Tutto per la scuola
Compiti delle vacanze
Formazione: i più richiesti
Collana: Il Margine / Pinova
Il senso di appartenenza, il bisogno umano della maggioranza delle persone di sentirsi «parte di qualcosa», motiva le scelte e plasma il pensiero. In questo breve saggio l’autore ci accompagna in una attenta riflessione su come sia semplice e comodo lasciarci trascinare da principi totalitari.
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Preparare i bambini alla guerra
Volere bene a un bastardo
Raccontare l’impossibile
Vestire i panni della vittima o dare un senso alle sventure
Imparare a vedere il mondo
Conoscere il mondo, ovvero gerarchizzarlo
Affrontare
Eccessiva chiarezza
Pensare con la propria testa
Amare per pensare
Delirare secondo cultura
Credere a un mondo che si è inventato
Colorare il mondo che percepiamo
Dare forma verbale alla realtà e a quel che proviamo
Parlare per nascondere la realtà
Sottomettersi per essere liberi
Organizzare il mondo esterno per riordinare quello interno
Mettersi in gioco nel sesso e nella morte
Delirare tutti insieme
Le gioie dell’alienazione
L’onnipotenza del conformismo
Imitare per essere parte
Epidemie e focolai di credenze
Lasciarsi coinvolgere in un crimine di massa
Pubblicare ciò in cui si vuole credere
Dubitare per evolvere
Scuola e valori morali
Scegliere cosa pensare
Attaccamento e razionalità
Anomia affettiva e verbale
Sottomettersi all’autorità
Glaciazione emotiva
Libertà interiore
Note al testo
Far parte di un gruppo o di una famiglia, che si tratti di un popolo, di una setta, di una squadra sportiva, di un gruppo politico ecc., è senza dubbio più «facile» che non farne parte. Condividere la propria idea e trovarsi rispecchiati nel credo, negli slogan e nelle rappresentazioni altrui gratifica ed esalta, scrive Cyrulnik, ricordando gli eventi da lui vissuti personalmente prima, durante e dopo il secondo conflitto mondiale.
Non bisognerebbe però mai sottovalutare, ricorda lo studioso francese, che «essere come tutti» implica un’inevitabile tendenza alla chiusura, per cui non ci si sentirà a proprio agio con chi ha un universo mentale diverso, pratica altri riti sociali o religiosi, rispetta un’altra gerarchia morale. Può capitare persino di percepire una persona come «traditrice», se con la sua sola presenza ci mostra un altro mondo, sostenuto da una coerenza diversa da quella che regge il nostro. E i regimi non democratici, che sull’uniformità basano il proprio potere, hanno da sempre sfruttato la comodità di obbedire al capo per avere a disposizione servi cui non bisogna neppure dare ordini.