La scuola secondaria di secondo grado si trova di fronte alla sfida di integrare la didattica della lingua e della letteratura straniera. Sebbene entrambe siano parte dello stesso insegnamento, spesso rimangono due percorsi distinti, con lo studio della lingua che prevale nel Biennio e l’introduzione della letteratura che avviene principalmente nel Triennio. Un'opportunità interessante per superare questa divisione e per promuovere un approccio più inclusivo e integrato è rappresentata dall’ audio-descrizione (AD).
Audio-descrizione: uno strumento innovativo per l’apprendimento linguistico
L’AD è una tecnica pensata originariamente per rendere accessibili contenuti audiovisivi - come film, spettacoli teatrali o mostre - alle persone con disabilità visiva. Essa utilizza le pause tra i dialoghi per descrivere ciò che accade visivamente sullo schermo o sul palcoscenico, trasformando le immagini in parole. Questa tecnica si è rivelata anche uno strumento prezioso per l’apprendimento linguistico, arricchendo il vocabolario e migliorando la comprensione orale, come sottolineato da Joel Snyder (2006), che la descrive come una “forma d’arte letteraria” capace di stimolare diversi canali sensoriali e di promuovere l’ascolto attivo.
Perché l’audio descrizione è utile per imparare una lingua?
L’AD si integra perfettamente nell’apprendimento linguistico, grazie alla sua combinazione di narrazione verbale e immagini che rende i contenuti più accessibili e comprensibili. Herrero e Escobar (2018) hanno sviluppato un modello pedagogico basato sull’AD, dimostrando che questo approccio favorisce l’acquisizione di nuove parole e il miglioramento della comprensione orale in modo naturale e coinvolgente.
Sul tema, è Lertola (2019) ad evidenziare come l’AD e l’utilizzo di testi multimodali possano migliorare la precisione lessicale e stimolare una riflessione metalinguistica negli studenti. Lo Studio di Talaván e Lertola (2016) e quello di Navarrete (2018), inoltre, mostrano che l'AD favorisce lo sviluppo della produzione orale, migliorando vocabolario e grammatica. Calduch e Talaván (2018), infine, sottolineano anche come l'AD rafforzi le competenze sintattiche e stilistiche.
Inoltre, è stato dimostrato come l'AD possa migliorare e sollecitare competenze extralinguistiche quali il pensiero critico, l'empatia e la consapevolezza interculturale; tali competenze inoltre possono essere trasferibili ad ulteriori contesti, come suggerisce il modello Understanding by Design di McTighe & Wiggins (2012). Tramite l’osservazione di un gruppo classe fruitore di AD, si è infatti visto che gli studenti che analizzano testi multimodali risultano in grado di decodificare messaggi culturali ed emotivi nei film, sviluppando soft skills applicabili anche nel contesto extra scolastico.
L'AD, dunque, è uno strumento che si pone oltre l'insegnamento linguistico tradizionale, favorendo nello studente uno sviluppo sinergico delle competenze linguistiche, letterarie e trasversali. Creando e analizzando AD, gli studenti riflettono sull'accessibilità dei contenuti, sviluppando abilità critiche ed empatiche che sono trasferibili ai più svariati ambiti di studio ma anche sociali.
L'AD è quindi utile per stimolare l'interpretazione di un romanzo e dello stesso prodotto audiovisivo, ma anche la comprensione delle dinamiche sociali, stimolando una maggiore sensibilità negli studenti. La descrizione di ambienti, personaggi e azioni, infatti, può sostenere anche la comprensione narrativa e critica dei testi letterari.
Per queste ragioni, l'AD risulta un valido alleato per l’arricchimento dei curricula scolastici italiani, offrendo un approccio multimodale e multisensoriale all'insegnamento della letteratura e della lingua straniera.
Perché l’adattamento filmico audio-descritto è utile per imparare la lingua e la letteratura?
