L’uso dei giochi da tavolo per sviluppare competenze può essere considerato una forma di didattica innovativa, perché:
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è un’attività pratica che consente di acquisire esperienza e abilità con l’esercizio;
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accoglie la differenza come valore, considerandola prima dell’attività, così da personalizzarla in modo che ognuno possa esercitare al massimo le proprie competenze e divertirsi, e fornendo una zona franca di incontro con l’alterità e con le regole;
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si basa sulla collaborazione, perché gli alunni partecipano all'attività sempre in coppia o in piccolo gruppo, compiendo riflessioni e prendendo decisioni condivise;
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promuove la creatività, stimolando gli alunnigiocatori a trovare nuove vie per raggiungere i propri obiettivi;
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il gioco da tavolo è anche reale: è un’attività socializzante con cui gli alunni possono entrare in contatto a scuola o fuori da scuola. È importante infatti non dare per scontato che tutti gli alunni abbiano avuto esperienze di gioco da tavolo in famiglia o con gli amici.
L’IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE
È importante formare in maniera adeguata operatori e insegnanti. La conoscenza dei giochi, delle loro potenzialità, di come sceglierli, di come condurre l’attività è fondamentale per il successo dell’attività.
Così come non sarebbe pensabile che un docente di biologia insegnasse a utilizzare il microscopio ottico ai propri studenti senza conoscerne nel dettaglio l’utilizzo e le potenzialità, allo stesso modo per usare efficacemente un gioco da tavolo come strumento educativo è essenziale conoscerlo, averlo giocato diverse volte, padroneggiarlo e riconoscere in esso le potenzialità e nei giocatori l’espressione delle competenze stimolate dal gioco.
Similmente, operatori e insegnanti devono essere formati alla conduzione di un gruppo di giocatori, imparando:
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in quale ordine spiegare le regole
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come posizionare il materiale necessario
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quando mostrare i materiali ai giocatori
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quali regole possono essere omesse nel corso della prima partita e quali è invece essenziale che vengano rispettate da subito
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quali modifiche apportare in base alle diverse situazioni specifiche del gruppo di gioco.
L’articolo completo con i contributi di Arianna Rivi, Barbara Bussoli, Matteo Bisanti e Andrea Ligabue è disponibile sul numero di settembre 2019 della rivista Erickson “DIDA”