Quando cerchiamo un buon gioco, non ci interessa tanto il gioco che faremo quanto avere l’occasione di giocare bene insieme.
Se osserviamo abbastanza spesso, con abbastanza persone appartenenti a comunità di gioco diverse, scopriremo che in realtà non ci interessa neanche se sono giochi fisici o mentali, competitivi o cooperativi. Un gioco vale l’altro.
Scopriremo perfino che il tipo di attività che intraprendiamo non importa granché. Anche se sei stanco o pensieroso, potresti comunque goderti tantissimo una sfiancante partita a calcio. Dato che ormai le basi della tua fiducia e della tua sicurezza si sono estese al punto che non dipendono più da un gioco in particolare o da una comunità di gioco in particolare, sei disponibile a giocare a qualsiasi cosa. Anche se all’inizio ti senti stanco o solo o annoiato. Non importa, perché sei disponibile a giocare e sai che andrà bene qualunque attività, che ce la farai in qualunque gioco. E questo perché sai che l’energia non sta nel gioco ma nel giocare con le persone.
E così torniamo alla disponibilità di fondo. Ma ora sembra che la disponibilità crei altra disponibilità, che ora ricerchiamo attivamente quello che all’inizio non eravamo disposti a fare. Diventiamo disponibili a fare qualcosa che non avevamo nemmeno voglia di fare. Sospendiamo perfino il giudizio sul fatto che un gioco possa piacerci o meno finché ci ritroviamo a farlo.
Sospendiamo perfino il timore e i preconcetti verso le persone con cui giochiamo. Tutto questo è iniziato nel momento in cui abbiamo cominciato a cercare un gioco a cui potevamo giocare
bene insieme, e si è consolidato nel momento in cui ci siamo resi conto che le persone con cui giochiamo sono importanti quanto il gioco che facciamo con loro — almeno altrettanto importanti.
Abbiamo già avviato la nostra comunità di gioco. Abbiamo giocato insieme, tu e io, e abbiamo trovato un modo di giocare bene insieme. Abbiamo stabilito l’intenzione. Ormai ci sentiamo al sicuro l’uno con l’altro — almeno mentre palleggiamo.
Ancora non siamo disponibili a giocare a qualsiasi cosa. Non abbiamo ancora stabilito tra noi una familiarità abbastanza profonda da trascendere il gioco che stiamo facendo. Abbiamo trovato la nostra unione in un gioco e non ce la sentiamo di metterla a rischio.
Abbiamo giocato bene. Solo che non abbiamo giocato abbastanza.
Questo testo è tratto dal libro Buon gioco di Bernard De Koven.