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Di Alessandro Solipaca Carlo Ricci
Collana: Erickson Direct Publishing
Il volume, avvalendosi di dati ricavati da diverse recenti ricerche, presenta una rappresentazione fedele, e una stima della numerosità, della popolazione di persone sordocieche, con disabilità sensoriali e plurime in condizioni di gravità, riferita alla popolazione italiana.
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Prefazione (Walter Ricciardi)
Introduzione (Alessandro Solipaca e Carlo Ricci)
Un organismo internazionale per la sordocecità: il DbI, Deafblind International (Patrizia Ceccarani e Carlo Ricci)
La popolazione con limitazioni sensoriali in Italia (Chiara Coluccia)
La popolazione con limitazioni sensoriali nei Paesi europei (Simona Staffieri)
L’inclusione scolastica degli alunni con bisogni educativi speciali: un confronto europeo (Lucia Martinez)
Gli alunni con disabilità sensoriale nelle scuole italiane (Alessandra Battisti, Sara Corradini e Claudia Di Priamo)
Postfazione (Rossano Bartoli)
Nel 2017 è stato pubblicato il primo studio sulla popolazione di persone sordocieche, con disabilità sensoriali e plurime in condizioni di gravità, riferito alla popolazione italiana. Avvalendosi dei dati ricavati da ricerche successive, tra le quali in particolare l’indagine sull’inclusione scolastica promossa dal Ministero dell’Istruzione e l’indagine sulle condizioni di salute nella popolazione europea condotta da Eurostat, lo studio qui presentato offre una rappresentazione fedele, e una stima della numerosità, della popolazione di persone che rientrano attualmente a pieno titolo nelle tipologie di disabilità prese in esame.
Il dato forse più importante che emerge dalla ricerca è la sottovalutazione dell’effettiva quantità di persone che si trovano in condizioni di sordocecità, con disabilità sensoriali e plurime. Ci si chiede, di conseguenza, se i servizi alla persona siano sufficientemente preparati a fronteggiare gli effetti di tali condizioni di salute e quanto riescano realmente a incidere sul destino sociale delle persone che li subiscono grazie a interventi precoci e di supporto per tutto l’arco della vita.
Rispondere a queste domande è quanto mai urgente, ed è responsabilità della politica, delle istituzioni pubbliche e della società civile. Come dice infatti Rossano Bartoli, della Fondazione Lega del Filo d’Oro Onlus, che ha commissionato lo studio, è necessario «concepire un vivere sociale dove la disabilità non sia così diversa da ogni altra fragilità insita nell’essere umano».