Indice
1. La proposta delle Indicazioni Nazionali 2025 per l’apprendimento della musica
Con la pubblicazione l’11 marzo 2025 da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) della bozza del nuovo testo delle Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione si è aperto un ampio dibattito nel Paese per la loro definitiva adozione. A elaborare il documento è stata una Commissione appositamente istituita per definire le Linee di indirizzo dei nuovi curricoli per le scuole dell’infanzia, del primo e del secondo ciclo di istruzione. Tale Commissione è stata nominata con tre decreti ministeriali, il D.M. del 18 marzo 2024, n. 47, integrato con D.M. n. 14 del 29 gennaio 2025 per gli studiosi di area pedagogica, in particolare di didattica e curricolo scolastico, il D.M. del 9 agosto 2024, n. 173 per esperti delle aree disciplinari.
La Commissione ha inizialmente lavorato attraverso il confronto con esperti di area didattico-pedagogica, di provenienza universitaria, con competenze specifiche sui curricoli scolastici a livello nazionale e internazionale; esperti di area disciplinare, di provenienza universitaria e scolastica; esperti dell’associazionismo professionale del mondo della scuola e del MIM, con dirigenti tecnici, reti di scuole, consulte degli studenti, associazioni di insegnanti e di dirigenti scolastici, sindacati, forum delle famiglie.
Sempre la Commissione, al suo insediamento ha promosso una serie di studi preliminari e di audizioni finalizzati a individuare ragioni, obiettivi e modalità per definire le linee di indirizzo generali: nel primo studio è stata effettuata la mappatura ricognitiva sinottica dei documenti nazionali per gli indirizzi curricolari scolastici dei vari paesi dell’Unione Europea; nel secondo studio sono stati analizzati i vari cambiamenti avvenuti in ambito educativo, economico e sociale attraverso incontri con le formazioni sociali intermedie maggiormente interessate alla revisione dei percorsi formativi considerate cruciali da insegnanti, alunni, genitori e dirigenti scolastici; il terzo studio è stato dedicato all’analisi dei nodi cruciali emergenti dalla ricerca e dal dibattito pedagogico e alle possibili prospettive migliorative delle attuali Indicazioni Nazionali.
L’avvio dei lavori effettivi è avvenuto il primo agosto 2024 con la messa a disposizione dei gruppi disciplinari dei risultati degli studi e di altri materiali considerati utili ed è proseguito con 10-15 riunioni dopo che, nel mese di giugno 2024, vi erano state più di 120 audizioni con associazioni di categoria, consulte degli studenti, società scientifiche, sindacati, associazioni professionali.
Nel dibattito nazionale sono state coinvolte anche le scuole come da nota n. 11544 del 20 marzo 2025 che ha definito le modalità della loro consultazione tramite questionario on line.
2. Il quadro generale
La formazione di una adeguata conoscenza musicale sin dalla prima scolarizzazione viene universalmente considerata come fondamentale per le nuove generazioni che vivono in un Paese che può vantare un patrimonio musicale di inestimabile valore, con compositori e interpreti che hanno caratterizzato la storia della musica classica mondiale, per tutti vero e proprio veicolo di valori ed emozioni in grado di influire positivamente sul benessere emotivo e sociale delle persone.
L’educazione musicale nelle scuole è un elemento fondamentale per la formazione integrale dei giovani e per la conservazione del nostro patrimonio culturale. È essenziale riconoscere l'importanza della musica e garantire a tutti gli studenti un’educazione musicale di qualità. Solo così potremo assicurare che le future generazioni non siano private del piacere e dei benefici che la musica può offrire, e allo stesso tempo che il nostro straordinario patrimonio musicale continui a vivere e a prosperare (Uto Ughi).
Nuove Indicazioni 2025, Scuola dell’infanzia e Primo ciclo di istruzione, Materiali per il dibattito pubblico.
Alla Musica viene riconosciuto un ruolo di centralità prevedendone l’insegnamento sin dal primo ciclo scolastico; in questo senso, la proposta di rinnovo è ispirata a una prospettiva di curricolo verticale che mira a valorizzare tale ambito, dopo la prima esperienza della scuola dell’infanzia, sin dalla primaria per poi accompagnare gli studenti lungo tutto il periodo della formazione.
Le azioni che si intendono promuovere riguardano:
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la cooperazione tra vari ministeri e l’attivazione di vari partenariati sul territorio per realizzare azioni per l’orientamento alla musica, anche promuovendo iniziative comuni, scambi di esperienze, rapporti con i luoghi dell’arte;
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la promozione plurale del sapere musicale con la cura della vocalità, dell’ascolto, dell’interazione con lo strumento musicale, dell’utilizzo delle tecnologie, anche con la finalità più generale di sostegno alle dinamiche dell’inclusione;
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la valorizzazione dell’approccio interdisciplinare del linguaggio musicale raccordandolo con gli altri ambiti di studio, in particolare con quelli artistici e motori in funzione della creatività personale, facendo in modo che la formazione musicale non si esaurisca nella semplice alfabetizzazione di base, ma debba riguardare gli aspetti semantici più profondi della musica stessa.
Dal punto di vista delle strategie metodologiche e didattiche è condivisa l’idea che il primo approccio con la musica, dopo una iniziale fase di ascolto, dovrebbe avvenire attraverso il canto: il suggerimento è quello di creare in ogni scuola un coro in quanto occasione per favorire l’espressività, l’emozionalità, la creatività delle nuove generazioni in formazione.
Il testo riporta sul piano generale vari riferimenti a quello precedente del 2012, richiamando alcuni valori, principi e prospettive che erano presenti nella precedente Premessa.
Un primo fondamentale principio riguarda il riconoscimento del valore della persona e della sua centralità nel processo formativo. Viene riconosciuto che il concetto di persona è alla base della formazione scolastica, perché attraverso questa esperienza, fortemente connessa con quella precedente dell’educazione familiare, le nuove generazioni confermano la loro identità personale e sociale, quella di appartenenza a una comunità più ampia e inclusiva nella quale il rispetto è riconosciuto come un valore civile fondamentale che viene appreso in famiglia e confermato nella scuola attraverso il quotidiano l’incontro con gli adulti e dei pari.
La persona è, oltre che identità e relazione, anche partecipazione: ossia apertura intenzionale su tutta la realtà, una realtà non scelta, ma all’interno della quale è possibile costruire il proprio progetto di umanità. Di qui la fondamentale azione della scuola nel promuovere l’identità personale, culturale, relazionale e partecipativa della persona umana (Nuove Indicazioni 2025).
