Gioco e interazione sociale nell'autismo

Cento idee per favorire lo sviluppo dell'intersoggettività

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Il volume raccoglie una serie di attività pratiche per insegnare a giocare e a rapportarsi con bambini e bambine con autismo. Scopo del lavoro è suggerire idee, specialmente appropriate per i bambini/e in età tra i 2 e i 10 anni, per favorire lo sviluppo di abilità nell'area delle relazioni all'interno di una cornice serena di alleanza con i piccoli in difficoltà.

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In questo libro

Contenuti e indice

  • Uno sguardo al nostro sviluppo sociale
  • L'autismo
  • Sviluppare l'intersoggettività 
  • I principi fondamentali della pratica
  • Uno spazio e un tempo per una nuova alleanza con il bambino
  • Fare il punto e porsi delle mete (valutare e programmare)
  • Insegnare giocando a un bambino con serie difficoltà sociali e di comunicazione
  • Materiali e giocattoli
  • Cento giochi per favorire lo sviluppo dell'intersoggettività
  • Verso la comunicazione
  • La collaborazione tra genitori, medici, psicologi, terapisti e insegnanti
  • Avremo adulti diversi domani?
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L’interazione sociale, la comunicazione e la capacità di estendere e variare interessi sono attività particolarmente necessarie per bambini e bambine con disturbo generalizzato dello sviluppo, autismo, oppure con altri disturbi come il ritardo mentale o le disabilità motorie e sensoriali che comportano limitazioni e difficoltà anche nella socialità e nella comunicazione.

Il libro nasce da molti anni di diretta esperienza di trattamento ed educazione di bambini in collaborazione con i loro genitori. Riuscire a entrare in contatto con il proprio bambino è la più sentita necessità quando comunicare è difficile, se non impossibile; questo soprattutto quando la vita con il bambino comporta problemi di comportamento, fatica fisica, attività sociali seriamente limitate.

Gioco e interazione sociale nell'autismo propone più di 100 diverse idee utili per sollecitare nei bambini e nelle bambine la reciprocità sociale mediante il piacere nel gioco, e desidera mostrare ai genitori, agli insegnanti e agli altri operatori come riuscire a insegnare giocando, con il risultato di trascorrere il tempo in modo piacevole. Utilizzando un gioco strutturato e usando materiali visivamente significativi, il volume mostra vari modi per conoscere a fondo ogni bambino o bambina e per definire mete individualizzate al fine di promuovere una comunicazione spontanea e stimolare interazioni sociali reciproche.

Il ruolo della difficoltà sociale
Nel tentativo di comprendere queste difficoltà, le ricerche hanno dapprima considerato come primario il deficit sociale, poi quello del linguaggio, quindi è emerso il ruolo dei deficit cognitivi. La scoperta dell'importanza dei componenti base dell'intersoggettività come l'imitazione, l'attenzione cognitiva, lo scambio di turni nello sviluppo della capacità di interazioni sociali reciproche ha richiamato di nuovo l'attenzione sul ruolo della difficoltà sociale. Questo lavoro, centrato sulle difficoltà interpersonali nell'autismo e nei disturbi simili, si basa sulla convinzione che le tre aree di deficit si compenetrano l'una nell'altra in modo circolare.

Il volume è consigliato a insegnanti, genitori e terapisti potranno trovare nel libro idee per realizzare giochi che, opportunamente coordinati e programmati all'interno di una chiara struttura e collegati agli interventi in altre aree, aiuteranno adulti e bambini a sviluppare capacità di interazione sociale.

Specifiche prodotto

Autori e autrici

Cesarina Xaiz

Cesarina Xaiz

Autrice

Cesarina Xaiz è psicomotricista e terapista della famiglia e lavora dal 1983 con bambini autistici o colpiti da gravi disturbi della comunicazione. Ha lavorato per anni presso il Centro Territoriale Riabilitativo (Ctr) dell'Ospedale S. Paolo - Università degli Studi di Milano.

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Enrico Micheli

Enrico Micheli

Autore

Enrico Micheli ha lavorato con persone autistiche dal 1975. Psicologo e psicoterapeuta, dal 1983 al 2000 è stato responsabile del Ctr dell'Ospedale S. Paolo - Università degli Studi di Milano. Si è formato all'approccio cognitivo-comportamentale ed è stato docente e supervisore dell'AIAMC (Associazione Italiana Analisi e Modificazione del Comportamento). Nel campo dell'autismo, è stato tra i primi in Italia a introdurre aggiornate conoscenze sulle origini organiche di tale disturbo e a diffondere l'approccio educativo. Fondatore del Comitato per la corretta informazione sull'Autismo, ha partecipato con i genitori lombardi al movimento per il Progetto Regionale Autismo; faceva anche parte del Comitato di controllo dell'Osservatorio Regionale Autismo. Dal 2000 al 2008 è stato responsabile del Servizio Età evolutiva del distretto di Agordo della ULSS di Belluno.

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