IT
I mini gialli dei dettati 2
Carrello
Spedizioni veloci
Pagamenti sicuri
Totale:

Il tuo carrello è vuoto

|*** Libro Quantità:
Articoli e appuntamenti suggeriti

Tematica
Argomento
Utile in caso di
Informazione obbligatoria
Non vi è alcun filtro disponibile, allarga la tua ricerca per ottenere più risultati
Non vi è alcun filtro disponibile, allarga la tua ricerca per ottenere più risultati
Filtra
Filtra per
Tematica
Informazione obbligatoria
Argomento
Utile in caso di
Risultati trovati: 3
Metodo Montessori e anziani fragili Psicologia
Un focus group condotto dalla Ricerca & Sviluppo Erickson evidenzia bisogni e desideri di neo-laureati e neo-laureate in Psicologia legati all’avvio della propria carriera professionale
In un panorama lavorativo in rapido cambiamento, a livello normativo ma anche in relazione alla situazione sanitaria che stiamo affrontando da ormai quasi due anni, Erickson ha voluto comprendere meglio quali potessero essere le implicazioni per i neo-laureati in Psicologia che iniziano a muovere i primi passi negli ambienti lavorativi. Con il progetto "Giovani psicologi e psicologhe", ci siamo posti come obiettivo principale quello di individuare i bisogni dei neo-laureati che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro, tenendo conto delle ambizioni e desideri rispetto alla carriera professionale, ma anche alle necessità e gli aspetti di contenuto rispetto a quello che serve per perseguire i loro obiettivi. La ricerca è stata fatta coinvolgendo un gruppo di giovani professionisti, neo-specializzati o neo-laureati magistrali, che hanno contribuito con spunti ed idee durante appositi focus group, organizzati tra aprile e giugno 2021. Ciò che è emerso da questi focus group è la difficoltà di iniziare a lavorare da subito con il ruolo per il quale ci si è formati e preparati. Moltissimi giovani professionisti infatti evidenziano come le prime esperienze professionali siano possibili in campo educativo, come insegnante di sostegno, tutor o educatore. Dunque, non sempre attinenti alla propria formazione e agli interessi. Questo ha generato e genera un certo grado di insoddisfazione, sfiducia e frustrazione. Neo-psicologi e neo-psicologhe si trovano infatti ad essere spesso costretti a “scelte di comodo”, che non solo allontanano dal proprio ambito di competenza, ma per le quali magari non si hanno nemmeno le competenze adeguate, essendo diversi i profili professionali. Al di là della forma contrattuale, in linea generale l’ambito dell’età evolutiva è quello in cui c’è più possibilità di lavoro. Il tema dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) risulta in particolar modo quello di più "caldo". Nonostante questa altissima richiesta di intervento con i bambini che manifestano problemi legati all'apprendimento, non tutti i professionisti vorrebbero lavorare in questo ambito, e al contrario sarebbero propensi a specializzarsi in altri ambiti di intervento. Le tematiche di interesse maggiore sono inerenti l’età evolutiva e adolescenziale: non solo disturbi del neurosviluppo, ma anche disturbi emotivi, disabilità sensoriali, psicologia giuridica, migranti e tanti altri temi “più di nicchia”. Tra i partecipanti, molti sottolineano anche come manchi una parte di formazione e presa in carico dei disturbi neuroevolutivi in età adulta, ambito di interesse sempre maggiore e ancora poco affrontato. L’interesse dei giovani professionisti è rivolto anche ai temi dell’immigrazione o della figura dello psicologo nei tribunali. La voglia di approfondire la propria professione in questi ambiti viene però spesso messa in discussione dall'interessato/a stesso. Per accedere ai concorsi o ai centri che si occupano di ambiti così specifici, infatti, è richiesta una precedente formazione ed esperienza tali che un/a giovane laureato/a ad inizio carriera spesso non ha avuto il tempo di approfondire. Per questo motivo, spesso i neo-laureati rischiano di non intraprendere la strada desiderata e di specializzarsi negli ambiti più convenienti. Nell'avvio delle proprie attività lavorative, che sono appunto prevalentemente nel settore privato, le maggiori necessità riguardano un sostegno rispetto alle questioni burocratiche legate alla libera professione (quali e quante tasse, partita iva, legislazione, iscrizione all'ENPAP, ecc.). In risposta a questi bisogni, alcuni siti degli Ordini degli Psicologi sono molto aggiornati, ma non tutte le regioni forniscono materiale utile in merito, e non sempre si trovano commercialisti che lavorino nell’ambito socio-sanitario e che siano quindi a conoscenza di tutte le realtà e novità che possono riguardare la figura dello psicologo. Un altro punto emerso durante quest'indagine, è la necessità di acquisire nuove competenze di self-marketing e personal branding, non solo rispetto a quali canali utilizzare, ma anche ai contenuti, a come curare la propria immagine in modo professionale. Idea comune quella che non ci sia sempre chiarezza rispetto a come si delinea la figura dello psicologo nei vari contesti, quali sono le possibilità, le caratteristiche e tipologie di impiego, di utenza, di prospettiva futura. Un altro interessante spunto di riflessione ha riguardato la possibilità e necessità di acquisire competenze pratiche trasversali rispetto ai contesti lavorativi (ad la es. gestione del colloquio con il paziente), aspetti sui quali l’università non sembra fornire basi solide, focalizzandosi prevalentemente sugli aspetti teorici. Queste competenze sono sì approfondite durante la Scuola di Specializzazione, ma non tutti i giovani professionisti intendono proseguire i loro studi in questa direzione, quindi viene sottolineata la necessità di indicazioni pratiche anche all’interno dei corsi e master. Dall’indagine è quindi emersa un’immagine del giovane psicologo come una persona che ha bisogno di ritrovare la fiducia nella propria professione e nella strada che ha scelto, trovando maggiore supporto e possibilità di crescita professionale in tutti gli ambiti in cui la figura dello psicologo/psicologa può operare, sia dal punto di vista formativo con i corsi di aggiornamento, sia dal punto di vista pratico con supporto fiscale adeguato, data la necessità di imprenditorialità, e condivisione di elementi di self-marketing adeguati al codice deontologico della professione.
