Violenza minorile in Italia

I risultati dell'indagine nazionale e la necessità di un sistema di monitoraggio

Violenza minorile in Italia

Tra luglio 2019 e maggio 2020, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza da CISMAI (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia) ha avviato un’indagine su scala nazionale per monitorare i fenomeni di violenza sui minori, coinvolgendo i Comuni già coinvolti in una precedente indagine del 2015, per un totale di 196 Comuni che hanno preso parte all’iniziativa.

La somministrazione dell’indagine è avvenuta tramite piattaforma online e i dati raccolti sono stati individuati a partire da una preliminare definizione del maltrattamento riconosciuta dall’Autorità Garante e classificata in: 1) maltrattamento fisico; 2) maltrattamento psicologico; 3) violenza sessuale; 4) trascuratezza/patologia delle cure; 5) violenza assistita.

I risultati dell’indagine

Il primo dato di peso della nuova indagine è il numero di bambini e adolescenti in carico ai Servizi in Italia: 45 su 1.000 minorenni residenti, per un totale stimato di 401.766 minorenni. I dati riportano anche una distribuzione non uniforme sul territorio nazionale, dove nel Nord Italia i Servizi Sociali hanno in carico più minorenni che nel resto del Paese: su 1.000 minorenni residenti, al Nord in 58 sono in carico ai Servizi, al Centro in 40, al Sud in 29. Per quanto riguarda il genere dei minorenni in carico, mediamente sono più maschi che femmine (ogni 1.000 bambini/ragazzi residenti, 46 sono in carico ai Servizi; ogni 1.000 bambine/ ragazze residenti, 42 sono in carico ai Servizi).
C’è anche una differenza in termini di età di accesso ai Servizi, dove la fascia 0-5 anni sembra essere quella più penalizzata.
Dei circa 402.000 minorenni in carico ai Servizi sul territorio nazionale, si stima che 77.493 (193 minorenni ogni 1.000 in carico ai Servizi) siano vittime di maltrattamento.

I minorenni più esposti ai maltrattamenti

Guardando al numero complessivo dei minorenni maltrattati in carico ai Servizi, le femmine sono più maltrattate dei maschi. Inoltre, i minorenni stranieri sono più esposti dei minorenni italiani (la percentuale di minorenni stranieri in carico ai Servizi per maltrattamento è il triplo di quella degli italiani).

I maltrattamenti subiti

All’interno dell’indagine, è stato chiesto ai Servizi dei Comuni coinvolti di esplicitare la principale forma di maltrattamento subita dai minorenni in carico.

La patologia delle cure (che comprende anche l’incuria e la trascuratezza) è la tipologia prevalente (40,7%), seguita da violenza assistita (32,4%), maltrattamento psicologico (14,1%), maltrattamento fisico (9,6%), abuso sessuale (3,5%). Tra i motivi di presa in carico dei minori, mentre il maltrattamento fisico viene indicato come la prima motivazione alla base di questa scelta, l’abuso sessuale e il maltrattamento psicologico vengono indicati come motivazioni meno frequenti, segno anche di una certa difficoltà a riconoscere la presenza e i segnali di queste forme di violenza.

Questa seconda indagine condotta dall’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza da CISMAI ha tra i suoi punti di forza quello di essere un primo esperimento di monitoraggio del maltrattamento minorile in Italia, che aiuta a mettere maggiormente a fuoco il fenomeno del maltrattamento minorile in Italia.

L’articolo completo “Violenza minorile in Italia” è disponibile sul numero di agosto 2021 della rivista Erickson “Lavoro sociale”