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I mini gialli dei dettati 2
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Search-ME - Erickson 1 Concorsi e professioni della scuola
Quali sono le prove previste per i candidati ammessi concorsi ordinari per la scuola dell’infanzia e primaria e quali i materiali utili per la preparazione
I concorsi ordinari per la scuola dell’infanzia e primaria che il Ministero dell’Istruzione aveva indetto lo scorso anno e che poi non sono stati svolti per le circostanze legate alla pandemia, sono ora pronti a partire. Le prove si svolgeranno nei giorni 13, 14, 15, 16, 17, 20 e 21 dicembre 2021. Le prove scritte, che si faranno al computer, avranno luogo nella regione per la quale il candidato ha presentato domanda di partecipazione. Ciascuna prova avrà la durata di 100 minuti. Sono ammessi a partecipare alle prove di concorso i candidati che abbiano già presentato domanda di partecipazione l’anno scorso, in base alle modalità e i termini e nel rispetto dei requisiti previsti dal bando. Facciamo il punto della situazione ricapitolando, qui di seguito, le informazioni utili per chi affronterà le prove di concorso. Posti disponibili e numero candidati Sono 12.863 i posti a bando, 76.757 le domande pervenute per la partecipazione. Con una domanda era possibile fare richiesta di partecipazione per più di un insegnamento/tipo di posto. Per questo il totale degli iscritti al concorso è pari a 107.160. Nello specifico, per il concorso Infanzia, i posti comuni messi a bando sono 912, con un numero di candidati complessivo pari a 33.246. Per quanto riguarda i posti sul sostegno, a fronte di 1.014 posti, sono state presentate 3.059 candidature. Per il concorso Primaria, i posti comuni messi a bando sono 5.104, per i quali concorrono 64.136 candidati. Per quanto riguarda i posti sul sostegno, sono stati messi a bando 5.833 posti, per i quali concorrono 6.719 candidati. Prove Il concorso ordinario per la scuola dell’infanzia e primaria (sia per i posti comuni che per i posti di sostegno) si articolerà in: - un’unica prova scritta con quesiti a risposta multipla - una prova orale riservata a coloro che avranno superato la prova scritta. La prova scritta varrà un massimo di cento punti, così come quella orale, mentre altri cinquanta punti saranno assegnati per i titoli culturali e professionali, per un totale complessivo massimo di 250 punti. Sulla base dei risultati delle prove e della valutazione dei titoli, verrà stilata una graduatoria di merito nel limite dei posti messi a concorso. Contenuti delle prove La PROVA SCRITTA con i quesiti a risposta multipla prevede: - per i posti comuni, quaranta quesiti a risposta multipla, volti all’accertamento delle competenze e delle conoscenze in relazione alle discipline oggetto di insegnamento nella scuola primaria e ai campi di esperienza nella scuola dell’infanzia; - per i posti di sostegno, quaranta quesiti a risposta multipla inerenti alle metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità, finalizzati a valutare le conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità; - sia per i posti comuni che per quelli di sostegno, cinque quesiti a risposta multipla sulla conoscenza della lingua inglese al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue e cinque quesiti a risposta multipla sulle competenze digitali inerenti l’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento. I candidati che avranno superato la prova scritta saranno ammessi a sostenere la prova orale. A sua volta, la PROVA ORALE: - per i posti comuni, valuta la padronanza delle discipline e la relativa capacità di progettazione didattica efficace, anche con riferimento all’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali - per i posti di sostegno, valuta la competenza del candidato nelle attività di sostegno all’alunno con disabilità volte alla definizione di ambienti di apprendimento, alla progettazione didattica e curricolare per garantire l’inclusione e il raggiungimento di obiettivi adeguati alle possibili potenzialità e alle differenti tipologie di disabilità, anche mediante l’impiego didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali. Sia per quanto riguarda i posti comuni che per i posti di sostegno, poi, la prova orale valuta la capacità di comprensione e conversazione in lingua inglese almeno al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue nonché della specifica capacità didattica, che nel caso dei posti di sostegno contempla la didattica speciale. Prepararsi ai concorsi con i materiali Erickson Gli esperti Erickson hanno messo a punto una serie di materiali utili per affrontare con successo le prove del Concorso Docenti. Ecco nel dettaglio quali sono. Per la scuola dell’infanzia, posti comuni - Manuale “Insegnare Domani nella scuola dell’infanzia” con accesso alla piattaforma digitale con 5 simulazioni della prova scritta con 50 quesiti. - Manuale “Insegnare Domani nella scuola dell’infanzia e primaria – Prova orale” con accesso alla piattaforma digitale. - Corso online "Concorso Docenti - Scuola dell'infanzia" con webinar, video-pillole e numerose simulazioni randomizzate della prova scritta. - Libro “Normativa scolastica” Per la scuola primaria, posti comuni - Manuale “Insegnare Domani nella scuola primaria” con accesso alla piattaforma digitale con 5 simulazioni della prova scritta con 50 quesiti. - Manuale “Insegnare Domani nella scuola dell’infanzia e primaria – Prova orale” con accesso alla piattaforma digitale. - Corso online "Concorso Docenti - Scuola primaria" con webinar, video-pillole e numerose simulazioni randomizzate della prova scritta. - Libro “Normativa scolastica” Per la scuola dell’infanzia e primaria, posti di sostegno - Manuale “Insegnare Domani Sostegno – Scuola dell’infanzia e primaria – Prova scritta” con accesso alla piattaforma digitale con 5 simulazioni della prova di scritta con 50 quesiti. - Manuale “Insegnare Domani Sostegno – Scuola dell’infanzia e primaria – Prova orale” con accesso alla piattaforma digitale. - Corso online "Concorso Docenti - Sostegno" con webinar, video-pillole e numerose simulazioni randomizzate della prova scritta. - Libro “Normativa scolastica”