Leggi di più
Metodo Montessori e anziani fragili Psicologia
Come iniziare a delineare i tratti del proprio volto professionale e comporre il Personal Brand Statement senza perdersi nelle trappole della professione
Nel marketing, quando si parla dell’identità di un prodotto si fa riferimento al concetto di brand, cioè il segno distintivo con cui un’azienda si promuove nel mercato. Attraverso il brand viene espressa la specifica offerta dell’azienda e come essa si distingue da quella degli altri. Non è necessario essere un’azienda per poter intraprendere questo percorso, anzi.  Qualsiasi professionista che desideri entrare nel mercato con un suo servizio o prodotto, deve necessariamente fare un buon lavoro sul proprio brand, che in questo caso viene detto personal brand. Il lavoro sul proprio marchio personale inizia col delineare il proprio Personal Brand Statement, e lo si fa ponendosi cinque fondamentali domande: Chi sono? Pensa a chi sei a livello professionale, ma anche come persona. Chiediti in cosa sei bravo, quali sono le caratteristiche che preferisci di te e cosa ti piace fare. Cosa faccio? Di cosa ti occupi come professionista? Rifletti su quale ambito hai scelto e quale tematica specifica che ami trattare. Per chi lo faccio? Delinea qual è il tuo target di riferimento, quali sono le persone con cui vuoi assolutamente lavorare e quali no. Che caratteristiche dovrebbe avere il tuo cliente ideale? Come lo faccio? Pensa a quale modalità usi per fare ciò che fai, può essere per esempio attraverso percorsi individuali o di gruppo, corsi on line, o podcast. Perché lo faccio? Questa è una delle domande con cui si scava più in profondità. Chiediti perché hai scelto di fare questo lavoro e ancora di più perché hai abbracciato un certo ambito e uno specifico target. Non limitarti a dare risposte superficiali, vai più a fondo e datti tempo per cercare la risposta più risonante con te oggi. Può essere utile porsi e rispondere concretamente a queste domande scrivendole su un quaderno. Ancora meglio, la sfida potrebbe essere quella di scrivere ogni giorno per quindici giorni un Personal Brand Statement diverso. Al quindicesimo giorno si avranno davanti quindici PBS e una consapevolezza e centratura sulla propria identità professionale come mai nella vita. Diverrà chiaro cosa si vuole e cosa non si vuole fare, chi si desidera avere vicino e chi no.
