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I mini gialli dei dettati 2
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Cambio di paradigma 1

Cambio di paradigma

«La scuola ha un problema solo. I ragazzi che perde» Don Milani. Attualizzato: la sua inclusività reale.

Ed è su questo che ci si interroga, si sperimenta e si costruisce innovazione da tanti anni. Ma ancora la strada è lunga e niente affatto facile, ed allora vale la pena spingere il pensiero qualche passo in avanti, quasi a sfiorare l’impensabile, per provocare quegli scarti laterali di creatività che fanno avanzare le cose.

Per dirla in modo colto, servirebbe un cambio di paradigma. Un cambio di paradigma è una visione nuova delle cose, che ti fa agire diversamente. Lo proporrei, per ora, per le due figure fondamentali a supporto dell’inclusione: gli insegnanti di sostegno e gli assistenti all’autonomia e comunicazione, circa 240.000 persone. Il paradigma tradizionale, largamente maggioritario oggi nella scuola, prevede che queste figure «speciali/specializzate » (quando lo sono…) siano dedicate al lavoro con alunn* «speciali» e anche se la retorica inclusiva dice che sono della classe, che sono contitolari, la realtà- reale li vede troppo spesso in relazione 1 a 1 solo con l’alunn* con disabilità, troppo spesso nelle aule di sostegno, d’altronde la loro esistenza deriva da una diagnosi.

Il cambio di paradigma che propongo è quello di dedicare queste figure professionali agli insegnanti curricolari e non agli alunn* con disabilità, vietando loro espressamente di occuparsi di quelli che venivano considerati i «loro» alunn*, ma dando invece competenze a tutti i docenti curricolari, perché l’inclusione è di tutti.

Dunque, ad esempio, un insegnante di sostegno che forma (secondo un approccio di capacity building) le competenze e le prassi di didattica inclusiva in tutti i docenti, con lo Universal Design for Learning, le didattiche inclusive, aperte, laboratoriali, ecc. e l’assistente all’autonomia e comunicazione che forma le competenze e le prassi educative sulle varie autonomie, i vari sistemi di comunicazione aumentativa e alternativa, anche ai compagni di classe.

Nel vecchio paradigma ti occupavi direttamente degli alunn* con disabilità, nel nuovo paradigma ti occupi di rendere competenti e inclusivi i contesti reali di vita, che è molto meglio… Andrea Canevaro, maestro di tanti di noi, ce lo ripeteva già alcune decine di anni fa…

Con questo editoriale si apre il numero di settembre della Rivista Erickson “DIDA”. La cover story di questo numero è dedicata al tema “Torneremo a stare bene?”