo in uno schema sempre più ricco e raffinato, in esperienze corporee che vanno a costituire il corpo informazionale.Per questi motivi è importante che gli adulti pongano una necessaria attenzione alla corporeità del bambino, garantendo la possibilità di “esprimersi, sperimentare, evolvere e conquistare sapere attraverso le occasioni programmate da una didattica attiva, che dia spazio alla sperimentazione anche con il corpo, considerato come elemento imprescindibile del processo di conoscenza di costruzione e di realizzazione del sé”.

In quest’ottica è stata formulata la scheda SOV-PSM (Scheda di Osservazione Valutativa PsicoMotoria), rivolta ai docenti ponendosi come un articolato e coerente strumento di osservazione e di verifica delle competenze psicomotorie dei bambini, specificatamente per l’ultimo anno della scuola dell’infanzia. Questo momento evolutivo infatti segna un importante passaggio da una scuola dove si promuove la conoscenza partendo dalle esperienze vissute, a un ambiente scolastico orientato all’acquisizione di abilità strumentali attraverso competenze mnemonico-cognitive.
La scheda SOV-PSM non solo permette una raccolta dati meramente numerici; le diverse sezioni della scheda ci indicano infatti la direzione delle azioni didattiche e delle occasioni di esperienza da offrire ai bambini per ottimizzare lo sviluppo motorio che è alla base delle competenze necessarie agli apprendimenti della scuola primaria.

Per un totale di 29 item, la scheda SOV-PSM è divisa in due sezioni:

  • La prima indaga le competenze psicomotorie funzionali, che vengono suddivise in quattro aree: area della coordinazione dinamica generale, oculo-manuale e dell’equilibrio posturale; area dello schema corporeo, del tono e della dominanza; area dello spazio e del tempo; area della motricità fine;

  • La seconda sezione comprende gli item che indagano le competenze socio-relazionali ed emotivo/affettive dei soggetti, divise in: area della capacità attentiva; area della regolazione emotiva; area emotivo-relazionale.

La scheda SOV-PSM è uno strumento osservativo/valutativo valido, verificato e testato su numerosi soggetti, che può essere di supporto per le/gli insegnanti nella loro pratica educativa. La scheda è utilizzabile durante l’ultimo anno della scuola dell’infanzia come utile contributo per orientare la didattica costruendola a misura di bambino, inserendosi in un approccio pedagogico rivolto ad individuare ogni soggetto nella sua specificità, per poter calibrare le proposte in funzione dei bisogni individuali.

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