A ciascuno studente in quanto protagonista della propria formazione, e in questo senso si parla di personalizzazione dell’insegnamento-apprendimento, il testo riserva un posto di centralità nel percorso scolastico; gli riconosce il diritto di poter esercitare la propria libertà nell’ambito di una serie di altri diritti e doveri, anche nella dimensione della cittadinanza, con la possibilità di sperimentare, esercitando le personali capacità di pensiero autonomo e critico, i propri limiti nel rispetto della libertà altrui, della diversità, del pluralismo di pensiero.
L’apprendimento della libertà avviene attraverso esperienze diversificate, che rispettano le diverse modalità di acquisizione delle conoscenze e che permettono di esprimere idee e potenzialità con strumenti, linguaggi e metodologie differenti. La libertà, dunque, non è solo autodeterminazione individuale, ma è una costruzione collettiva, che si sviluppa nel dialogo e nel rispetto delle diversità culturali, linguistiche, cognitive ed emotive presenti nella comunità scolastica (Nuove Indicazioni 2025).
Il nuovo documento riconosce una rinnovata importanza al patto di corresponsabilità educativa che deve essere stipulato fra genitori e insegnanti; il riferimento non è tanto alla norma che lo prevede, quanto ai principi che sono richiamati nel documento e che sono finalizzati a promuovere una progettualità nella quale deve trovare spazio un dialogo costruttivo che favorisca la comprensione dei cambiamenti sociali e ponga le basi per cooperare alla costruzione di una visione educativa comune. Viene in questo senso sottolineato il concetto scuola come comunità educante, di organizzazione che apprende e che sa aprirsi al territorio e creare reti e collegamenti di rapporti umani e professionali, elementi caratterizzanti
proprio di una scuola in cui ciascuno sa cooperare responsabilmente al bene degli allievi, rendendo positivo il clima scolastico e creando le condizioni per un benessere diffuso (Nuove Indicazioni 2025).
La centralità della persona richiama anche un altro concetto presente nel testo, quello di talento. Si afferma che compito della scuola rimane quello di promuovere l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per lo sviluppo delle competenze culturali di base nella prospettiva dello sviluppo integrale della persona e del suo talento. Quest’ultimo riguarda, appunto, le capacità cognitive di tutti e di ciascun alunno e l’impegno della scuola a garantirne lo sviluppo offrendo un ambiente in grado di valorizzare in tutti le loro potenzialità personali.
Una scuola che stimola i talenti, infatti, non si limita a rendere performative le conoscenze, ma espande le opportunità di emancipazione personale affinché gli studenti, grazie alla scuola, possano trovare la loro realizzazione personale (Nuove Indicazioni 2025).
I linguaggi della cultura sono proposti nel testo come i grandi alleati degli insegnanti nel loro impegno formativo; si riconosce a essi una pari importanza dal punto di vista educativo e a tutti, in un quadro di nuovo umanesimo nel quale deve trovare spazio il prudente approccio all’intelligenza artificiale, quella dignità formativa che è in grado di esaltare la creatività, le capacità di immaginazione e di ricerca, il senso critico di tutti e di ciascun alunno, non ultimi i linguaggi delle arti e della musica.
3. Finalità dell’educazione musicale, Profilo dello studente, Curricolo
Per comprendere gli elementi fondamentali che caratterizzano la nuova proposta occorre far riferimento alla definizione di tre aspetti: le finalità di tale educazione, il rinnovato Profilo dello studente, il curricolo di studio. Nel documento generale la Musica viene considerata un linguaggio essenziale nel percorso formativo per lo sviluppo integrale degli alunni che passa anche attraverso la sua sensibilità musicale, la produzione musicale, l’ascolto e la fruizione consapevole, la conoscenza del patrimonio musicale classico.
L’intenzione dichiarata del Ministero è quella di introdurre la conoscenza e lo studio di tale ambito sin dalla scuola dell’infanzia e per tutti i cicli scolastici. In questa ottica è definito il Profilo dello studente che nelle nuove Indicazioni descrive le competenze essenziali nelle varie discipline di insegnamento che ciascun ragazzo dovrebbe possedere al termine del primo ciclo, anche declinate in termini di cittadinanza; per quanto concerne l’educazione musicale, la competenza viene definita come consapevolezza ed espressioni culturali e riguarda:
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la conoscenza sempre più ampia della propria cultura nelle espressioni (lingua, patrimonio, tradizioni) nelle dimensioni locali, regionali, nazionali, europee e mondiali della propria cultura;
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la comprensione dei legami tra le culture e la loro influenza sulle idee dei singoli individui;
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l’apprezzamento dei diversi modi per comunicare idee – testi scritti, teatro, cinema, danza, giochi, arte e design, musica, riti, architettura e loro forme ibride;
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la consapevolezza dell’identità personale e del patrimonio storico e geografico nella diversità delle culture.
Le finalità dell’azione formativa e la dimensione personale degli studenti devono trovare la loro sintesi nel curricolo scolastico che viene definito come la struttura portante per organizzare l’insegnamento in funzione del «far apprendere» i saperi fondamentali con le loro specificità cognitive e formative; in questo senso la sua definizione deve tenere conto, si legge, di tre dimensioni fondamentali:
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quella teorica e astratta, che riguarda la conoscenza critica e l’orientamento nei campi del sapere e la capacità di costruire mappe concettuali per comprendere la complessità del mondo;
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quella dello sviluppo di competenze e abilità operative con il sapere che guida l’azione generando valore nei contesti professionali e sociali;
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quella della costruzione di un’identità etica e relazionale nella quale si completa come persona acquisendo valori, norme e modalità di condotta che promuovono la coesione sociale.
4. La scuola dell’infanzia
Per quanto riguarda la scuola dell'infanzia, le nuove Indicazioni affidano a essa la promozione della formazione integrale della personalità dei bambini dai tre ai sei anni di età in modo da renderli soggetti liberi, responsabili e partecipi alla vita della comunità locale, nazionale e internazionale.
