Da diversi anni le scuole secondarie di primo grado attivano corsi di recupero per l’italiano, la matematica e l’inglese, volti ad aiutare gli studenti di classe prima, seconda e terza a colmare le insufficienze ottenute durante il primo trimestre o quadrimestre dell’anno scolastico.
Come strutturare un corso di recupero di lingua inglese accessibile e inclusivo?
È possibile progettare un corso di recupero accessibile e inclusivo affidandosi ai principi dell’accessibilità glottodidattica, vale a dire quei 5 principi-chiave su cui si fonda la Teoria dell’accessibilità glottodidattica: sistematicità, multimodalità, arrangiamento, empowerment e interdipendenza (Daloiso e Gruppo di Ricerca Elicom, 2023). Di questi, vediamo come empowerment, arrangiamento e multimodalità possono essere principi utili sia all’educatore linguistico sia soprattutto agli studenti per comprendere con maggior efficacia e consapevolezza argomenti di lingua straniera.
Il principio dell’empowerment
Generalmente gli studenti che partecipano ad un corso di recupero sono demotivati, insicuri, ansiosi, nonché convinti di non potersi migliorare. Partendo da questa consapevolezza sul loro possibile stato emotivo, il principio dell’empowerment risulta essere un buon alleato per far capire agli studenti che sono loro i veri protagonisti del loro apprendimento. L’empowerment, infatti, mette al centro la figura dello studente in quanto «indica la necessità di stimolare l’apprendimento “autoregolato”, aiutando gli studenti a conquistare il controllo e la responsabilità verso il proprio apprendimento» (Thomas et al.,2023).
Il lato pratico dell’empowerment
Applicare questo principio con studenti di scuola secondaria di primo grado che partecipano a un corso di recupero di inglese, significa innanzitutto chiedere loro di riflettere su quali aspetti degli argomenti trattati hanno trovato difficoltà. Per farli esprimere al meglio si può chiedere loro di rappresentare il livello di difficoltà percepito attraverso una o più emoji.
In secondo luogo, è importante capire se e quali strategie hanno provato ad applicare per superare gli ostacoli incontrati. Infine, è bene anche indagare quali parti gli studenti hanno trovato più facili affinché possano comprendere che le difficoltà spesso non sono generalizzate, ma vertono su aspetti e argomenti puntuali.
I principi di arrangiamento e multimodalità
Questi due principi possono essere abbinati per riformulare gli esercizi in lingua inglese. Il primo, l’arrangiamento, consiste nell’adattare l’input e l’output tenendo presenti le esigenze e le caratteristiche degli apprendenti e, più in generale, nel fornire agli studenti un input comprensibile. La multimodalità, invece, si riferisce alla proposta di input e output che stimolino anche più canali sensoriali diversi da quello verbale, ad esempio quello visivo o quello visivo non verbale (Daloiso e Gruppo di Ricerca Elicom, 2023).
Il lato pratico dell’arrangiamento e della multimodalità
Facendo riferimento agli esercizi di grammatica in lingua inglese, i principi di arrangiamento e multimodalità si possono applicare simultaneamente, ad esempio su un esercizio di grammatica sul past simple di verbi regolari e irregolari. Nell’esercizio si richiede allo studente di completare un breve testo scegliendo tra una lista di verbi dati, scritti sopra in linea. Nello svolgimento di un esercizio di questo tipo, innanzitutto si può chiedere agli studenti di scegliere due colori, uno per evidenziare i verbi regolari e l’altro per quelli irregolari. Dopodiché si chiede loro di riportare i verbi in due diverse tabelle, a seconda della classe di appartenenza. Così facendo gli studenti possono anche inferire e scrivere in autonomia la regola per trasformare i verbi al past simple, vale a dire aggiungere -ed per quelli regolari e il rispettivo past participle di quelli irregolari (ad esempio un verbo come work diventerà worked mentre go sarà went). Solo alla fine si chiede agli studenti di completare il brano con i verbi coniugati in modo opportuno.
Conclusioni
Abbinare i principi di arrangiamento, multimodalità ed empowerment significa coniugare la mediazione del docente da un lato con quella dello studente dall’altro lato. Quest’ultimo non solo è attivo e collaborativo con i pari, ma soprattutto è sempre più consapevole e autonomo nella gestione del proprio apprendimento linguistico. Lo studente viene così a essere al centro del suo apprendimento, e ha la possibilità di diventarne sempre più protagonista, nonché di adattare gli esercizi e di affrontarli secondo la modalità di apprendimento che meglio lo rappresenta, e che lo renda sicuro nell’affrontare il lavoro.
Bibliografia
Daloiso M. & Gruppo di ricerca Elicom (2023), Le difficoltà di apprendimento delle lingue a scuola. Strumenti per un’educazione linguistica efficace e inclusiva, Grandi Guide Didattica, Erickson.
Thomas, N., Phung, L., Reinders H., Ryan S., (20023), The key to self-regulated learning. A systematic approach to maximizing its potential, Oxford University Press.