Tutto per la scuola
Scuola: tra i più visitati
Formazione: i più richiesti
Leggere tra le righe è una serie - frutto della collaborazione tra Edizioni Erickson e Scuola Holden - dedicata alla salute mentale di bambini, bambine e adolescenti con l’obiettivo di far conoscere più da vicino le forme e i sintomi di alcuni disturbi psicologici frequenti nelle giovani generazioni.
La serie mette in campo linguaggi diversi per affrontare temi come l’autolesionismo, l’ansia scolastica, la disforia di genere, i disturbi alimentari, la depressione. Si rivolge chiunque sia interessato, per ragioni personali come genitori, adolescenti, o per motivi professionali come psicologi, educatori, insegnanti, a conoscere da vicino le forme e i sintomi di alcuni dei disturbi psicologici più frequenti nelle giovani generazioni.
Le storie scritte dalla Scuola Holden sono affiancate dalle illustrazioni dei ragazzi e delle ragazze dell’Accademia delle Belle Arti di Palermo.
Cos’è l’ansia scolastica?
L’ansia scolastica è una condizione emotiva di malessere legata alla sfera scolastica che si manifesta sotto forma di panico, angoscia e ritiro sociale nei bambini, nelle bambine e negli adolescenti che manifestano resistenza o si rifiutano di frequentare la scuola. L’ansia scolastica può nascere in età infantile tanto quanto in età adolescenziale: oggi sono tra il 5% e il 28% i giovanissimi che ne soffrono.
Il secondo volume della serie affronta il problema dell’ansia scolastica attraverso le voci dei tre giovani protagonisti che, ognuno in modo diverso, manifestano resistenza o si rifiutano di frequentare la scuola, compromettendo fortemente le relazioni familiari, il rapporto con i compagni di classe e il rendimento scolastico.
Con il contributo di Stefano Vicari e Maria Pontillo, che cercano di fornire risposte e strumenti per conoscere più da vicino il problema, richiamando l’attenzione sui segnali che dovrebbero destare allarme e fornendo consigli per prevenire e intervenire in modo efficace
Mi allenavo ripetendo a voce alta dieci, venti volte lo stesso capitolo. Eppure, di fronte alle domande dei professori continuavo a bloccarmi, a sudare, a respirare male. E non succedeva solo alle interrogazioni, ma anche, ad esempio, quando un insegnante mi chiedeva di leggere un brano a voce alta. Bastavano poche parole per dare il via libera al solito treno di pensieri: mi guardano tutti, mi giudicano tutti, sono solo uno stramboide, una delusione, uno sfigato... e via di bombole scariche.
Cos’è l’autolesionismo?
Si tratta di un comportamento autodistruttivo in cui una persona si infligge danni fisici (tagli, graffi alla pelle), senza l’intento di suicidio. Tale comportamento è spesso associato a gravi problemi emotivi o disturbi psicologici come depressione o ansia, perché le persone coinvolte nell’autolesionismo cercano spesso un modo disfunzionale per gestire il loro dolore interiore attraverso il dolore fisico.
Il primo volume della serie affronta il problema dell’autolesionismo: ragazzi e ragazze che si infliggono volontariamente tagli e lesioni perché non trovano una soluzione migliore per esprimere il disagio profondo e ingestibile che li assale.
Attraverso tre intensi racconti scritto da Scuola Holden, il testo intende spiegare il significato di atti autolesivi, fornendo consigli su come riconoscere i segnali che dovrebbero destare allarme, prevenire e - laddove necessario - intervenire tempestivamente.
Alla fine il caldo è arrivato e Simo si è messo le maniche corte. Sugli avambracci si arrotolava delle bende di cotone, come i manicotti dei ninja. Le prof non gli dicevano niente e i nostri compagni, tanto per cambiare, lo prendevano in giro: gli si piazzavano di fronte gridando «UUUUUATAAAAH!» e simulando mosse di karate, lo spintonavano e lo chiamavano «Naruto». Io cercavo di difenderlo, ma non mi veniva in mente niente di meglio che «Quello con le maniche era Sasuke, ignoranti!».
