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Gli Interventi Assistiti con gli Animali e la terapia cognitivo comportamentale

 

 

Cosa sono gli IAA?

IAA è l’acronimo di Interventi Assistiti con gli Animali. Questa tipologia di interventi parte dal presupposto che l’animale sia una ricchezza, un plusvalore, un guadagno di cura che si affianca al professionista, il quale mantiene tutta la responsabilità del progetto di educazione o cura della persona. L’animale diventa ponte in quanto offre poi lo spunto per un percorso introspettivo al fine di agganciare parti di sé sopite. L’animale è un “altro” percorribile che aiuta a incontrare meglio proprie parti nascoste.

 

 

Qual è la differenza tra IAA e Pet Therapy?

Il termine Pet Therapy fu coniato da Boris Levinson (neuropsichiatra infantile) nel 1953 negli USA, il quale nel suo scritto The dog as a «co-therapist» (1961), enunciava le «teorie» o prime osservazioni derivanti dalla presenza del suo cane nella cura di un bambino con autismo. Con il termine Pet Therapy si indicano sedute semplici in cui avviene il contatto con l’animale senza che ci siano aspirazioni a incidere su atteggiamenti comportamentali o sul mondo interno degli individui. Gli IAA invece sottintendono specifiche e diverse tipologie di intervento, in cui l’équipe multiprofessionale collabora insieme per raggiungere obiettivi chiari e specifici per la vita dell’individuo.

 

 

Quali animali sono indicati per gli IAA?

Le specie animali che possono essere utili negli interventi assistiti, e quindi indicate nelle Linee Guida, sono il cane, il gatto, il coniglio, il cavallo e l’asino.
È fondamentale che chi lavora con i pazienti conosca in profondità gli animali. La stessa scelta della specie animale e dell’animale, con le sue caratteristiche etologiche, con peculiarità fisiologiche, con un colore, con tratti di personalità idonei al caso, rappresenta una fase delicata e preziosa affinché avvengano poi un significativo coinvolgimento emozionale e un processo di transfert.

 

 

Quali sono gli ambiti di intervento?

Gli IAA si suddividono in Attività Assistite con Animali (AAA), Educazione Assistita con Animali (EAA), Terapia Assistita con Animali (TAA). Ci sono quindi diversi ambiti di intervento, tra i quali la scuola, l’ospedale e i centri riabilitativi, le residenze per anziani, i centri per tossicodipendenti ma anche le carceri e le case-famiglia per minori allontanati.

 

 

IAA e approccio comportamentale: quali strategie?

Durante le prime sedute di IAA, è importante costruire una conoscenza e relazione tra tutti i membri dell’équipe e il soggetto a cui è rivolto l’intervento. Questa procedura si definisce, in termini comportamentali, pairing. Il pairing è il processo attraverso il quale l’educatore stabilisce se stesso come rinforzo condizionale, per costruire una relazione positiva con il bambino (Sundberg e Partington, 1998).

Durante gli IAA, l’insegnamento di nuove abilità dovrebbe essere implementato attraverso il ricorso alla strategia dell’Errorless Learning. Le procedure di Errorless Learning vengono utilizzate per insegnare una varietà di nuove competenze (Mueller, Palkovic e Mayanerd, 2007). Tale strategia risulta essere funzionale nella misura in cui impedisce o minimizza l’errore. Gli errori, infatti, fanno sprecare tempo prezioso. Inoltre, se un errore compare una volta è probabile che si ripresenti anche successivamente.

Altre strategie tipiche della terapia comportamentale, utilizzate in IAA, sono il prompting, che prevede l’aggiunta di uno stimolo antecedente (prompt), utilizzato per produrre una risposta corretta in presenza di uno stimolo discriminativo che a sua volta controllerà il comportamento; lo shaping, tecnica utilizzata per sviluppare comportamenti che ancora non fanno parte del repertorio di un individuo; il chaining, una catena stimolo-risposta, cioè una sequenza di stimoli discriminativi e di risposte in cui ciascuna costituisce lo Stimolo Discriminativo per la risposta successiva; la Task Analysis, che permette la scomposizione di un obiettivo, sia in senso sequenziale-descrittivo, attraverso l’elenco delle singole risposte che compongono il compito, che in senso strutturale-gerarchico, con l’individuazione delle abilità più semplici propedeutiche per quelle maggiormente complesse.

 

 

Quali sono le figure dell’équipe negli IAA?

Gli IAA sono attuati da un’équipe multiprofessionale, che garantisce una competente e rispettosa presa in carico del paziente/utente, ed una altrettanto competente e rispettosa cura dell’animale, adeguatamente preparato e stimolato nel dare il proprio contributo. In un’équipe di IAA, coabitano figure che si occupano della persona e figure che si occupano dell’animale. Inoltre, nel campo degli IAA, l’animale entra come membro dell’équipe.
Le Linee guida definiscono in dettaglio quali sono le figure che operano nell’ambito degli IAA. Esse sono: il responsabile di progetto, il medico veterinario, il referente dell’utente/ paziente e il coadiutore dell’animale, oltre ovviamente all’animale stesso. Tutti devono avere acquisito una specifica formazione, in base ai titoli di studio e al ruolo che intendono assumere all’interno del gruppo di lavoro.

 

 

Quale ruolo può assumere lo psicologo e/o psicoterapeuta nell’équipe negli IAA?

Lo psicologo e/o psicoterapeuta all’interno di un’équipe di IAA può svolgere sia il ruolo di responsabile di progetto, che quello di referente di intervento, in particolare nei progetti di Educazioni (EAA) e Terapie (TAA) Assistite con Animali, oltre che per le Attività Assistite con Animali (AAA).

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