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Collana: Erickson Direct Publishing
Le persone GLBT costituiscono ancora oggi, specie nel nostro Paese, una minoranza stigmatizzata e socialmente penalizzata e i professionisti della relazione di aiuto dovrebbero promuovere e sostenere la tutela dei loro diritti. Perché ciò avvenga è però necessario che tra gli assistenti sociali si diffonda una migliore e più profonda conoscenza delle tematiche GLBT, che sgombri finalmente il campo da stereotipi, preconcetti e falsi miti. Con questo intento didattico e formativo, affatto inedito per il servizio sociale italiano, l’autore — partendo da alcune teorie di giustizia sociale e dall’ascolto di testimoni privilegiati — definisce orientamento sessuale e identità di genere e spiega la genesi culturale dello stigma e dell’omofobia. Dopo aver comparato tra loro i Codici deontologici degli assistenti sociali di diversi Paesi, fornisce quindi una serie di preziose indicazioni e di buone prassi per orientare la relazione d’aiuto.
Scritto con notevole chiarezza e viva partecipazione, il libro si rivolge non solo agli addetti ai lavori, ma anche, in generale, a chiunque abbia a cuore la promozione dei diritti civili e di politiche sociali maggiormente inclusive.
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Introduzione
Prima parte – Orientamento sessuale, identità di genere e omofobia
Capitolo primo
Una questione di giustizia sociale
Capitolo secondo
L’omosessualità come costruzione sociale
Capitolo terzo
Identità di genere
Capitolo quarto
Stigmatizzazione e omofobie
Seconda parte – Tematiche GLBT e servizio sociale
Capitolo quinto
Aspetti deontologici
Capitolo sesto
Buone prassi per il servizio sociale
Conclusioni (o del risveglio felice)
Bibliografia
Appendice
Le persone GLBT costituiscono ancora oggi, specie nel nostro Paese, una minoranza stigmatizzata e socialmente penalizzata e i professionisti della relazione di aiuto dovrebbero promuovere e sostenere la tutela dei loro diritti. Perché ciò avvenga è però necessario che tra gli assistenti sociali si diffonda una migliore e più profonda conoscenza delle tematiche GLBT, che sgombri finalmente il campo da stereotipi, preconcetti e falsi miti. Con questo intento didattico e formativo, affatto inedito per il servizio sociale italiano, l’autore — partendo da alcune teorie di giustizia sociale e dall’ascolto di testimoni privilegiati — definisce orientamento sessuale e identità di genere e spiega la genesi culturale dello stigma e dell’omofobia. Dopo aver comparato tra loro i Codici deontologici degli assistenti sociali di diversi Paesi, fornisce quindi una serie di preziose indicazioni e di buone prassi per orientare la relazione d’aiuto.
Scritto con notevole chiarezza e viva partecipazione, il libro si rivolge non solo agli addetti ai lavori, ma anche, in generale, a chiunque abbia a cuore la promozione dei diritti civili e di politiche sociali maggiormente inclusive.