Un albo colorato e divertente progettato per aiutare i bambini e le bambine, dai 3 ai 6 anni, a conoscere le proprie e altrui emozioni, esprimerle in modo efficace e conoscere se stessi, attraverso il disegno e attività di pregrafismo coinvolgenti.
Pensato per bambini e bambine dai 3 ai 6 anni questo volume propone attività di pregrafismo per imparare a conoscere se stessi e le proprie emozioni in modo ludico e divertente.
Sviluppare l’intelligenza emotiva con il disegno Attraverso il disegno, un’attività che i bambini e le bambine amano, il volume invita i giovani lettori e lettrici a sviluppare la loro intelligenza emotiva, intesa come la capacità di riconoscere, regolare e utilizzare le proprie emozioni per indirizzare il proprio comportamento. Quando le emozioni sono accolte e manifestate in modo sano, migliorano il benessere personale, rinforzano l’autostima e permettono di esprimere al meglio la propria personalità.
Bambini con una buona intelligenza emotiva riescono a:
gestire in modo adeguato le proprie reazioni istintive quando si trovano in situazioni stressanti;
sviluppare relazioni positive con familiari e amici;
divenire persone di successo a scuola, più tardi nel lavoro e, in generale, nella loro vita.
Mantovana di origine, dopo alcune accidentali divagazioni, capisce cosa fare di sé: formatasi come restauratrice a Firenze, si dedica oggi alla pittura, alla ceramica, all’incisione, alla grafica, all’illustrazione, senza dimenticare l’amore per polvere e anticaglie, patine e craquelure.
In editoria pubblica sia come illustratrice che come autrice in Italia e all’estero. Soprattutto impara a conoscere i bambini, facendo moltissimi (troppi) laboratori in scuole, biblioteche, librerie, su e giù per l’Italia, di cui racconta anche agli adulti attraverso corsi di formazioni e articoli per le riviste specializzate e libri di testo per la Scuola Primaria.
Sul suo sito disordinato, mezzo blog e mezzo portfolio, è forse possibile farsi un’idea di tutto quello che cerca di fare, ma forse resta in disparte il fatto che è anche un’arte terapeuta in formazione e che, da sempre, nella sua attività di atelierista si è trovata spesso a lavorare sul fronte delle fragilità in vari ambiti del sociale, credendo fermamente che gli strumenti dell’estetica e dell’etica possano viaggiare di pari passo.