Negli adattamenti filmici, il prodotto audiovisivo non si limita a trasporre una storia su schermo, ma ne arricchisce l’interpretazione attraverso immagini e segni verbali e non verbali. Come argomentato dalla Teoria Memetica di Dawkins (1976) e dalla Teoria degli Adattamenti di Hutcheon (2011), le storie si trasformano nel tempo per adattarsi a nuovi contesti, e il cinema rappresenta uno dei mezzi più efficaci per questa evoluzione. Un esempio rappresentativo è Emma di Jane Austen (1815), adattato in numerose versioni, proponendo nuovi spunti interpretativi al fruitore.
Oltre a rendere il romanzo più accessibile, l’adattamento filmico può diventare un valido strumento didattico, capace di integrare lo studio della lingua e della letteratura. Il confronto tra testo e film stimola la riflessione critica e rende l’apprendimento più dinamico e coinvolgente. Inoltre, grazie alla combinazione di elementi visivi e sonori, come i dialoghi e l’AD, il film si adatta ai diversi stili di apprendimento.
Un ambiente inclusivo e motivante
Integrare l’AD in classe consente di creare un ambiente di apprendimento inclusivo, in cui ogni studente, indipendentemente dalle sue abilità, può trarre vantaggio da un approccio che combina stimoli visivi e verbali. Questa tecnica non si limita a supportare chi ha disabilità visive, ma offre un vantaggio a tutti gli studenti, specialmente a coloro che traggono beneficio da un apprendimento multimodale. (Daloiso e Gruppo di Ricerca ELICom, 2023, 176-77).
Allo stesso tempo, l’AD, contribuisce a creare un ambiente di apprendimento autentico e motivante, incoraggiando la partecipazione grazie all’utilizzo di materiali coinvolgenti. L’interazione dell’AD con le lezioni di tipo frontale, infatti, può risultare un virtuoso connubio per motivare gli studenti.
Riferimenti bibliografici
- Austen, J. (1815/2022). (J. Mullan, Ed.). Oxford University Press. (Opera originale pubblicata nel 1815).
- Bogoni, C. (2024). Emma under the Microscope: Exploring Audio Description to Foster Language, (Inter-)Cultural, and Literary Skills within Jane Austen’s World. A Didactic Proposal (Tesi di laurea magistrale, Università degli Studi di Parma). Archivio istituzionale dell'Università degli Studi di Parma.
- Calduch, C., & Talaván, N. (2017). Traducción audiovisual y aprendizaje del español como L2: el uso de la audiodescripción. Journal of Spanish Language Teaching, 4(2), 168–180. https://doi.org/10.1080/23247797.2017.1407173
- Daloiso, M., & Gruppo di Ricerca ELICom. (2023). Le difficoltà di apprendimento delle lingue a scuola: Strumenti per un'educazione linguistica efficace e inclusiva (pp. 176-177). Trento: Erickson.
- Dawkins, R. (1979). Il gene egoista (D. Conti & T. Imbastaro, a cura di). Zanichelli (opera originale pubblicata nel 1976).
- De Wilde, A. [Regista] (2020). Emma. Amazon Prime Video.
- Herrero, C., & Escobar, M. (2018). A pedagogical model for integrating film education and audio description in foreign language acquisition. Translation and Translanguaging in Multilingual Contexts, 4(1), 30-54.
- Hutcheon, L. (2021). Teoria degli adattamenti: I percorsi delle storie tra letteratura, cinema, nuovi media. Armando Editore.
- Lertola, J. (2019). Audiovisual translation in the foreign language classroom: Applications in the teaching of English and other foreign languages. Research-publishing.net. https://doi.org/10.14705/rpnet.2019.27.9782490057252
- McTighe, J., & Wiggins, G. (2012). Understanding by Design ® Framework, ASCD.
- Navarrete, M. (2018). L'uso dell'audiodescrizione nell'educazione alle lingue straniere: un approccio preliminare. In L. Incalcaterra McLoughlin, J. Lertola, & N. Talaván (Eds.), Special issue of Translation and Translanguaging in Multilingual Contexts. La traduzione audiovisiva nella linguistica applicata: oltre i casi di studio, 4(1), 129-150.
- Snyder, J. (n.d.). Audio Description: A Path to Literacy for All. Audio Description Associates. Retrieved from http://www.audiodescribe.com
- Talaván, N., & Lertola, J. (2016). Active audiodescription to promote speaking skills in online environments. Sintagma, 28, 59-74.