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I mini gialli dei dettati 2
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Gli assassini del pensiero

Manipolazioni fasciste di ieri e di oggi

Il fascismo, storicamente, è morto nel 1945. Ma è morto definitivamente? Si può sostenere che le nostre democrazie occidentali siano al riparo da qualunque tentazione autoritaria? Come interpretare certe derive contemporanee, le politiche securitarie, la demonizzazione dell’Altro, la cancellazione...

Il fascismo, storicamente, è morto nel 1945. Ma è morto definitivamente? Si può sostenere che le nostre democrazie occidentali siano al riparo da qualunque tentazione autoritaria? Come interpretare certe derive contemporanee, le politiche securitarie, la demonizzazione dell’Altro, la cancellazione dello spazio pubblico o, ancora, l’irruzione dei media nella nostra vita privata e la colonizzazione o peggio la cannibalizzazione che effettuano dei nostri desideri più autentici?
Certo, i nostri regimi restano democratici, ma ciò che ha reso possibile il fascismo è la sua ideologia dell’amalgama: una mescolanza di tradizione e modernità. E non è forse quel che sta avvenendo oggi sotto i nostri occhi? Come potremmo astenerci, di fronte a una simile minaccia, dal rimettere in discussione l’attualità del fascismo?
Prendendo le mosse dal pensiero critico di Adorno e Pasolini, l’autrice ripercorre la stagione del fascismo e disvela le modalità manipolatorie attraverso cui l’Italia intera, con poche eccezioni, subì la fascinazione di un potere sommamente incoerente che, con una sorta di doppio legame che coniugava la retorica più conservatrice e borghese con la propulsione, la velocità e la bellicosità celebrate dal futurismo, riuscì a ipnotizzare un popolo intero. Gli scenari odierni vedono all’opera artifici diversi e però altrettanto pericolosi e disabilitanti, come hanno evidenziato le due figure di Berlusconi e Sarkozy.
Un libro appassionante, dalle forti valenze pedagogiche, che dovrebbero leggere non solo i nostri giovani, che si affacciano alla maggiore età per sviluppare le capacità di pensiero e riflessione senza le quali è fin troppo facile scivolare in nuove voragini individuali e collettive, ma anche i loro genitori.

Il fascismo, storicamente, è morto nel 1945. Ma è morto definitivamente? Si può sostenere che le nostre democrazie occidentali siano al riparo da qualunque tentazione autoritaria? Come interpretare certe derive contemporanee, le politiche securitarie, la demonizzazione dell’Altro, la cancellazione...

Il fascismo, storicamente, è morto nel 1945. Ma è morto definitivamente? Si può sostenere che le nostre democrazie occidentali siano al riparo da qualunque tentazione autoritaria? Come interpretare certe derive contemporanee, le politiche securitarie, la demonizzazione dell’Altro, la cancellazione dello spazio pubblico o, ancora, l’irruzione dei media nella nostra vita privata e la colonizzazione o peggio la cannibalizzazione che effettuano dei nostri desideri più autentici?
Certo, i nostri regimi restano democratici, ma ciò che ha reso possibile il fascismo è la sua ideologia dell’amalgama: una mescolanza di tradizione e modernità. E non è forse quel che sta avvenendo oggi sotto i nostri occhi? Come potremmo astenerci, di fronte a una simile minaccia, dal rimettere in discussione l’attualità del fascismo?
Prendendo le mosse dal pensiero critico di Adorno e Pasolini, l’autrice ripercorre la stagione del fascismo e disvela le modalità manipolatorie attraverso cui l’Italia intera, con poche eccezioni, subì la fascinazione di un potere sommamente incoerente che, con una sorta di doppio legame che coniugava la retorica più conservatrice e borghese con la propulsione, la velocità e la bellicosità celebrate dal futurismo, riuscì a ipnotizzare un popolo intero. Gli scenari odierni vedono all’opera artifici diversi e però altrettanto pericolosi e disabilitanti, come hanno evidenziato le due figure di Berlusconi e Sarkozy.
Un libro appassionante, dalle forti valenze pedagogiche, che dovrebbero leggere non solo i nostri giovani, che si affacciano alla maggiore età per sviluppare le capacità di pensiero e riflessione senza le quali è fin troppo facile scivolare in nuove voragini individuali e collettive, ma anche i loro genitori.

Il fascismo, storicamente, è morto nel 1945. Ma è morto definitivamente? Si può sostenere che le nostre democrazie occidentali siano al riparo da qualunque tentazione autoritaria? Come interpretare certe derive contemporanee, le politiche securitarie, la demonizzazione dell’Altro, la cancellazione...