Leggi di più
Metodo Montessori e anziani fragili Psicologia
Per aiutare chi si sta preparando ad affrontare l’Esame di Stato, abbiamo preparato una guida in pdf per rispondere ai principali dubbi sulla prova. Tra cui: quali domande potrebbero farmi? Ne parliamo qui
L’Esame di Stato per Psicologi si svolgerà quest’anno, come già l’anno scorso, attraverso un’unica prova orale in forma di colloquio condotta in modalità online. Oggetto della prova saranno tutte e quattro le aree che venivano precedentemente affrontate attraverso tre prove scritte e una prova orale. Tali aree di conoscenza/competenza sono, come da indicazioni del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP, 2020): un’area di conoscenza teorica che valuti la capacità del candidato di muoversi criticamente su vari temi epistemologici o materie psicologiche; un’area di competenza in ambito di progettazione di interventi nei diversi campi applicativi della professione psicologica; un’area di competenza pratico applicativa con riferimento all'analisi di una casistica diversamente declinata nei diversi ambiti della professione psicologica; un’area di conoscenza di deontologia professionale. In generale, la prova avrà una durata di circa 30-40 minuti, un tempo che potrebbe variare in base alla commissione e all’ateneo, e che verrà suddiviso per le quattro prove (verosimilmente, per una durata di una decina di minuti per ciascuna prova). Una delle domande che chi deve affrontare l’esame di Stato si pone più spesso è: quali domande potrebbero farmi? Noi abbiamo provato a stilarne una lista, basandoci sui suggerimenti pratici di chi ha già affrontato l’esame di Stato in questa nuova modalità o da chi ha fatto parte della commissione esaminatrice, ma anche guardando alle prove svolte gli anni scorsi in modalità scritta. Chi si accinge ad affrontare l’Esame di Stato può esercitarsi cercando di rispondere ad ognuna di esse. Esempi di domande per la prima prova Il/la candidato/a consideri i possibili campi di intervento professionale dello psicologo, ne scelga uno che a suo avviso ha avuto un particolare recente sviluppo e lo illustri sinteticamente. (Università degli Studi di Bologna, Psicologo Junior, 2010); Illustri il candidato i principali modelli teorici sul linguaggio e la comunicazione e ne discuta le implicazioni applicative nei contesti di intervento psicologico. (Università degli Studi di Bari, 2013); Definire quali sono gli strumenti per poter valutare l'apprendimento in ambito evolutivo, quindi la parte degli strumenti di test e osservazione, mettendo in evidenza punti di forza e punti di debolezza dell’utilizzo di questi strumenti in ambito evolutivo; Presentare il costrutto della personalità, proponendo almeno due modelli e teorie, nonché quali strumenti utilizzare per la valutazione di questo costrutto. Esempi di domande per la seconda prova Il/la candidato/a elabori un progetto di intervento o di ricerca-azione sulla prevenzione del disagio psicologico in un ambito a scelta (famiglia, scuola, comunità, lavoro…) individuando in dettaglio i principali aspetti metodologici e operativi (Università Cattolica di Milano, 2013); Il candidato ipotizzi un piano di intervento per affrontare un bisogno di integrazione etnico-culturale nell’ambito di una scuola media inferiore di un grande centro metropolitano caratterizzata da un bacino di utenza costituito in alta percentuale da ragazzi provenienti da famiglie immigrate da Paesi extracomunitari. Il candidato: indichi un modello teorico di riferimento descrivendone i punti salienti; applichi tale modello al contesto sopra descritto specificando: modalità d’intervento, strumenti operativi, risultati attesi (Università degli Studi di Roma «La Sapienza», 2011); Contestualizzare un intervento sulla prevenzione per quanto riguarda la discriminazione dell'omosessualità; Pensare ad un progetto d'intervento in una comunità, volto a intervenire sui comportamenti problematici, di aggressività. Elaborare un progetto per risolvere il conflitto all'interno di coppie. Esempi di domande per la terza prova Il/la candidato/a consideri i possibili campi di intervento professionale dello psicologo, ne scelga uno che a suo avviso ha avuto un particolare recente sviluppo e lo illustri sinteticamente. (Università degli Studi di Bologna, Psicologo Junior, 2010); Partendo (non necessariamente) dal racconto dell'esperienza di tirocinio, viene presentato un caso clinico, es. sintomatologia borderline. Non tanto (e non solo) impostare un'ipotesi diagnostica, ma piuttosto una diagnosi differenziale e un'ipotesi di intervento, indicando quali strumenti utilizzare per valutare il/la paziente; Indicare il processo di selezione, nell’ambito della psicologia organizzativa e del lavoro, in maniera molto specifica: elencare i vari passaggi, riportando un'esperienza di tirocinio inerente a quello che è il processo di selezione, che cosa si è imparato nel tirocinio e un’applicazione pratica; Esempi di domande per la quarta prova Il/la candidato/a consideri i possibili campi di intervento professionale dello psicologo, ne scelga uno che a suo avviso ha avuto un particolare recente sviluppo e lo illustri sinteticamente. (Università degli Studi di Bologna, Psicologo Junior, 2010); Domande specifiche riguardo agli articoli, commi, ecc. Presentazione di un dilemma che obbliga a capire come il candidato, oltre ad avere studiato a memoria l'articolo, si sa muovere rispetto all’applicazione di questo articolo. Nella nostra guida in pdf “Guida all’Esame di Stato online per psicologi”, trovate la risposta a tante domande sull’Esame (come, ad esempio, “Ci sono differenze di contenuto dell’esame tra albo A e albo B?”; “Come faccio a sapere quando sarà il mio turno?”; “Come verrà valutata la prova?”; “Come impostare lo studio?”...). La Guida è disponibile gratuitamente per chi acquista uno dei due volumi “Psicologo domani".
Leggi di più
;