In un’ottica di continuità educativa verticale e orizzontale e nel rispetto della libertà di ciascuno, la scuola dell’infanzia si pone come principali finalità la maturazione dell’identità personale, la progressiva conquista dell’autonomia (in termini di autodirezione e autoregolazione, iniziativa personale, cura di sé), lo sviluppo di competenze personali, una crescita armonica ed equilibrata, il benessere psicofisico, la costruzione di relazioni sociali positive (secondo modalità amicali, partecipative e cooperative), la collaborazione con gli altri per il raggiungimento di un obiettivo comune (anche nella prospettiva dell’educazione civica), lo sviluppo di competenze comunicative, linguistiche ed espressive, l’avvio al pensiero riflessivo (Nuove Indicazioni 2025).
Va detto che nella definizione delle finalità è presente solo qualche riferimento al sistema integrato 0-6, soprattutto quando si parla di campi di esperienza, indice che tale segmento formativo non ha ancora completato il suo iter per il suo riconoscimento definitivo. Lo stesso discorso non vale per il rapporto tra le finalità della scuola dell’infanzia e quelle del primo ciclo di istruzione riconosciuto fondamentale in termini di continuità per il percorso di acquisizione delle conoscenze, delle abilità fondamentali, delle competenze culturali di base per lo sviluppo integrale della persona e del suo talento. Si afferma nel testo:
la scuola italiana, statale e paritaria, svolge l’insostituibile funzione pubblica assegnatale dalla Costituzione della Repubblica per la formazione di ogni persona e la crescita civile e sociale del Paese. Assicura a tutti i cittadini l’istruzione obbligatoria di almeno otto anni (art. 34), elevati ora a dieci. Contribuisce a rimuovere «gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese» (art. 3) (Nuove Indicazioni 2025).
Le nuove Indicazioni confermano la scelta dei campi di esperienza definiti gli ambiti del fare e dell’agire e del conoscere dell’infanzia e per ciascuno di essi sono proposti finalità, competenze attese, obiettivi specifici e suggerimenti metodologici, il tutto con il richiamo ai «quadri culturali per interpretare e amplificare le esperienze dei bambini» delle Linee pedagogiche per il sistema integrato 0-6. I sistemi simbolico-culturali sono confermati come fondamentali per una progettazione didattica che punti a favorire l’espressione personale, la scoperta e l’acquisizione di conoscenze, la creatività e la curiosità, il gioco, gli scambi sociali.
La scuola dell’infanzia, nel promuovere appieno le varie forme di espressività infantile, si pone come primo obiettivo quello di far acquisire una padronanza dei principali strumenti e tecniche per l’acquisizione dei linguaggi artistici, nella consapevolezza che essi rappresentino un fondamentale canale di apprendimento e di comunicazione di alta rilevanza educativa e culturale (Nuove Indicazioni 2025).
Viene sottolineata anche l’importanza del curricolo implicito, delineato dalla quotidianità e che riguarda l’organizzazione degli spazi, dei tempi, dei gruppi di apprendimento; il curricolo implicito presuppone anche la realizzazione di attività di sensibilizzazione alla cittadinanza collegate ai temi dell’identità personale, del rispetto di sé e degli altri, del senso di appartenenza a una comunità più ampia, della salute, dell’alimentazione e dell’igiene, della sicurezza, della cura del patrimonio artistico e culturale, richiamando i principi delle Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, decreto ministeriale 7 settembre 2024.
Nelle nuove Indicazioni è confermata la precedente impostazione dei cinque campi di esperienza:
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il sé e l’altro;
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il corpo e il movimento;
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immagini, suoni, colori;
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i discorsi e le parole;
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la conoscenza del mondo.
Tutti i campi di esperienza intesi come ambiti ben specifici e definiti di conoscenza possono rivelarsi importanti per la formazione artistica e musicale; nell’economia del presente lavoro ne prendiamo in considerazione due: Immagini, suoni, colori e La conoscenza del mondo.
Per quanto riguarda Immagini, suoni, colori, si riconosce che è il campo nel quale viene maggiormente esercitata la creatività in termini di emozioni, sentimenti, pensieri. La possibilità di esplorare, anche in forma laboratoriale, le personali potenzialità sonoro-espressive e simbolico-rappresentative favorisce la maturazione dei bambini consentendo loro di acquisire una maggiore fiducia e di poter esprimere i propri gusti estetici confrontandoli con quelli degli altri bambini, anche offrendo una occasione compensativa rispetto all’invasività dei mezzi tecnologici e digitali.
Educare alla discriminazione sensoriale, al piacere del bello e al gusto, attraverso l’esplorazione di una pluralità di materiali (strutturati o destrutturati, naturali o artificiali, di sviluppo, di uso comune, di riciclo, ecc.), permette ai più piccoli di realizzare le prime esperienze artistiche, sperimentando molteplici linguaggi e tecniche, in grado di mobilitare la voce, i gesti, i movimenti, all’interno di attività di produzione musicale, grafico-pittorica e plastica (Nuove Indicazioni 2025).
Le varie espressioni artistiche, musicali, plastiche, grafiche, pittoriche, vanno considerate come opportunità per i bambini di sperimentare forme di osservazione, fruizione, produzione, esecuzione, in grado di promuovere lo sviluppo delle loro capacità cognitive, relazionali, percettive.
Competenze attese
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Possesso dei principali linguaggi espressivi, musicale, artistico, grafico-pittorico, plastico, e loro utilizzo in vari ambiti e modalità;
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dimostrazione di originalità, curiosità e spirito di iniziativa nella produzione artistica nei vari linguaggi espressivi, dalla drammatizzazione al disegno, alla pittura, alle attività manipolative, anche sperimentando materiali, strumenti e tecniche creative;
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sviluppo dell’interesse per opere artistiche di vario genere e maturazione di un personale gusto estetico;
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acquisizione di una prima competenza critico-riflessiva per i messaggi delle produzioni artistiche;
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familiarizzazione con i primi alfabeti musicali e i simboli di notazione informale per codificare e riprodurre suoni e sensibilità e interesse per il paesaggio sonoro e per le opere musicali;
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partecipare a spettacoli;
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sviluppo di personali modalità espressive attraverso le potenzialità delle tecnologie multimediali.
