Le mappe concettuali e mentali sono strumenti metacognitivi utili a tutti i componenti di una classe per la rielaborazione e rappresentazione grafica di domini di conoscenza, e/o informazioni/principi/idee. In estrema sintesi, la mappa concettuale (Novak e Gowin) favorisce l’apprendimento significativo (Ausubel) e si basa su una logica connessionista (sviluppo gerarchico dall’alto verso il basso a partire da una domanda focale). Può essere descritta come una raffigurazione grafica che esplicita le relazioni tra concetti fondamentali. Questi, sono espressi sinteticamente attraverso parole chiave scritte all’interno di nodi (forme geometriche). Le frecce che collegano i vari nodi tra loro ne indicano la relazione (anche attraverso parole legamento).
La mappa mentale (Buzan) è uno strumento olistico che rappresenta dinamicamente il pensiero multilaterale e radiale del cervello favorendo, grazie a processi associativi, una maggior consapevolezza del proprio pensiero e il potenziamento del pensiero divergente. Si basa su una logica associazionista (sviluppo a raggiera verso l’esterno a partire da un tema centrale).
Pertanto, pur essendo complementari tra loro, le mappe concettuali richiedono e sviluppano un pensiero maggiormente riflessivo finalizzato all’esplicitazione di concetti interconnessi, mentre quelle mentali sono più intuitive e si basano sulla formazione di associazioni, tipiche nel brainstorming di idee.
Grazie allo sviluppo tecnologico è ora possibile creare mappe con qualsiasi dispositivo elettronico (tablet, smartphone) e personal computer. Una volta acquisita da parte dello studente una progressiva familiarità e autonomia, grazie a un lavoro in classe e al supporto orientato a ridursi dei docenti, le mappe digitali possono divenire veloci e pratiche da creare. Rispetto alla versione cartacea, a seconda dell’applicativo o programma utilizzato, possono essere:
- ipertestuali grazie all’inserimento di immagini digitali (dal libro digitale o dalla rete) e alla creazione di «parole chiave calde» che attivano link, note audio, approfondimenti nascosti richiamabili dal relativo nodo, il PDF del libro o altre risorse video-audio (accedendo al vastissimo archivio di internet);
- editabili con la tastiera (fisica o virtuale);
- modificabili: aggiungendo, sottraendo o modificando i nodi sulla base dell’acquisizione di nuovi concetti; permettono la co-costruzione alla LIM e a distanza (sincrona e asincrona);
- documentabili, recuperabili ed esportabili in più formati;
- potenzialmente accessibili e leggibili grazie all’eventuale attivazione della sintesi vocale e alla personalizzazione del testo nei suoi aspetti grafici (forma, dimensione, colore, contrasto, zoom, carattere, spaziature).
Al di là della scelta del programma più funzionale alle proprie esigenze, occorre lavorare sulle regole di composizione e prevedere percorsi collaborativi che valorizzino soprattutto i processi implicati nella realizzazione di una mappa.
Bibliografia
Emili E.A. e Pascoletti S. (2021), Tecnologie e nuovo PEI, Roma, Anicia.
Emili E.A. (a cura di) (2023), Costruire ambienti inclusivi, Trento, Erickson.