Ragazzi con DSA e apprendimento dell’inglese: una sfida possibile

Strategie efficaci per insegnare l'inglese agli alunni con DSA

Ragazzi con DSA e apprendimento dell’inglese: una sfida possibile

Le lingue straniere, in particolare l’inglese in quanto lingua opaca, sono considerate comunemente – ma erroneamente – come quasi impossibili da apprendere da parte degli alunni con DSA. Questa prospettiva, tuttavia, si svaluta nel momento in cui gli studi dimostrano che gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento non hanno compromissioni a livello cognitivo. Da ciò consegue che, adottando strategie didattiche adeguate, gli alunni con DSA possono apprendere la lingua inglese con successo.

È, dunque, compito dell’insegnante operare scelte metodologiche che promuovano una didattica inclusiva. A questo proposito si rende necessario tenere presenti due concetti chiave, quali l’accessibilità glottodidattica e la multisensorialità. All’interno di questo paradigma, giocano un ruolo importante i materiali didattici che l’insegnante decide di proporre e le attività che intende implementare.

La ricerca sottolinea che per un’efficace ricaduta sul piano didattico, i materiali devono essere principalmente accessibili dal punto di vista grafico-organizzativo

L’insegnante, quindi, dovrà fare in modo che l’alunno, quando entra in contatto con le informazioni, possa attivare il maggior numero di canali sensoriali, in quanto è noto che l’input venga tanto meglio recepito, quanti più canali sensoriali vengono attivati.

Alla luce di tutto ciò, in fase di progettazione risulta doveroso tenere presente che  il canale visivo-non verbale e quello cinestesico sono decisamente i preferiti dagli alunni con DSA. La dimensione esperienziale e quella ludica si rivelano decisamente efficaci per promuovere un apprendimento significativo.

In un contesto di questo tipo, l’alunno impara facendo e diventa piacevolmente protagonista del proprio apprendimento. Questa dimensione permette all’alunno stesso di alimentare quel circolo virtuoso per cui, sentendosi maggiormente coinvolto e gratificato durante l’apprendimento, riesce ad aumentare la propria autostima. L’approccio ai contenuti sarà, quindi, caratterizzato da un atteggiamento di tranquillità che gli permetterà di limitare il fattore ansiogeno derivante dal timore dell’insuccesso.