Obiettivi specifici
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Capacità di discriminazione dei vari stimoli sensoriali;
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narrazione delle proprie esperienze o di storie inventate con diverse modalità comunicative non verbali;
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realizzazione di piccole produzioni artistiche sperimentando le possibilità offerte dal corpo e dalla voce;
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utilizzo di materiali e strumenti di varia natura, tecniche espressive e creative, per esprimere e comunicare emozioni, sentimenti, stati d’animo, sogni e desideri a bambini e adulti;
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interesse per l’ascolto della musica, fruizione di opere d’arte e pratica coreutica;
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sperimentazione di elementi musicali di base, con la produzione di semplici sequenze sonore con la voce, il corpo, gli oggetti;
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primi alfabeti artistici, grafico-pittorici, plastici e musicali, anche con l’utilizzo di semplici simboli di notazione informale.
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nuovi linguaggi della comunicazione con la mediazione dei docenti.
Suggerimenti metodologici
Viene suggerito di partire dagli scarabocchi e dalle prime forme grafico-pittoriche infantili e poi passare a produzioni più complesse, mentre per la musica si propone di partire dalle prime espressioni musicali con l’utilizzo del proprio corpo per poi passare a realizzazioni più raffinate.
È sottolineata l’importanza della mediazione didattica degli insegnanti per le esperienze tra i più piccoli e la realtà; altrettanto importante è considerata l’offerta di un ambiente educativo ricco di stimoli sensoriali, di giochi simbolici liberi e guidati, di giochi di travestimento, di attività musicali e drammatico-teatrali. In tali attività si possono utilizzare anche burattini e marionette, materiali per il disegno, la plastica e la pittura, strumenti multimediali per lo sviluppo di temi dell’immaginario.
Il campo La conoscenza del mondo è finalizzato a favorire la costruzione della personale identità attraverso le conoscenze che provengono dall’esplorazione dell’ambiente di vita e dalle prime interazioni con i pari e con gli adulti. Il nuovo testo sottolinea che il pensiero riflessivo ha una sua prima formulazione tra i 3 e i 6 anni con la narrazione delle proprie esperienze, la loro rappresentazione e formalizzazione nella prospettiva dei saperi disciplinari; pone nel contempo le basi per le successive conoscenze linguistiche, matematico-scientifiche, storiche, geografiche, artistiche, musicali, motorie, coreutiche, tecnologiche.
Per quest’ultimo aspetto si sottolinea il pericolo di un eccessivo utilizzo dei dispositivi digitali che potrebbe produrre rischi nello sviluppo neuronale e nella gestione delle emozioni e ridurre le occasioni di esplorazione dell’ambiente naturale e sociale.
Oggetto della curiosità infantile è la conoscenza fisica del mondo reale che va esplorato con attività concrete che possano far percepire le caratteristiche di colore, calore, consistenza, luce e ombra, durata e velocità dei fenomeni, le qualità e proprietà degli oggetti e dei materiali anche con la loro manipolazione. Sono importanti l’esplorazione dello spazio vissuto, l’orientamento fisico e culturale con la conoscenza di nomi, regole d’uso e funzioni di spazi e luoghi.
La scuola dell’infanzia promuove anche attività per elaborare ipotesi e congetture attorno alle strutture “invisibili” della materia e alle sue principali trasformazioni, attraverso semplici esperimenti che si avvalgono di elementi conosciuti (terra, acqua, aria, fuoco) e di oggetti di uso quotidiano. Inoltre, renderà possibile osservare e conoscere i principali organismi animali e vegetali, operando ipotesi e congetture attorno ai loro processi di vita (Nuove Indicazioni 2025).
Viene infine ricordata l’importanza del concetto di numero e delle unità di misura, lo svolgimento di semplici operazioni matematiche in contesti reali, la rappresentazione dei risultati con simboli per promuovere i primi processi di astrazione.
Competenze attese
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Consapevolezza del ciclo di vita, delle stagioni, dei cambiamenti negli organismi animali e vegetali, delle modifiche degli ambienti artificiali;
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collocazione delle proprie azioni nella giornata e nella settimana;
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racconto di eventi del passato recente e confronto con eventi prevedibili in un futuro immediato e prossimo;
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collocamento personale nello spazio in autonomia;
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rappresentazione grafica o comunicazione verbale di aspetti di spazi vissuti e osservati, anche con espressione del legame emotivo con luoghi e spazi;
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riconoscimento di semplici forme geometriche;
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concetto di numero e semplici attività di raggruppamento, ordine, misurazione, quantificazione, confronto;
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prime competenze in ambito logico.
Obiettivi specifici
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Capacità di osservazione del proprio corpo, degli organismi viventi e del loro habitat, dei fenomeni naturali e artificiali, per discriminare i principali processi di cambiamento;
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conoscenza del ritmo delle fasi della giornata scolastica utilizzando le categorie di prima/dopo, precedente/successivo, ecc.;
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individuazione della posizione delle persone e degli oggetti nello spazio, utilizzando categorie quali sopra/sotto, avanti/dietro, destra/sinistra, lontano/vicino, dentro/fuori, ecc.;
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orientamento nello spazio strutturato della scuola conoscendo posizione, denominazione e funzione degli spazi, esplorazione guidata di luoghi esterni alla scuola e loro rappresentazione grafica;
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esecuzione di un percorso nello spazio a partire da semplici indicazioni verbali, utilizzando anche il coding con la mediazione didattica dell’insegnante;
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esecuzione di semplici misurazioni dello spazio con vari strumenti;
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discriminazione di semplici forme geometriche;
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raggruppamento, confronto e ordinamento di oggetti e materiali di vario genere con differenti criteri;
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operazioni con piccole quantità per effettuare semplici misurazioni di lunghezza, larghezza, quantità, peso, ecc., utilizzando simboli per registrare i risultati.
Suggerimenti metodologici
Sono raccomandate attività di manipolazione, esplorazione dell’ambiente, osservazione diretta di fenomeni e loro misurazione, anche in piccolo gruppo, offrendo situazioni reali e significative di sperimentazione nella conoscenza di sé e della propria storia personale, dei ritmi e dei cicli temporali, anche con forme di rappresentazione dello spazio, con produzioni espressivo-narrative, drammatizzazioni, per una prima sistematizzazione unitaria delle conoscenze della realtà naturale e sociale.
