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I mini gialli dei dettati 2
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Risultati trovati: 1047
Search-ME - Erickson 1 metodo analogico
Un calcolatore analogico che permette ai bambini di effettuare addizioni, sottrazioni, moltiplicazioni e divisioni
La linea del 100 è una specie di calcolatore analogico, come La linea del 20, in grado di simulare le operazioni del calcolo mentale. Esso può essere paragonato a un armadio con 10 cassetti in cui sono riposte ordinatamente 100 palline, 10 per ogni cassetto. Per cominciare occorre inserire le sette schedine nel vano dello strumento dove possono essere sempre conservate tutte insieme. Al bisogno, l’alunno invertirà l’ordine delle schedine mettendo sopra quella su cui intende lavorare. Per fare le addizioni basta utilizzare la matrice con lo sfondo colorato e le palline bianche. Muovendo le asticelle verso destra farà comparire le quantità richieste dall’esercizio che ben presto imparerà a leggere secondo le regole della percezione subitanea. Per fare le sottrazioni basterà, al contrario, che chiuda le asticelle in modo da nascondere le palline. Leggerà poi i risultati spostando la matrice verso l’alto facendo comparire i numeri. Per fare le moltiplicazioni sarà sufficiente che, dopo aver girato la matrice dal lato con lo sfondo bianco, cominci a disporre le palline in modo da formare «schieramenti» quadrati e rettangolari. Spingendo in alto la matrice, per il controllo, comparirà la tavola pitagorica che gli fornirà i risultati. Naturalmente la questione delle tabelline viene demandata in altra sede.    Tutto è immediato e comprensibile in un minuto, poiché le operazioni della matematica come disciplina nella nostra mente hanno questa semplicità: addizione significa aggiungere, sottrarre significa levare, moltiplicare o dividere significa aggiungere o levare tante volte.   La tabella pitagorica dà luogo nel suo sviluppo a uno spazio bidimensionale procedendo simultaneamente in larghezza e in lunghezza. La tabella per le addizioni e sottrazioni è invece una retta numerica unidimensionale che procede da sinistra a destra e va a capo come la scrittura. Nonostante la sua parvenza si tratta di una linea frammentata e sormontata per consentirci di calcolare facendo i conti con i nostri limiti. Questo strumento, nella sua forma, non è altro che un pallottoliere in cui le palline, a differenza delle versioni tradizionali, hanno la qualità di mantenere fisso il loro posto. Siamo noi che dobbiamo muoverci tra esse azionando le asticelle. È questo il segreto della sua semplicità. Così come nell’esperienza della vita di tutti i giorni abbiamo l’esigenza di mantenere le cose ferme al loro posto per non perderci, per non smarrirci.
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Search-ME - Erickson 3 metodo analogico
Raccontare è un'esperienza complessa, che richiede impegno, ma che resterà impressa nella memoria
Raccontare una storia è un’esperienza complessa. Esige memoria, brillantezza, possesso di soluzioni linguistiche sintetiche e sviluppa più autostima di tante schede ed esercizi. È un’esperienza propedeutica al riassunto scritto senza i suoi formalismi.   È la competenza orale che prepara il terreno alla composizione scritta. È la voce dei bambini e il silenzio dell’insegnante. È il programma di cambiamento del metodo analogico. A chi raccontano la storia i bambini? Anzitutto a loro stessi, oppure, quando il contesto lo permette, a un familiare o all’insegnante. Il raccontare entrerà per sempre nel novero delle esperienze infantili che non si dimenticano più.   Per questo è importante che i bambini si confrontino inizialmente con storie semplici, adatte al racconto orale, senza intrecci complessi. Per appassionare i bambini alle storie è anche utile evitare le “classiche” domande di comprensione del testo, che vengono fatte al termine della lettura. Queste danno al bambino la sensazione di essere sotto «interrogatorio».   I bambini che falliscono nelle domande di comprensione scritte dei compiti scolastici, a casa si appassionano a storie fantastiche senza perdersi nulla. Inoltre, il gusto per la lettura non è un argomento suscettibile di misurazione. E il vero obiettivo è sentire che si sta sviluppando amore, passione, curiosità, piacere per la lettura. A nessuno di noi piacerebbe, alla fine di un racconto che abbiamo apprezzato, sentirsi fare delle domande di comprensione.  