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Laboratori
Laboratori
Sabato 4 maggio
Erickson Trento
Allenare attenzione, pianificazione e organizzazione cucinando
Search-ME - Erickson 3 Pedagogia
La creazione di una antologia di fiabe e paesaggi narrativi aiuta i bambini a riconoscere e parlare delle emozioni, esplorando al contempo la propria creatività.
Fiabe, poesie e racconti sono veri e propri strumenti educativi. Sono scritti legati dalla fiducia nella parola che ha il potere di formare, educare e accompagnare a raccontarsi per riconoscersi e costruire la propria identità. Che sia di supporto a elaborare esperienze traumatiche, o strumento per fronteggiare paure e limiti o, ancora, mezzo per accettarsi nella propria integrale unicità, la parola è il mediatore, il punto d’appoggio cruciale per crescere nell’equilibrio, nell’appartenenza, nella libertà.  Le favole sono narrazioni sempre attuali che aiutano coloro che le leggono a scoprire sentimenti e stati d’animo spesso nascosti e possono così aiutare a conoscersi meglio. Possiamo considerarli come un piccolo archivio di vissuti esistenziali, come suggerimenti di vita senza scadenza, utili in qualsiasi tempo.  Quanta sapienza è celata nelle fiabe che, pur risalendo a millenni passati, mantengono tutta la loro attualità, anche in un mondo come quello contemporaneo in cui tutto cambia e le esperienze si avvicendano in modo frenetico. Proprio questo essere senza tempo, come pilastri intorno a cui ruota il succedersi degli eventi, è ciò che fa sì che gli umani le continuino a trasmettere ai figli e questi, a loro volta, ai propri figli, poiché suggeriscono riferimenti universali, riferimenti che svelano le connessioni tra le cose e gli esseri viventi, l’intimità dell’animo, il cielo e la terra. Forse, senza saperlo, i bambini che chiedono ai genitori di raccontare loro una fiaba stanno manifestando il desiderio di poter incontrare i segni che orientano i sentieri, per imparare a ripercorrere il labirinto delle relazioni di cui percepiscono la complessità degli intrecci, senza smarrirsi di fronte al mistero e agli ostacoli che si susseguono nei percorsi di vita. Le riflessioni suggerite dalle narrazioni integrano esperienze e sentimenti, ed è grazie a questa integrazione che si realizza un apprendimento più profondo, che va oltre la comprensione razionale. La narrazione del bruco che si trasforma in farfalla, ad esempio, può aiutare a capire molto meglio di qualsiasi argomentazione scientifica come i limiti possano venire trasformati in risorsa, se li sappiamo accogliere ricercando al tempo stesso le compensazioni possibili.  Fiabe, leggende e narrazioni sono il frutto di sapienze di popoli millenari, che dormono nell’inconscio collettivo dell’umanità e si risvegliano con tutta la profondità del sapere racchiuso in loro quando il cuore dedica loro la sua attenzione e le sue speranze. È la scoperta di questa nostra appartenenza alle generazioni che prima di noi hanno provato e vissuto le nostre stesse ansie, solitudini e sogni che ci aiuta a incontrare senza drammi gli ostacoli, a sopportare l’attesa, a trasformare il dolore provocato dalle ferite in capacità di affrontare la realtà. Per questo è importante accogliere apporti da numerose radici culturali, sapendone creativamente integrare le diversità, così come essere stesse convivono dentro ognuno di noi.  Le potenzialità dell’esperienza creativa  Benché sia difficile definire cosa sia la creatività, è possibile affermare che l’esperienza creativa è una potenzialità presente in tutti, contrariamente a quanto pensano alcuni, ossia che sia limitata a soggetti particolarmente dotati. La creatività è infatti una potenzialità che accompagna ognuno di noi in tutto il percorso di vita, nonostante secondo alcuni studiosi questa potenzialità venga sopita dal conformarsi alle norme sociali. Per Donald Winnicott, illustre pediatra e psicoanalista britannico, l’esperienza creativa oltre che universale è un fattore fondante dell’esistenza, è il fine della vita stessa, è il canale che guida gli esseri umani a percepire il sé e a viverne le diverse dimensioni. Ne consegue che, per accompagnare lo sviluppo di questa potenzialità presente in tutti, occorre poter attivare fin dall’infanzia percorsi educativi che ne consentano l’esercizio, e le narrazioni e le fiabe costituiscono una componente molto importante di tale allenamento. Grazie al supporto delle fiabe è possibile esercitare la capacità di ognuno di elaborare soluzioni originali incontrando le situazioni problematiche proposte dalla vita quotidiana e quelle delle numerose narrazioni incontrate lungo il percorso di formazione.
