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Il volume racconta di alcuni intrecci intrattenuti tra Musica e Arti Visive a cavallo tra XIX e XX secolo, nel momento del loro più fulgido, dinamico e coraggioso incontro. Il tema, battuto e ricorrente, continua ad affascinare lo studioso e il semplice appassionato.
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Presentazione della collana (Marco Dallari)
Prefazione (Claudio Franzoni)
Introduzione
PRIMA PARTE - Uno sguardo d’insieme su Musica e Arti Visive
1. Quale Musica e quali Arti visive
2. Termini che definiscono una relazione
3. Origini di un incontro: un riassunto
4. La natura di una relazione tra diffidenza e necessità ontologica
5. La parola come mediatore tra vista e udito: riflessione sui titoli
6. Problemi di approccio alla comparazione tra le arti
7. Tipi di relazione: da Wagner a Cage
SECONDA PARTE - All’interno dei campi tensionali
8. Corrispondenze tra suoni e colori
9. Analogie di natura formale e/o strutturale
10. Interferenze e sovrapposizioni dei concetti di spazio e tempo
11. Affinità di natura estetica e poetica
12. Segno del suono, suono del segno
13. Relazioni «esogene»: la risonanza soggettiva
TERZA PARTE - Spunti operativi
Indicazioni per la lettura e l’utilizzo delle schede di approfondimento
Approfondimento 1. Come suona il blu?
Approfondimento 2. Da Bach a Klee (o viceversa)
Approfondimento 3. Spazializzazione e profondità : verso la terza dimensione
Approfondimento 4. Impertinenze
Approfondimento 5. A ritmo di scacchi
Approfondimento 6. Oltre la figura, oltre lo sfondo
Postfazione (Marco Dallari)
Bibliografia
In queste pagine si racconta di alcuni intrecci intrattenuti tra Musica e Arti Visive a cavallo tra XIX e XX secolo. L’osservazione delle intersezioni è stata condotta attraverso un punto di vista «diversamente» specialistico, quello di chi guarda ai contenuti della cultura e alle produzioni dell’uomo in veste di professionista dei contesti formativi e educativi.
Con l’intento di fornire un contributo a un’idea di scuola capace di far dialogare le discipline, si sono volute ripercorrere alcune traiettorie dirette all’utopica unità del sentire, antico miraggio estetico e filosofico. Le relazioni raccontate mettono in primo piano le facoltà sensibili, invitandoci a far dialogare gli oggetti attraverso la materia di cui sono composti.
L’itinerario vuole per questo essere strumento per la valorizzazione e l’affinamento dei sensi quale prioritaria strada pedagogica di relazione con gli oggetti dell’arte e della cultura. Gli incontri tra le opere e gli artisti ambiscono a mostrarci le numerose vie di relazione tra i saperi, per guardare e ascoltare con occhio e orecchio pluricomprensivo. Un «pensare sensibile», che desidera porre in essere quella che Luigina Mortari chiama filosofia ecologica dell’educazione.
Completa il volume una serie di materiali didattici multimediali reperibili on-line.