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Search-ME - Erickson 4 Prerequisiti per l'apprendimento
Potenziare le abilità di base per arrivare pronti alla scuola primaria
Numerose ricerche dimostrano come il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria sia un momento cruciale per gli apprendimenti e lo sviluppo delle capacità di base. È fondamentale osservare il livello di prontezza di fronte a questo grande passo, perché riveste un importante ruolo preventivo nei confronti di abbandoni scolastici e futuri insuccessi. Una valutazione precoce delle competenze di base può aiutare insegnanti ed educatori a riconoscere punti di forza e di debolezza dei bambini, così da programmare interventi didattici volti a sostenere un adeguato sviluppo di abilità e competenze. Possedere un buon livello di readiness nell’infanzia, ossia di “prontezza” cognitiva, permette di affrontare con serenità le sfide dell’apprendimento che si presenteranno nel futuro percorso scolastico. Se in bambini così piccoli si rilevano alcune carenze, per esempio, queste potranno essere affrontate e anche risolte con successo, attraverso compiti mirati all’interno di un programma di potenziamento cognitivo. È quindi importante creare le condizioni perché ciascuno possa sviluppare il proprio potenziale attraverso l’attivazione di contesti in cui ciascun bambino si senta supportato dall’adulto, che con la sua sensibilità dovrà essere in grado di rispondere ai bisogni fisici ed emotivi dei bambini. Si tratta quindi non solo di offrire un ambiente protetto in cui il bambino possa imparare a conoscere sé stesso e gli altri, ma anche di offrire opportunità di esplorazione e apprendimento attraverso la messa in atto di pratiche cognitivamente stimolanti e in grado di fornire supporto emotivo. Nello sviluppo individuale è importante la creazione di un «ponte» che favorisca esperienze condivise e continuità formativa. Il sistema educativo rappresenta il contesto privilegiato per garantire continuità, come ben descritto anche dalle Linee pedagogiche per il sistema integrato Zerosei proposto dal Miur, che intende promuovere la continuità del percorso educativo e scolastico riducendo svantaggi socio-culturali e promuovendo la qualità del percorso formativo complessivo. Il passaggio da una scuola all’altra, scandito dalla conclusione di un ciclo scolastico, rappresenta per l’alunno e per i genitori un momento estremamente delicato, non privo di timori e interrogativi. L’alunno troverà nuove organizzazioni, nuovi ambienti, nuove relazioni, nuovi insegnanti e nuovi compagni di classe: tutti elementi di incertezza che necessitano di supporto e attenzione. Un progetto ben strutturato di potenziamento delle abilità di base consente ai docenti di garantire  continuità,  attraverso  esperienze  di  interazione  didattica di qualità, e agli alunni di essere pronti ad affrontare il futuro percorso senza fratture tra i vari ordini di scuola. Arrivare a scuola «pronti», sia dal punto di vista cognitivo che emotivo, a partecipare attivamente è senz'altro fondamentale per rendere positive le esperienze vissute dai bambini. Il concetto di readiness o «prontezza», ossia l’idoneità del bambino a intraprendere il cammino verso l’alfabetizzazione, è stato introdotto per la prima volta negli anni Venti per poi affermarsi soprattutto in America a partire dagli anni Ottanta. Ad oggi questo concetto assume anche in Italia una visione integrata che possiamo ritrovare nelle Indicazioni Nazionali del 2012, che mettono l’accento su come la continuità, e pertanto la prontezza, si costruisca gradualmente nei primi anni di vita mediante interazione tra le naturali capacità cognitive del bambino e l’ambiente sociale in cui si trova, famiglia e scuola dell’infanzia in particolare. Si tratta in sostanza dell’insieme di abilità, conoscenze e comportamenti che ci si attende che ogni bambino acquisisca ed eserciti per uno sviluppo sano e un sereno percorso di apprendimento. Obiettivo della scuola dell’infanzia è infatti accogliere, promuovere e arricchire l’esperienza vissuta dai bambini in una prospettiva evolutiva. Le attività educative devono dunque offrire occasioni di crescita e devono essere orientate alla promozione del benessere. Nell’ottica della continuità è importante che nel periodo dai tre ai sei anni lo sviluppo di abilità funzionali ai prerequisiti di apprendimento venga sostenuto con proposte didattiche e metodologiche specifiche e coinvolgenti. In questo senso si identificano sei ambiti fondamentali dello sviluppo sui quali è bene lavorare nell’arco del percorso prescolare: 1. Abilità percettive 2. Abilità cognitive e logico-matematiche 3. Abilità linguistiche 4. Imparare a imparare e utilizzo delle funzioni esecutive 5. Competenze socio-emotive e di autoregolazione 6. Sviluppo psico-motorio e benessere generale. Un progetto di potenziamento assume quindi il ruolo di un intervento in grado di favorire lo sviluppo, al meglio delle potenzialità individuali, di una funzione che sta emergendo, fornendo occasioni di apprendimento che stimolano il bambino a imparare e che gli permettano di farlo serenamente nell’arco di tutta la vita. Durante lo svolgimento delle attività non deve essere privilegiato solo l’insegnamento di un concetto, ma soprattutto l’insegnamento delle strategie di apprendimento metacognitive. Obiettivo del potenziamento è infatti quello di lavorare con il bambino sul mantenimento della concentrazione e dell’attenzione; l’acquisizione di nuove conoscenze e abilità, infatti, molto spesso dipende da come i bambini prestano attenzione alle istruzioni che vengono loro date e agli eventi che li circondano. Possono essere utili a questo scopo attività come quelle contenute nel libro “Materiali SR 4-5”, che facciano sentire i bambini e le bambine coinvolti in un gioco stimolante e che allo stesso tempo permettano a insegnanti, educatori e genitori di osservarli e sostenerli nel loro percorso di preparazione all’apprendimento.
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Giovedì 20 giugno
Trento
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