Un vocale dal futuro e Due punti, a capo sono i podcast realizzati da Scuola Holden in collaborazione con Edizioni Centro Studi Erickson e col Dottor Stefano Vicari.
Con episodi molto brevi racconta problemi molto grandi, affrontati dai ragazzi e le ragazze di oggi. I protagonisti di queste storie hanno 15, 16, ma a volte anche meno di 13 anni; come i giovani che il Dottor Vicari incontra tutti i giorni nelle corsie del pronto soccorso neuro-psichiatrico dove lavora.
Ma le storie di questo podcast provano a raccontare qualcosa che è accaduto un po’ prima: un momento di difficoltà, una piccola crepa, una richiesta d’aiuto che nessuno ha notato.
Cosa succederebbe se quei segnali, invece che cadere nel vuoto, venissero captati da chi sa interpretarli?
Questo podcast si rivolge a genitori e adolescenti, ma anche a psicologi, educatori, insegnanti: a chiunque sia interessato a conoscere da vicino le forme di alcuni dei disturbi psicologici più ricorrenti nelle giovani generazioni. Per avere qualche parola in più per parlarne. Per imparare a non voltarsi dall’altra parte.
Con la conduzione di Andrea Pamparana e la regia di Francesco Marzullo
Tra le righe è un Vlog in cui gli esperti Stefano Vicari e Maria Pontillo dialogano e approfondiscono i principali disagi psicologici degli adolescenti. Ogni appuntamento, della durata di circa 15 minuti, è dedicato ad una tematica diversa ispirata ai libri della serie Leggere tra le righe ed è un prezioso approfondimento rivolto non solo ai genitori di bambini, bambine e adolescenti, ma anche a tutti i professionisti e professioniste che lavorano quotidianamente con i più giovani.
Circa il 30% degli adolescenti fra i 13 e i 15 anni compie azioni di autolesionismo, infligge tagli e lesioni volontariamente. Si tratta di un dato che cambia a seconda del paese a cui ci rivolgiamo, ad esempio è un fenomeno maggiormente diffuso nei Paesi del nord Europa rispetto all’Italia. Perché è comunque importante parlare di autolesionismo? Ne parlano Stefano Vicari e Maria Pontillo.
Negli ultimi 30 anni abbiamo assistito ad un cambiamento dell'organizzazione della famiglia, siamo infatti passati da un modello "tradizionale"- con tutti i suoi limiti - in cui il padre era generalmente l'autorità e trascorreva il tempo a lavoro e la madre era colei che garantiva la crescita educativa dei figli, a un modello di "forte disgregazione" perché entrambi i genitori - non per loro scelta, ma per necessità economiche - sono costretti a lavorare.
Stefano Vicari e Maria Pontillo ci spiegano quanto incide il rapporto tra familiari nella manifestazione di atti autolesivi e suicidari.
Stefano Vicari e Maria Pontillo indgano il ruolo della scuola, considerata un’agenzia educativa perché offre a ragazzi e ragazze l’opportunità di crescere non solo da un punto di vista accademico, ma soprattutto sociale. È durante questi anni, infatti, che gli adolescenti imparano a conoscere se stessi e a relazionarsi con gli altri, sperimentando il valore dell’amicizia e della famiglia.
Responsabile dell’U.O.C. di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, Dipartimento di Neuroscienze, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e professore ordinario di Neuropsichiatria infantile, Università Cattolica di Roma.
La Scuola Holden è stata fondata nel 1994 da cinque amici, tutti trentenni (erano anni così: si era ottimisti e nessuno aveva capito che stavamo correndo dritti dritti verso una crisi economica mondiale). L’idea era quella di fare una scuola per narratori. Ai tempi il termine narrazione era decisamente fuori moda e in Italia, come in genere nella vecchia Europa, si era propensi a credere che corsi di scrittura e insegnamenti di quel genere fossero inutili, forse nocivi, comunque seccanti. I cinque amici trentenni la pensavano diversamente
Gabriele Guarino, illustratore e fumettista.
Gaetano Rosano, studente dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Rebecca Verduci, studia Fumetto e Illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Palermo.