Un modello generativo di lavoro di comunità per la domiciliarità e l’invecchiamento attivo nel Distretto di Brescia Est
1. Introduzione
SWING (Sharing Welfare Is the New Goal) è un progetto sperimentale di welfare territoriale fondato sul lavoro di comunità come leva trasformativa per promuovere inclusione, prossimità e benessere relazionale per over 65 e caregiver. Finanziato da Fondazione Cariplo nel programma Welfare in Ageing, è promosso da La Rondine Società Cooperativa Sociale ONLUS con Nuovo Impegno, Azienda Speciale Consortile Brescia Est e C.F.P. Rodolfo Vantini.
L’obiettivo è ripensare la domiciliarità in chiave sistemica e partecipata, valorizzando la comunità locale come risorsa attiva. Una rete interistituzionale e intersettoriale sostiene un welfare integrato, oltre la logica frammentata dei servizi.
2. Contesto e analisi dei bisogni
Nel Distretto di Brescia Est, composto da tredici comuni, l’analisi partecipata ha rilevato tre criticità principali:
- Accesso tardivo ai servizi da parte degli anziani fragili.
- Sovraccarico delle famiglie con conseguenze psico-fisiche.
- Isolamento e deprivazione relazionale, acuiti dalla pandemia.
La mappatura dinamica di bisogni e risorse ha coinvolto attivamente attori pubblici e del terzo settore, portando a un modello basato su lavoro di comunità e community worker come figure chiave.
3. Obiettivi strategici
SWING persegue tre obiettivi:
- Promuovere relazioni significative, inclusione sociale e partecipazione degli over 65.
- Rigenerare i servizi domiciliari in ottica comunitaria e co-progettata.
- Sostenere i caregiver in una prospettiva collettiva.
Il modello è adattivo, radicato nel territorio e costruito con cittadini, professionisti e istituzioni.
4. Dispositivi operativi
Il progetto agisce su più livelli:
- Presìdi e tavoli di prossimità per co-progettare con le risorse territoriali.
- Corsi di alfabetizzazione digitale (oltre 200 over 65 coinvolti).
- Scuole per la formazione tecnica ed emotiva dei caregiver.
- Caffè Alzheimer e gruppi esperienziali.
- Attività laboratoriali e aggregative come spazi di welfare relazionale.
- Produzione di contenuti digitali formativi con LABA.
Le attività sono guidate da:
- Community worker: facilitano, mappano risorse, attivano reti.
- Assistenti di comunità: seguono individualmente anziani fragili e ricostruiscono legami sociali.
5. Il community worker
Figura distintiva del progetto, il community worker:
- Costruisce reti territoriali valorizzando sinergie tra soggetti.
- Facilita azioni co-progettate dai bisogni del territorio.
Da 2 iniziali, oggi sono 4, attivi stabilmente sul territorio. Hanno alimentato una mappa evolutiva delle risorse con oltre 60 nuove realtà coinvolte (2023–2025).
Operano quotidianamente nella cura delle relazioni e nel presidio del capitale sociale e fiduciario, elementi centrali nel lavoro di comunità.
6. L’assistente di comunità
Agisce nel quotidiano con relazioni uno a uno con anziani isolati o senza rete.
Otto assistenti seguono attualmente 98 anziani, realizzando interventi a bassa soglia e alto valore preventivo, capaci di intercettare precocemente fragilità e attivare risposte territoriali.
La sinergia tra assistenti, community worker e servizi sociali genera un circuito integrato tra interventi individuali e collettivi.
7. Welfare leggero e spazi relazionali
Un asse centrale del progetto è la creazione di contesti ad alta densità relazionale, come:
- Feste, camminate, laboratori, eventi informali.
- Spazi di incontro in luoghi abitativi o pubblici ad alta frequentazione.
Queste iniziative favoriscono la socializzazione e rafforzano la prevenzione del disagio psicosociale, spostando il focus da un welfare del bisogno a uno della partecipazione e reciprocità.
8. Caregiver e caregiving collettivo
I caregiver familiari sono spesso invisibili e affaticati. Un’indagine con questionari, colloqui e osservazione partecipata ha evidenziato un forte bisogno di orientamento, supporto e riconoscimento.
SWING ha attivato:
- Gruppi di supporto con yoga e medicina narrativa.
- Due Caffè Alzheimer stabili.
- Linea telefonica dedicata all’orientamento.
- Contenuti digitali e campagne di sensibilizzazione.
- Collaborazioni con enti specialistici per formazione e prevenzione.
È stato anche avviato un percorso culturale per ridefinire il caregiving in chiave comunitaria: da responsabilità familiare a cura condivisa. Domande come “Quando potrei diventare caregiver?” o “Chi può aiutarmi?” aprono a nuove narrazioni inclusive.
9. Valutazione partecipata
Con l’Istituto Italiano di Valutazione, Studio APS e Intwig è stato sviluppato un sistema di monitoraggio e valutazione partecipata, utilizzando:
- Questionari multidimensionali per anziani e caregiver.
- Interviste qualitative a operatori e stakeholder.
- Analisi delle reti territoriali attivate.
La valutazione produce evidenze replicabili e valorizza il lavoro di comunità come approccio strategico per le policy locali.
10. Conclusioni
SWING è un modello avanzato di lavoro di comunità applicato al welfare. Integra interventi individuali e trasformazioni collettive, rigenerando legami sociali e istituzionali.
Non è un semplice progetto, ma un processo generativo, dove il community worker svolge un ruolo strategico di facilitazione, regia partecipativa e valorizzazione delle risorse locali.
Condivisione, prossimità e cura delle relazioni fondano una domiciliarità vista non come assistenza, ma come responsabilità comunitaria.
Nicoletta Massardi
Cooperativa Sociale La Rondine
info@progettoswing.it