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Metodo Montessori e anziani fragili Storia
Indagare le possibilità della storia è un esercizio fondamentale del processo di apprendimento, poiché rende consapevoli della complessità degli eventi del passato
A livello didattico, di norma, si inizia l’insegnamento della disciplina storica spingendo gli alunni a riflettere innanzitutto sul concetto di prima e dopo, e su quello di causa ed effetto, muovendosi sulla propria linea del tempo. Allo stesso modo, parlare di storia alternativa ci è utile per azionare il meccanismo riflettendo a partire dalle nostre storie personali.  Le sliding doors - le porte scorrevoli che, rimanendo aperte o chiudendosi prima del nostro passaggio, cambiano la sequenza degli eventi successivi - sono un sinonimo di evento chiave, quello a seguito del quale le nostre piccole storie, o la grande storia, possono prendere una piega diversa. Ci spingono, insomma, a chiederci: «Cosa sarebbe successo se...», un’espressione che la lingua inglese traduce sinteticamente con: «What if?». Ogni giorno prendiamo delle decisioni che, per quanto insignificanti possano sembrare al momento, possono alterare la nostra vita, a volte in modi drastici e imprevisti. Allo stesso modo la storia è fatta dalla somma di milioni di decisioni umane, oppure anche da un singolo incidente, che può cancellarle tutte in un istante.  Tuttavia non possiamo viaggiare indietro nel tempo e cambiare ciò che è stato: vale allora la pena di interrogarsi sui possibili percorsi alternativi che queste vicende avrebbero potuto imboccare? E, se sì, perché? L’attività di immaginare gli eventi controfattuali è una parte fondamentale del processo di apprendimento: le decisioni vengono prese dopo aver soppesato le potenziali conseguenze di linee d’azione tra loro alternative.  Per questo motivo ha senso mettere a confronto gli esiti concreti di ciò che abbiamo fatto con i possibili esiti di ciò che avremmo potuto fare. Un cliché abusato afferma perentorio che «la storia non si fa con i se», ma questo è vero solo se pensiamo che quello che è successo fosse inevitabile. Chi si trova a esaminare gli eventi del passato è portato, spesso in maniera inconscia, a pensare che le cose non potessero andare diversamente. Poiché alla storia manca la possibilità di una verifica sperimentale, gli studiosi hanno sovente la tentazione di considerare gli eventi del passato come inevitabili e razionali: logiche e necessarie conseguenze di premesse ben definite.  Tuttavia la storia non è una somma algebrica di un numero limitato di fattori: è l’esito di una serie innumerevole di congiunture uniche e irripetibili.  Ecco che allora «What if?» diventa una domanda estremamente utile poiché, spingendoci a riflettere sulla quantità e la qualità di tali circostanze, contribuisce non poco a renderci consapevoli dei vizi mentali dovuti a quello che potremmo definire «pregiudizio del senno di poi»: la tendenza a individuare una «necessità» dell’andamento storico che conduce a un’arida concezione fatalista.
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Incontri
Incontri
Sabato 11 maggio
Trento
Incontro con Camillo Bortolato, Mariarosa Fornasier
Webinar
Webinar
Martedì 30 aprile
Webinar con Camillo Bortolato e Dario Ianes
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