Passaggio
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Utilizzo dei principali linguaggi espressivi (musicali, grafico-pittorici, plastici, ecc.) con originalità nella produzione artistica;
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impiego dei primi alfabeti musicali ed espressione del personale gusto estetico;
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sperimentazione con la mediazione didattica delle potenzialità delle tecnologie multimediali;
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utilizzo del linguaggio orale per esprimersi, interagire con gli altri, raccontare e inventare storie, anche in forma ludica e drammatizzata;
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consapevolezza dell’esistenza di lingue e culture diverse e familiarizzazione con una seconda lingua;
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sperimentazione del linguaggio scritto, anche in forma creativa e fantasiosa;
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operazioni di raggruppamento, ordine, misurazione, quantificazione e confronto, primo avviamento al concetto di quantità;
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prime competenze in ambito logico;
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comunicazione su aspetti di spazi vissuti e osservati, in forma verbale o grafica;
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prima consapevolezza dei principali cambiamenti negli organismi animali e vegetali, del ciclo della vita e delle stagioni, osservazione ed esplorazione del proprio ambiente.
5. Il primo ciclo di istruzione
Anche per il primo ciclo all’educazione musicale si conferma la funzione fondamentale di promuovere lo sviluppo delle competenze sensoriali, cognitive, espressive e relazionali degli studenti attraverso l’ascolto attivo, l’esecuzione strumentale e vocale, il movimento e la produzione creativa. Alla musica si riconosce la capacità di favorire la conoscenza di sé e degli altri, sviluppare abilità cognitive, sociali e affettive, sostenere il pensiero critico e la creatività, valorizzare la diversità culturale, promuovere l’inclusione; viene inoltre considerata come possibile strategia per prevenire il disagio e la dispersione scolastica, favorire il rispetto delle regole e stimolare la cooperazione, soprattutto nelle attività di ensemble e nelle orchestre scolastiche.
Nel primo ciclo l’insegnamento della musica ha come obiettivi generali:
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la promozione dello sviluppo integrale dello studente attraverso la sensibilità musicale e l’ascolto consapevole in quanto quel linguaggio facilita la crescita emotiva, cognitiva e relazionale, creando connessioni profonde tra emozioni e pensiero critico;
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l’educazione al gusto estetico e alla bellezza, all’interesse al patrimonio musicale classico, anche sostenendo la partecipazione a concerti, incontri con musicisti, visite culturali;
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lo sviluppo del giudizio critico e della comprensione storica attraverso l’analisi musicale anche in riferimento ai vari periodi storici e culturali;
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lo stimolo al lavoro di squadra e alla collaborazione nelle pratiche di ensemble, come orchestre scolastiche e cori, con il rispetto reciproco, l’ascolto attivo e la condivisione dei ruoli;
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il sostegno all’inclusione e al benessere nell’esperienza musicale corale e strumentale, per gestire le emozioni, migliorare la concentrazione, sviluppare consapevolezze interculturali.
Per gli aspetti metodologici e didattici viene suggerito un approccio pratico e dinamico, prevedendo il coinvolgimento del corpo, della mente, dell’emotività. Vanno promosse attività ritmiche, motorie, improvvisazioni e di canto finalizzate a favorire la cooperazione e l’espressione creativa e a stimolare l’ascolto critico e consapevole. La sensibilità estetica va sviluppata attraverso esperienze di gruppo e attività pratiche come il coro, l'orchestra, i laboratori musicali, in grado di creare un ambiente positivo di collaborazione.
L’organizzazione di spazi e tempi va finalizzata a favorire momenti di ascolto, di pratiche individuali e collettive, di riflessioni condivise. L’utilizzo delle tecnologie può favorire l’apprendimento della musica rendendolo più accessibile e interattivo anche con la mediazione didattica: si richiama l’utilizzo di app musicali, strumenti digitali o ambienti virtuali utili per la creazione e la condivisione di suoni ed effetti sonori, video, strumenti di registrazione e produzione musicale.
Viene sottolineata anche l’importanza del coinvolgimento delle famiglie nei progetti musicali e negli eventi per rafforzare il legame tra scuola e comunità.
Scuola primaria
Competenze attese al termine della classe quinta
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Comprensione e interpretazione dei messaggi sonori e sviluppo dell’ascolto attivo e consapevole;
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esplorazione dell’ambiente sonoro e riconoscimento di suoni e rumori;
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coordinazione motoria e sensibilità ritmica con movimento e attività musicale;
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improvvisazione, variazione e composizione musicale;
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interpretazione, analisi e valutazione di brani e stili musicali;
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sensibilità estetica e critica verso la qualità sonora;
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lettura e scrittura musicale e notazione occidentale;
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canto corale e musica d’insieme per favorire collaborazione e inclusione.
Obiettivi specifici di apprendimento al termine della classe terza
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Ascolto, discriminazione, catalogazione dei suoni;
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ascolto, descrizione, interpretazione del paesaggio sonoro;
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riproduzione di semplici ritmi di accompagnamento ai brani musicali;
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discriminazione delle caratteristiche fondamentali del suono: intensità, durata, altezza, timbro;
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interpretazione di brani musicali con gesti suono, voce e strumenti musicali di base (Orff);
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riconoscimento e interpretazione dei primi gesti di conduzione del gruppo;
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scrittura e interpretazione di partiture (notazione spontanea e notazione musicale);
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conoscenza dei principali strumenti musicali;
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movimenti del corpo per seguire la pulsazione, i ritmi e la musica.
Obiettivi specifici di apprendimento al termine della classe quinta
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Ascolto, individuazione e classificazione dei parametri musicali: altezza, timbro, durata, intensità e ritmo;
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analisi dei brani musicali con consapevolezza delle strutture, funzioni e dei significati espressivi;
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interpretazione di brani musicali con l’uso della voce, degli strumenti e del corpo, anche decodificando i gesti di conduzione;
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lettura e scrittura della musica con la notazione musicale;
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creazione di improvvisazioni e melodie e ritmi con l’uso della voce e degli strumenti musicali;
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conoscenza e classificazione degli strumenti musicali;
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scoperta dei principali musicisti-compositori classici attraverso l’ascolto musicale.
Conoscenze
Ritmo e coordinazione motoria, giochi ritmici di gruppo, coreografie, controllo spaziale e temporale. Invenzione di ritmi con strumenti a percussione; creazione di brevi melodie, composizione di sequenze musicali in gruppo; ascolto di brani musicali di diverse epoche e stili; discriminazione degli strumenti musicali, classificazione e conoscenza delle loro caratteristiche timbriche. Relazione tra musica e testo, sensibilità estetica ed emotiva: ascolto del repertorio operistico.
Canto corale: esecuzione di semplici brani con accompagnamento ritmico-motorio; polifonia intuitiva con ostinati ritmici e canoni a due voci.