Il fascismo, storicamente, è morto nel 1945. Ma è morto definitivamente? Si può sostenere che le nostre democrazie occidentali siano al riparo da qualunque tentazione autoritaria? Come interpretare certe derive contemporanee, le politiche securitarie, la demonizzazione dell’Altro, la cancellazione dello spazio pubblico o, ancora, l’irruzione dei media nella nostra vita privata e la colonizzazione o peggio la cannibalizzazione che effettuano dei nostri desideri più autentici?
Certo, i nostri regimi restano democratici, ma ciò che ha reso possibile il fascismo è la sua ideologia dell’amalgama: una mescolanza di tradizione e modernità. E non è forse quel che sta avvenendo oggi sotto i nostri occhi? Come potremmo astenerci, di fronte a una simile minaccia, dal rimettere in discussione l’attualità del fascismo?
Prendendo le mosse dal pensiero critico di Adorno e Pasolini, l’autrice ripercorre la stagione del fascismo e disvela le modalità manipolatorie attraverso cui l’Italia intera, con poche eccezioni, subì la fascinazione di un potere sommamente incoerente che, con una sorta di doppio legame che coniugava la retorica più conservatrice e borghese con la propulsione, la velocità e la bellicosità celebrate dal futurismo, riuscì a ipnotizzare un popolo intero. Gli scenari odierni vedono all’opera artifici diversi e però altrettanto pericolosi e disabilitanti, come hanno evidenziato le due figure di Berlusconi e Sarkozy.
Un libro appassionante, dalle forti valenze pedagogiche, che dovrebbero leggere non solo i nostri giovani, che si affacciano alla maggiore età per sviluppare le capacità di pensiero e riflessione senza le quali è fin troppo facile scivolare in nuove voragini individuali e collettive, ma anche i loro genitori.

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Il fascismo, storicamente, è morto nel 1945. Ma è morto definitivamente? Si può sostenere che le nostre democrazie occidentali siano al riparo da qualunque tentazione autoritaria? Come interpretare certe derive contemporanee, le politiche securitarie, la demonizzazione dell’Altro, la cancellazione...

Il fascismo, storicamente, è morto nel 1945. Ma è morto definitivamente? Si può sostenere che le nostre democrazie occidentali siano al riparo da qualunque tentazione autoritaria? Come interpretare certe derive contemporanee, le politiche securitarie, la demonizzazione dell’Altro, la cancellazione dello spazio pubblico o, ancora, l’irruzione dei media nella nostra vita privata e la colonizzazione o peggio la cannibalizzazione che effettuano dei nostri desideri più autentici?
Certo, i nostri regimi restano democratici, ma ciò che ha reso possibile il fascismo è la sua ideologia dell’amalgama: una mescolanza di tradizione e modernità. E non è forse quel che sta avvenendo oggi sotto i nostri occhi? Come potremmo astenerci, di fronte a una simile minaccia, dal rimettere in discussione l’attualità del fascismo?
Prendendo le mosse dal pensiero critico di Adorno e Pasolini, l’autrice ripercorre la stagione del fascismo e disvela le modalità manipolatorie attraverso cui l’Italia intera, con poche eccezioni, subì la fascinazione di un potere sommamente incoerente che, con una sorta di doppio legame che coniugava la retorica più conservatrice e borghese con la propulsione, la velocità e la bellicosità celebrate dal futurismo, riuscì a ipnotizzare un popolo intero. Gli scenari odierni vedono all’opera artifici diversi e però altrettanto pericolosi e disabilitanti, come hanno evidenziato le due figure di Berlusconi e Sarkozy.
Un libro appassionante, dalle forti valenze pedagogiche, che dovrebbero leggere non solo i nostri giovani, che si affacciano alla maggiore età per sviluppare le capacità di pensiero e riflessione senza le quali è fin troppo facile scivolare in nuove voragini individuali e collettive, ma anche i loro genitori.

Il fascismo, storicamente, è morto nel 1945. Ma è morto definitivamente? Si può sostenere che le nostre democrazie occidentali siano al riparo da qualunque tentazione autoritaria? Come interpretare certe derive contemporanee, le politiche securitarie, la demonizzazione dell’Altro, la cancellazione...

Il fascismo, storicamente, è morto nel 1945. Ma è morto definitivamente? Si può sostenere che le nostre democrazie occidentali siano al riparo da qualunque tentazione autoritaria? Come interpretare certe derive contemporanee, le politiche securitarie, la demonizzazione dell’Altro, la cancellazione dello spazio pubblico o, ancora, l’irruzione dei media nella nostra vita privata e la colonizzazione o peggio la cannibalizzazione che effettuano dei nostri desideri più autentici?
Certo, i nostri regimi restano democratici, ma ciò che ha reso possibile il fascismo è la sua ideologia dell’amalgama: una mescolanza di tradizione e modernità. E non è forse quel che sta avvenendo oggi sotto i nostri occhi? Come potremmo astenerci, di fronte a una simile minaccia, dal rimettere in discussione l’attualità del fascismo?
Prendendo le mosse dal pensiero critico di Adorno e Pasolini, l’autrice ripercorre la stagione del fascismo e disvela le modalità manipolatorie attraverso cui l’Italia intera, con poche eccezioni, subì la fascinazione di un potere sommamente incoerente che, con una sorta di doppio legame che coniugava la retorica più conservatrice e borghese con la propulsione, la velocità e la bellicosità celebrate dal futurismo, riuscì a ipnotizzare un popolo intero. Gli scenari odierni vedono all’opera artifici diversi e però altrettanto pericolosi e disabilitanti, come hanno evidenziato le due figure di Berlusconi e Sarkozy.
Un libro appassionante, dalle forti valenze pedagogiche, che dovrebbero leggere non solo i nostri giovani, che si affacciano alla maggiore età per sviluppare le capacità di pensiero e riflessione senza le quali è fin troppo facile scivolare in nuove voragini individuali e collettive, ma anche i loro genitori.

