È davvero utile studiare filosofia in una società globale, iperconnessa e sempre più tecnologica?
Matteo Oggi abbiamo un disperato bisogno di fare filosofia proprio perché viviamo in una società iperconnessa e ultratecnologica. In un tempo sempre più liquido e complesso, lo studio e la pratica della filosofia diventano, infatti, un fecondo strumento per affrontare le tante complessità della realtà e provare a comprenderle. I filosofi e le filosofe sono dei meravigliosi compagni di viaggio, passeggiando e dialogando con i quali si finisce per smarrirsi negli intricati e numerosi dedali del mondo. Ma si tratta di un perdersi indispensabile per poi sapersi orientare e andare alla ricerca della libertà, della bellezza e del senso del vivere. La filosofia è oggi più che mai un efficace e potente farmaco anti-nichilista.
Simone La nostra società è estremamente pragmatica e tecnocratica: l’unità di misura che adottiamo quotidianamente è l’utilitarismo. Si possono trovare dei risvolti pratici della filosofia (essa, infatti, permette la formazione di un pensiero critico e autonomo) ma reputo che la filosofia, così come la letteratura, debba, proprio come direbbe Wilde dell’arte, essere studiata per l’amore che per essa si prova: l’etica, per citare un esempio, può insegnarci come vivere in società, ma, oltre ad essere ciò, è espressione dell’essere umano che comunica con se stesso attraverso i secoli; la filosofia è la parte più viva dell’umanità, attraverso cui si tramanda lo spirito e il pensiero di ogni epoca.
L’articolo completo della rubrica “Interrogazione doppia” è disponibile sul numero di novembre 2021 della rivista Erickson “DIDA"