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I mini gialli dei dettati 2
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Al via la settimana dell’Accoglienza 2022

Dall’1 al 9 ottobre in Trentino Alto Adige un confronto aperto, plurale, coinvolgente per riflettere sull’accoglienza

Ma qual è oggi il significato di accoglienza? Cosa vuol dire essere accoglienti? Come si concretizza l’accoglienza? Perché la capacità di essere accogliente è uno dei fondamenti che sostanzia e rende vitale una comunità?

Queste domande sono di attualità stringente, interrogano tutti noi cittadini e le nostre istituzioni, ci fanno discutere e ci mettono in discussione. E non si tratta solo di una questione che riguarda le politiche di welfare, pur fondamentali per la qualità della vita delle persone e delle comunità in cui vivono. Le risposte che siamo in grado di dare definiscono anche il modello di società che vogliamo, il tipo di comunità che desideriamo promuovere. Sono risposte con un alto valore politico che condizionano fortemente, o meglio ancora determinano, dinamiche, relazioni, priorità dei luoghi che abitiamo.

Proporre ancora una volta, l’ottava, la Settimana dell’Accoglienza ha perciò per Cnca, Coordinamento Nazionale delle comunità di accoglienza, un valore che va al di là dei tanti eventi, grandi e piccoli, che si metteranno in programma. L’obiettivo non è un Festival, con quanto di positivo, comunque una tale  proposta produce.

Accoglienza, dunque, come costruzione di percorsi di pace: la pace non è la fine dei conflitti, non solo quelli armati, ma è soprattutto la presenza di diritti per tutti. È l’esito di un lavoro costante, continuo, faticoso, che ci deve vedere impegnati nella vicinanza, nell’aiuto, nel comprendere le speranze e i bisogni di chi ha necessità di essere ascoltato, considerato, accolto. 

Una accoglienza che non discrimina, non sceglie, non fa gerarchie, una accoglienza che parte dalla prossimità, da chi vive accanto a noi, con noi, e si estende, si amplifica, si allarga. E che allo stesso tempo deve vederci sempre più convinti nell’abbattere muri, costruire ponti, attivi nel contrastare col dialogo la radicalizzazione voluta e cercata da chi vede con fastidio il confronto sui contenuti, capaci di disarmare l’aggressività, disponibili nella ricerca di percorsi diversi per affrontare i conflitti, ad iniziare da quelli più prossimi a noi. Un’accoglienza che corrisponde ad un modello di società e di comunità, ma che non resta mera affermazione. Si costruisce, giorno per giorno, nelle pratiche quotidiane di ciascuno, ma anche, al contempo, recuperando l’impegno, oggi apparentemente disatteso o rifiutato, a farlo nelle scelte politiche, nelle leggi, negli interventi che le istituzioni, ad ogni livello, dovrebbero mettere in campo per costruire comunità aperte, inclusive, solidali, eque, sostenibili.

Ecco cosa vuole essere la Settimana dell’Accoglienza del 2022: un confronto aperto, plurale, coinvolgente, a partire da noi stessi, per ridefinire e restituire alla parola accoglienza quel significato e quell’importanza che merita e che per tanto tempo ha avuto.

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