Lettura musicale con notazione semplificata, riconoscimento di figure ritmiche; produzione musicale in ensemble e piccole orchestre di classe. Esplorazione di strumenti musicali (Orff, corde, archi, tastiere, fiati, percussioni) (Nuove Indicazioni 2025).
Scuola secondaria di primo grado
Competenze attese al termine della classe terza
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Competenze esecutive e interpretative con esecuzione di brani musicali con la voce e gli strumenti individualmente e in gruppo, con attenzione all’espressività, al ritmo e alla tecnica vocale e strumentale;
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competenze di ascolto e analisi distinguendo le principali qualità del suono (altezza, timbro, durata, intensità) e riconoscendo modifiche ritmiche, timbriche, dinamiche e armoniche;
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teoria musicale, con lettura e interpretazione di semplici frasi musicali, riconoscendo i simboli di notazione musicale e applicando conoscenze di ritmi, intervalli e tecniche di articolazione;
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creazione e improvvisazione con la composizione di semplici sequenze melodiche e ritmiche, anche collettive in gruppo;
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evoluzione storica della scrittura musicale, con principali compositori e opere, e analisi della musica europea dalla tradizione scritta al periodo contemporaneo, collegando stili musicali a storia e cultura, approfondendo la conoscenza degli strumenti musicali, delle loro famiglie e dell’utilizzo in contesti diversi;
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competenze di ensemble, partecipando a performance musicali in gruppo (corale e strumentale), sviluppando la capacità di collaborare, rispettare il ruolo e armonizzare l’esecuzione.
Obiettivi specifici di apprendimento al termine della classe terza
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Esecuzione di semplici brani musicali con la voce, la body percussion o con strumenti, rispettando ritmo, dinamiche e articolazione;
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analisi e riconoscimento durante l’ascolto delle qualità del suono (altezza, timbro, durata, intensità) e identificazione delle variazioni ritmiche e armoniche in brani musicali, dei cambiamenti ritmici, dinamici, timbrici e armonici;
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lettura della notazione musicale attraverso semplici frasi musicali con la voce o con lo strumento, applicando la notazione ritmica e melodica e identificando i principali idiomi della scrittura musicale;
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interpretazione di brani musicali in modo espressivo con la voce, gli strumenti, il corpo, anche attraverso la decodifica dei gesti di conduzione;
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creazione di brevi sequenze ritmiche e melodiche attraverso l’improvvisazione, individualmente e in gruppo;
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partecipazione a performance musicali collettive (corali o strumentali), mostrando progressiva autonomia e capacità di collaborare;
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conoscenza della storia della musica e delle caratteristiche principali della sua evoluzione, con i principali compositori e le opere significative di ciascun periodo, anche in prospettiva interdisciplinare;
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analisi, riconoscimento e applicazione delle nozioni base di analisi musicale, come l’armonia e la polifonia;
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classificazione degli strumenti musicali e riconoscimento del loro timbro all’ascolto; ascolto e analisi di brani di periodi, stili, contesti differenti.
Conoscenze
L’apparato fonatorio e la voce. Classificazione degli strumenti musicali. Gli organici strumentali, dall’ensemble da camera all’orchestra. Teoria musicale di base: notazione, durata, altezza, ritmi semplici. Teoria musicale avanzata: tempi composti, scale maggiori e minori, prime cadenze, accordi, movimenti armonici, forme musicali. Opere brevi e brani introduttivi di vari generi. Nozioni base di armonia, polifonia, tempi, scale maggiori e minori, cadenze. Evoluzione storica della musica, con particolare attenzione ai principali compositori e opere di ogni periodo (musica medievale, umanistica e rinascimentale; barocco, classicismo, romanticismo; le avanguardie, la musica elettroacustica ed elettronica; le forme pre-jazzistiche, il jazz, la popular music; il folklore e le musiche popolari nel mondo). I generi musicali e i loro aspetti sociali e culturali. Canti monodici, armonizzazioni semplici a due voci con accompagnamento ritmico, riproduzione di sequenze ritmiche con body percussion o strumenti musicali. Canti a due voci, repertori polifonici semplici, repertori a più voci. Ensemble strumentali, strumenti ad arco, a fiato, a tastiera (Nuove Indicazioni 2025).
6. L’insegnamento dello strumento musicale
Per quanto concerne i percorsi a indirizzo musicale della scuola secondaria di primo grado, sono confermati gli aspetti ordinamentali del decreto n. 176/2022 con alcune modifiche riportate nelle nuove Indicazioni. Lo studio dello strumento musicale è finalizzato all’acquisizione di competenze tecniche fondamentali per eseguire brani musicali adeguati al livello di studio e di capacità interpretative frutto di conoscenza tecnica e sensibilità espressiva.
In questo contesto, gli studenti sono guidati verso la scoperta e la valorizzazione delle proprie potenzialità, consolidando la fiducia nelle proprie abilità e alimentando una ricerca personale del bello e del significato nell’arte musicale. L’educazione musicale strumentale affina inoltre una profonda sensibilità estetica e la capacità di un ascolto attento e partecipe, sviluppando l’abilità di riconoscere e analizzare gli elementi costitutivi del linguaggio musicale in contesti culturali e stilistici diversificati (Nuove Indicazioni 2025).
Nelle nuove Indicazioni si afferma che l’incontro con lo strumento musicale, sia come interpreti sia come ascoltatori consapevoli e critici, è in grado di promuovere la formazione di persone che conserveranno un rapporto positivo con la musica lungo tutto l’arco della vita. Si tratta di una formazione che contribuisce a sviluppare una cittadinanza attiva e consapevole, in grado di valorizzare la diversità culturale utilizzando il linguaggio universale della musica. L’improvvisazione e l’interpretazione creativa attuata con gli strumenti musicali favorisce il formarsi di una mente flessibile, aperta all’innovazione e in grado di sostenere il pensiero divergente.
Attraverso tale tipo di studio viene valorizzato il patrimonio culturale nazionale e internazionale e favorito il dialogo interculturale oltre che riflessioni critiche sulla continuità tra tradizione e innovazione; in questo senso, le nuove Indicazioni richiamano l’importanza dell’utilizzo delle tecnologie anche nella produzione musicale in quanto elemento fondamentale per integrare tradizione e modernità e ampliare le possibilità espressive sfruttando, appunto, le potenzialità offerte dall’avvento del digitale.