Il fascismo, storicamente, è morto nel 1945. Ma è morto definitivamente? Si può sostenere che le nostre democrazie occidentali siano al riparo da qualunque tentazione autoritaria? Come interpretare certe derive contemporanee, le politiche securitarie, la demonizzazione dell’Altro, la cancellazione...

Il fascismo, storicamente, è morto nel 1945. Ma è morto definitivamente? Si può sostenere che le nostre democrazie occidentali siano al riparo da qualunque tentazione autoritaria? Come interpretare certe derive contemporanee, le politiche securitarie, la demonizzazione dell’Altro, la cancellazione dello spazio pubblico o, ancora, l’irruzione dei media nella nostra vita privata e la colonizzazione o peggio la cannibalizzazione che effettuano dei nostri desideri più autentici?
Certo, i nostri regimi restano democratici, ma ciò che ha reso possibile il fascismo è la sua ideologia dell’amalgama: una mescolanza di tradizione e modernità. E non è forse quel che sta avvenendo oggi sotto i nostri occhi? Come potremmo astenerci, di fronte a una simile minaccia, dal rimettere in discussione l’attualità del fascismo?
Prendendo le mosse dal pensiero critico di Adorno e Pasolini, l’autrice ripercorre la stagione del fascismo e disvela le modalità manipolatorie attraverso cui l’Italia intera, con poche eccezioni, subì la fascinazione di un potere sommamente incoerente che, con una sorta di doppio legame che coniugava la retorica più conservatrice e borghese con la propulsione, la velocità e la bellicosità celebrate dal futurismo, riuscì a ipnotizzare un popolo intero. Gli scenari odierni vedono all’opera artifici diversi e però altrettanto pericolosi e disabilitanti, come hanno evidenziato le due figure di Berlusconi e Sarkozy.
Un libro appassionante, dalle forti valenze pedagogiche, che dovrebbero leggere non solo i nostri giovani, che si affacciano alla maggiore età per sviluppare le capacità di pensiero e riflessione senza le quali è fin troppo facile scivolare in nuove voragini individuali e collettive, ma anche i loro genitori.

Libro
ISBN: 9788859000228
Data di pubblicazione: 05/2012
Numero Pagine: 180
Formato: 15x21cm
Libro

Indice:

Parte prima. L’importanza del pensiero critico
Capitolo primo
L’impegno degli intellettuali

Parte seconda. Logiche del fascismo
Capitolo secondo
Nascita del fascismo e presa del potere da parte di Mussolini
Capitolo terzo
Fascismo e futurismo: velocità, audacia e modernità
Capitolo quarto
Un’ideologia senza coerenza
Capitolo quinto
Propaganda e manipolazione
Capitolo sesto
Il mito dell’uomo nuovo
Capitolo settimo
La strumentalizzazione dello sport
Capitolo ottavo
Dalla «vera fascista» alla «donna puramente decorativa»

Parte terza. Avatar del fascismo
Capitolo nono
Crisi d’epoca
Capitolo decimo
Il ritorno del leader carismatico
Capitolo undicesimo
«Pubblicizzazione» dello spazio privato e «privatizzazione» dello spazio pubblico
Capitolo dodicesimo
La demonizzazione dell’altro

Saggistica Cultura
Libro
ISBN: 9788859000228
Data di pubblicazione: 05/2012
Numero Pagine: 180
Formato: 15x21cm
Libro

Indice:

Parte prima. L’importanza del pensiero critico
Capitolo primo
L’impegno degli intellettuali

Parte seconda. Logiche del fascismo
Capitolo secondo
Nascita del fascismo e presa del potere da parte di Mussolini
Capitolo terzo
Fascismo e futurismo: velocità, audacia e modernità
Capitolo quarto
Un’ideologia senza coerenza
Capitolo quinto
Propaganda e manipolazione
Capitolo sesto
Il mito dell’uomo nuovo
Capitolo settimo
La strumentalizzazione dello sport
Capitolo ottavo
Dalla «vera fascista» alla «donna puramente decorativa»

Parte terza. Avatar del fascismo
Capitolo nono
Crisi d’epoca
Capitolo decimo
Il ritorno del leader carismatico
Capitolo undicesimo
«Pubblicizzazione» dello spazio privato e «privatizzazione» dello spazio pubblico
Capitolo dodicesimo
La demonizzazione dell’altro

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