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I mini gialli dei dettati 2
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Allestire un orto-giardino in ogni scuola è una realtà possibile

Con qualche piccolo accorgimento si può creare un luogo di apprendimento naturale a scuola per imparare stando all’aperto

I botanici Wandersee e Schussler osservano che l’amore per le piante nasce molto spesso dall’influsso di un mentore: quasi tutti noi abbiamo bisogno di essere accompagnati nel mondo vegetale da qualcuno che lo comprende. 

Avere a che fare con un orto, o ancor meglio con un orto-giardino, significa garantire un’interazione continua e costante con il mondo naturale, anche se in una forma «addomesticata», e occasioni di familiarità con il mondo naturale attraverso la sperimentazione di pratiche, pressoché quotidiane, di orticoltura e giardinaggio.

Un orto-giardino è uno straordinario luogo di apprendimento all’aperto, nel quale si usano il corpo e la testa, è fonte continua di stimoli e sperimentazioni, e offre esperienze appassionanti e motivanti, che consentono ai bambini di sviluppare una propria consapevolezza e autonomia, di affinare le abilità e mettersi in gioco, in un’ottica di autoapprendimento. Inoltre è un ambiente sicuro e accogliente nel quale tutti sono i benvenuti.

Un orto-giardino in ogni scuola è stato il sogno e il desiderio di tanti maestri: perchè non provare a far germogliare nuove esperienze nelle nostre scuole come se fossero semi lasciandoci accompagnare dalla meraviglia dei bambini stessi?

Allestire un orto-giardino richiede di porre l’attenzione su pochi ma essenziali elementi che interagiscono fra loro: 

  1. Il terreno: base di partenza per allestire un orto-giardino sano è il terreno; è infatti sufficiente una manciata di terreno fertile per ritrovare una moltitudine di organismi viventi, che come trasformatori e decompositori della sostanza organica sono responsabili della sua fertilità e della formazione di una buona struttura. Avere a disposizione un orto-giardino significa quindi avere a che fare con un ecosistema estremamente complesso, dove coesiste una moltitudine di organismi viventi e sostanze non viventi che si relazionano tra loro; un contesto fortemente stimolante per l’intelligenza dei bambini, un’officina di sperimentazione con la natura in cui osservare, scoprire, acquisire competenze e condividere esperienze.

  2. Le piante: la scelta delle piante (ortaggi, fiori, aromatiche, alberi da frutto e così via) risulta essere determinante e pertanto necessita di numerose considerazioni che tengano conto degli aspetti educativi, di quelli tecnico-agronomici e di quelli legati alle tradizioni del luogo e alla sua vocazionalità. Scegliamo piante con cui giocare affinando le capacità linguistiche, oppure che abbiano diverse provenienze geografiche, o ancora che si prestino a metafore o che ci diano l’occasione di ripercorrere la storia in modi curiosi e suggestivi.

  3. Lo spazio: partendo dal presupposto che un orto-giardino debba lasciare spazio all’autonomia del bambino e che ogni gruppo-classe di bambini ha caratteristiche sue proprie, si deduce che non esistono formule preconfezionate che riguardano la progettazione e la gestione di uno spazio che possano andare bene per tutti; ogni situazione è a sé e pertanto va costruita partendo dalle caratteristiche dei bambini e dalle risorse messe a disposizione dal contesto in cui si opera.

  4. La comunità: lo scenario ideale e certamente più opportuno è quello che al progetto possa collaborare l’intero team di insegnanti delle classi coinvolte, dando vita così a una vera «comunità dell’orto», che potrebbe coinvolgere poi via via altri soggetti con specifiche competenze che andrebbero ad arricchire ulteriormente il progetto. 

Anche se iniziare un progetto di questo tipo può sembrare complicato, non bisogna lasciarsi abbattere dalle difficoltà o dalle scarse conoscenze iniziali. Sapere di non avere tutte le risposte è un ottimo punto di partenza che consentirà di conoscere, ricercare soluzioni, creare nuove opportunità, stimolare il pensiero divergente, entrare in confidenza con tutto ciò che ha vita, guardare, ascoltare, odorare e toccare ogni creatura per capire cosa ne possa venire di buono o di cattivo, affrontare con positività ostacoli e insuccessi.

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