Non meno importante viene considerata la pratica d’insieme perché attraverso tale esperienza si promuovono la costruzione di relazioni interpersonali profonde basate sul rispetto reciproco, la socializzazione e il lavoro cooperativo.
Lo studio dello strumento musicale nella scuola secondaria di primo grado a indirizzo musicale viene definito come esperienza formativa finalizzata a promuovere l’arte musicale in un quadro di crescita armoniosa degli studenti sotto il profilo espressivo, tecnico e culturale.
La pratica musicale, come linguaggio, contribuisce a creare un ponte tra emozioni, idee e culture diverse, favorendo il dialogo interculturale e il superamento delle barriere sociali, linguistiche e culturali. Attraverso l’apprendimento dello strumento musicale, gli studenti sono accompagnati in un percorso che intreccia dimensioni cognitive, emotive e sociali, stimolando una consapevolezza personale e collettiva (Nuove Indicazioni 2025).
La musica non viene considerata come un mezzo di espressione della personalità ma come forma di arte viva e dinamica in grado di promuovere la conoscenza del mondo e di se stessi; tale esperienza consente agli studenti di creare un legame diretto tra pensiero critico e azione, tra emozione e razionalità. L’ultimo anno ha una valenza importante per l’orientamento perché favorisce la costruzione della propria identità artistica e perfeziona le abilità musicali affinando le abilità estetiche, analitiche, esecutive e interpretative.
Gli obiettivi generali nello studio dello strumento musicale sono così definiti:
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far acquisire competenze tecniche di base per l’esecuzione di brani musicali adeguati al livello di studio;
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far sviluppare l’ascolto attivo riconoscendo gli elementi costitutivi del linguaggio musicale nei vari contesti culturali e stilistici;
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educare alla pratica d’insieme, valorizzando il lavoro di gruppo e il rispetto reciproco;
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promuovere la creatività musicale esplorando modalità di espressione personale con l’improvvisazione e l’interpretazione creativa;
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valorizzare il patrimonio musicale nazionale e internazionale favorendo il dialogo interculturale e la continuità tra tradizione e innovazione.
Le competenze attese al termine della classe terza riguardano:
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conoscenza delle frasi musicali all’ascolto, con struttura, andamento e caratteristiche melodiche e ritmiche;
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corretta trascrizione di frasi ascoltate utilizzando correttamente la notazione musicale;
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riproduzione con la voce e con lo strumento di frasi musicali ascoltate, con padronanza dell’intonazione, del ritmo e della tecnica esecutiva;
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conoscenza delle fondamentali relazioni armoniche e della loro funzione nella struttura musicale;
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identificazione di cambi armonici e semplici progressioni all’ascolto;
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decodifica e applicazione nella pratica esecutiva di segni dinamici, timbrici e agogici ed esecuzione in modo espressivo e coerente con il contesto musicale del brano, dimostrando una comprensione dell’intenzione musicale;
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adattamento della tecnica strumentale per variazioni dinamiche e timbriche con sensibilità interpretativa;
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interpretazione di brani di vari generi e stili, utilizzando le tecniche strumentali per ciascun contesto musicale;
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analisi della struttura del brano per comprenderne l’organizzazione formale ed espressiva;
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collaborazione in ensemble o in gruppo orchestrale coordinandosi ritmicamente e timbricamente e dimostrando padronanza del proprio assetto psico-fisico;
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sviluppo di capacità creative e compositive con rielaborazione di materiali ritmici e melodici;
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utilizzo dello strumento per creare variazioni ritmico-melodiche in coerenza stilistica e musicale con il contesto.
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integrazione di tecniche strumentali e conoscenze armoniche improvvisazioni creative.
Gli obiettivi specifici di apprendimento al termine della classe terza prevedono:
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Ascolto: discriminare le caratteristiche del suono, altezza, intensità, timbro, durata; cellule ritmiche e melodiche e le frasi musicali; decodificarle correttamente con la scrittura musicale e saperle riprodurre con la voce e lo strumento; le basilari strutture armoniche; brani musicali individuando elementi formali, strumenti musicali, andamento ritmico e melodico, idee tematiche e variazioni armoniche.
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Letto scrittura: leggere la musica interpretando la notazione convenzionale e i basilari segni di intonazione, ritmo, durata, dinamica, articolazione, espressione; utilizzare la notazione convenzionale per produrre semplici scritti musicali.
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Esecuzione e interpretazione: riconoscere e saper eseguire gli idiomi della scrittura musicale, interpretando segni dinamici e timbrici e basilari indicazioni agogiche per eseguire studi e brani della letteratura strumentale; eseguire collettivamente brani vocali e strumentali di generi e stili differenti, con comprensione delle principali tecniche strumentali, della struttura del brano, della funzione espressiva in base al testo musicale e all’ensemble o al gruppo orchestrale, conservando l’equilibrio psico-fisico nell’efficacia della comunicazione; improvvisare brani ritmico-melodici rielaborando semplici materiali sonori.
Obiettivi specifici di apprendimento – Allegato A come modificato dal decreto interministeriale n. 176 del primo luglio 2022
Strumenti ad arco
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conoscenza della basilare organologia dello strumento;
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acquisizione di una naturale postura del corpo e delle mani per la gestione consapevole della produzione del suono e la corretta gestione oculo-manuale;
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controllo delle articolazioni dell’arto destro: spalla, gomito, polso, dita con movimenti orizzontali e verticali;
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controllo della condotta dell’arco nell'intensità e nella durata dei suoni;
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conoscenza e riproduzione dei principali colpi d’arco: detaché alla metà, punta e tallone; staccato, portato, martellato; legato con passaggi di corda;
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controllo dell’intonazione con tutte le disposizioni delle dita della mano sinistra e delle posizioni più semplici;
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esecuzione di un primo repertorio di studi e brani interpretando segni dinamici, timbrici, di durata e di tempo;
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possesso di un basilare metodo di studio con l’utilizzo della voce per il miglioramento dell’intonazione e dell’interpretazione e con l’uso attivo del metronomo, sull’ascolto.
Strumenti a fiato
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Conoscenza della basilare organologia dello strumento;
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acquisizione di una naturale postura del corpo e delle mani per la gestione consapevole della produzione del suono e la corretta gestione oculo-manuale;
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controllo dell’emissione con una posizione naturale delle labbra;
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conoscenza e riproduzione delle principali tecniche di articolazione e attacco del suono: legato, staccato, tenuto, tratteggiato;
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controllo dell’intonazione nell’utilizzo di tutte le articolazioni, sviluppando un’ampia gamma dinamica e di registro;
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esecuzione di un primo repertorio di studi e brani interpretando segni dinamici, timbrici, di durata e di tempo;
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possesso di un basilare metodo di studio con l’utilizzo della voce per il miglioramento dell’intonazione e dell’interpretazione e con l’uso attivo del metronomo, sull’ascolto.
Strumenti a tastiera e percussioni
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Conoscenza della basilare organologia dello strumento;
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acquisizione di una naturale postura del corpo e delle mani per la gestione consapevole della produzione del suono e la corretta gestione oculo-manuale;
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conoscenza e utilizzo delle principali tecniche di produzione del suono:
strumenti a tastiera – tecnica delle 5 dita (per pianoforte e fisarmonica), scale diatoniche e cromatiche, arpeggi, ottave, coordinazione e indipendenza delle mani, controllo dinamico e timbrico (utilizzo del mantice e della bottoniera per la fisarmonica);
percussioni – principali tecniche di produzione del suono per tamburo, drumset, timpani, strumenti a tastiera (vibrafono, xilofono, marimba e glockenspiel), strumenti accessori (grancassa, piatti a due, triangolo, tamburo basco), principali rudiments, scale diatoniche, cromatiche e arpeggi, coordinazione e indipendenza delle mani, controllo dinamico e timbrico;
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acquisizione di una naturale posizione del corpo durante la produzione del suono;
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esecuzione delle principali articolazioni (legato, staccato, accentato, marcato), dimostrando l’acquisizione di un’ampia gamma dinamica;
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esecuzione di un repertorio di studi e brani di epoche e stili differenti, interpretando segni dinamici, timbrici, di durata e di tempo, mantenendo un corretto assetto psico-fisico;
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possesso di un basilare metodo di studio con l’utilizzo della voce per il miglioramento dell’intonazione e dell’interpretazione e con l’uso attivo del metronomo, sull’ascolto.
Strumenti a corde pizzicate
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Conoscenza della basilare organologia dello strumento;
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acquisizione di una naturale postura del corpo e delle mani per la gestione consapevole della produzione del suono e la corretta gestione oculo-manuale;
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conoscenza e utilizzo delle principali tecniche di produzione del suono:
arpa – impostazione delle mani; orientamento sulla cordiera; controllo e sviluppo tecnico; sviluppo dell’articolazione; gesto esecutivo; arpeggi e scale con applicazione della tecnica della voltata; suoni armonici, strisciati, smorzati;
chitarra – postura e tecniche di impugnatura e movimento delle mani; scale e arpeggi; accordi tipici dello strumento e cadenze; (arpa); suoni armonici, glissato, pizzicato ed effetti percussivi;
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acquisizione del controllo delle principali articolazioni con un’ampia gamma dinamica e di registro;
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esecuzione di un repertorio di studi e brani interpretando segni dinamici, timbrici, di durata e di tempo;
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possesso di un basilare metodo di studio con l’utilizzo della voce per il miglioramento dell’intonazione e dell’interpretazione e con l’uso attivo del metronomo, sull’ascolto.
Conoscenze
Timbro, ritmo, melodie, dinamica, struttura formale, frasi tematiche, elementi timbrici, andamento ritmico, variazioni armoniche, organologia di base, meccanismi di produzione e propagazione del suono, postura e controllo del gesto, esecuzione naturale e rilassata, riproduzione ritmica e melodica a partire dall’ascolto, utilizzo della voce e dello strumento, improvvisazione guidata, decodifica della notazione musicale, segni di intonazione (pentagramma, chiavi, note, alterazioni), segni di durata (figure musicali, pause, punti di valore, legature, punto coronato), segni di ritmo (misura, indicazioni di tempo), segni di dinamica (crescendo/diminuendo, accenti), segni di articolazione (legato, staccato, marcato), segni di espressione (abbellimenti, agogiche, espressive), segni di ripetizione e struttura (da capo, dal segno, coda, fine), musica d’insieme (approccio ludico, improvvisazione, riproduzione di melodie e cellule ritmiche), capacità interpretativa, ascolto in ensemble, gesti di conduction (Nuove Indicazioni 2025).
Suggerimenti metodologici
Nelle nuove Indicazioni sono riportati anche alcuni suggerimenti relativi all'insegnamento dello strumento musicale con la raccomandazione che tale esperienza sia considerata come parte di un percorso curricolare più ampio, verticale, integrato tra teoria, pratica, riflessione critica che accompagna lo studente nel suo percorso educativo consentendogli di acquisire adeguate competenze musicali. Lo studente deve, in questo senso, acquisire attraverso la pratica musicale strumentale una serie di competenze di base fondamentali per il proseguimento del percorso musicale: si fa riferimento a una postura adeguata durante l’esecuzione, alla capacità di lettura musicale, alla conoscenza della produzione del suono, alle tecniche di base per eseguire studi e brani di media difficoltà.
Si afferma che la mediazione didattica nella pratica musicale deve avvenire principalmente con la vocalità e con l’ascolto in quanto la voce è anche un mezzo per intonare, riprodurre ritmi, frasi e articolazioni e lo stesso vale per il corpo, fondamentale per il coordinamento motorio, essenziale per il tempo e il ritmo. Altro elemento fondamentale è considerata la capacità di ascolto da affiancare alla pratica della trascrizione per affinare le competenze analitiche, mentre il metronomo e la pratica dell’improvvisazione su schemi ritmici e armonici favoriscono lo sviluppo del ritmo interno, fondamentale per la fluidità musicale. Dopo aver segnalato l’importanza di strumenti tecnologici per la registrazione e la manipolazione del suono, viene suggerito anche tale utilizzo nella mediazione didattica per documentare e monitorare i progressi degli studenti, la personalizzazione dei percorsi di apprendimento, nell’ampliamento di contenuti aggiuntivi e interattivi.
Viene infine sottolineata l’importanza della valutazione della performance musicale, individuale e tra pari con la musica d’insieme, che deve basarsi su strumenti diversificati e considerare quali l’interpretazione, la tecnica strumentale, il fraseggio, l’espressione musicale, l’emotività, la motivazione e la capacità di sviluppare un metodo di studio autonomo.