Indice
1. Breve excursus
L’istruzione tecnica, in un Paese manifatturiero come l’Italia (secondo in Europa dopo la Germania), ha rappresentato uno dei fattori trainanti del nostro sviluppo economico e imprenditoriale.
Con il D.P.R. 15 marzo 2010, n. 88 il Miur ha provveduto a riordinare l’intero settore degli istituti tecnici, sottolineando che la loro identità deve poggiare su una solida base culturale, tecnologica e scientifica, in linea con le Indicazioni dell’Unione europea, in particolare con il documento Europa 2020. Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Nelle Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento (Miur, Direttiva 15 luglio 2010, n. 57) si afferma quanto segue:
Come in passato gli istituti tecnici hanno fornito i quadri dirigenti e intermedi del sistema produttivo, così oggi è indispensabile il loro apporto in un momento in cui il progresso scientifico e tecnologico richiede “menti d’opera” con una specializzazione sempre più raffinata.
Nel D.P.R. n. 88/2010, l’organizzazione degli istituti tecnici veniva riordinata in due settori: economico e tecnologico, suddivisi in indirizzi (Si veda Figura 1). Il riordinamento di questo settore ha razionalizzato l’assetto precedente che era arrivato a contare centinaia di indirizzi a livello nazionale.
FIG. 1 D.P.R. n. 88/2010: i due settori e l’articolazione dei rispettivi indirizzi.
Nei vari indirizzi sono poi state introdotte specifiche opzioni per promuovere alleanze formative con i territori di riferimento e le loro specificità produttive.
La legge n. 107/2015, tra le deleghe al Governo, prevede all’art. 1, comma 181 lettera D) la revisione dei percorsi di istruzione professionale, ma nessuna modifica del D.P.R. n. 88/2010 riguardante gli istituti tecnici. Di conseguenza, il Decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 61, attuativo della 107, provvederà a riformare il segmento dell’istruzione professionale con conseguente modifica della prima riforma contenuta nel D.P.R. n. 87 del 2010.
Nella prospettiva di allineare il nostro sistema scolastico con quello di molti altri paesi dell’Unione europea, il Miur con decreto ministeriale 3 agosto 2017, n. 567, Sperimentazione percorsi quadriennali di istruzione secondaria di secondo grado, ha avviato, a cominciare dall’anno scolastico 2018-2019 un piano nazionale di innovazione ordinamentale. Ai sensi dell’articolo 11 del D.P.R. 275/1999 e al fine di dare piena attuazione dell’autonomia scolastica e del curricolo di scuola di cui all’articolo 1, comma 3, della legge 107/2015, il Miur ha previsto la possibilità della riduzione di un anno dei percorsi di istruzione secondaria di secondo grado quinquennali dei licei e degli istituti tecnici.
Il percorso quadriennale si prefigge, in ogni caso, di assicurare agli studenti il raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento e delle competenze previsti per il quinto anno di corso, entro il termine del quarto anno.
Il primo quadriennio della sperimentazione si è concluso nell’anno scolastico 2021-2022. Le scuole coinvolte sono risultate in tutto 192: 144 licei e 48 istituti tecnici, con la seguente distribuzione geografica: 85 scuole al Nord; 43 al Centro e 64 nel Sud e nelle Isole.
2. La riforma dell’istruzione tecnica nella legge 17 novembre 2022, n. 175
A ridosso dell’avvio della seconda fase della sperimentazione quadriennale (2022-2026), il Governo ha approvato il decreto legge 23 settembre 2022, n. 144, trasformato dal Parlamento nella legge 17 novembre 2022, n. 175, recante il titolo Ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Gli articoli 26 e 27 della legge prevedono rispettivamente la riforma dell’istruzione tecnica e dell’istruzione professionale, inserita nelle misure del PNRR e affidata a uno e più decreti attuativi.
Nell’articolo 26 si sottolinea che la revisione dell’assetto ordinamentale dei percorsi di istruzione tecnica si iscrive negli obiettivi del PNRR, orientandoli alle innovazioni introdotte dal piano nazionale Industria 4.0, in un’ottica di sostenibilità ambientale. L’attuazione di tale riordinamento comporterà da parte del Ministero dell’Istruzione l’adozione di uno o più regolamenti, nel rispetto dei principi del potenziamento dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e della maggiore flessibilità nell’adeguamento dell’offerta formativa. I criteri che sosterranno la nuova architettura dei percorsi di istruzione tecnica sono:
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rafforzare le competenze linguistiche, storiche, matematiche e scientifiche, la connessione al tessuto socioeconomico del territorio di riferimento, favorendo la laboratorialità e l'innovazione;
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valorizzare la metodologia didattica per competenze, caratterizzata dalla progettazione interdisciplinare e dalle unità di apprendimento, nonché aggiornare il Profilo educativo, culturale e professionale dello studente e incrementare gli spazi di flessibilità. Con decreto del Ministro dell'istruzione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sono conseguentemente definiti gli specifici indirizzi e i relativi quadri orari.
Per rafforzare la continuità tra istruzione secondaria e terziaria, si prevede di collegare i percorsi degli istituti tecnici con quanto disposto dalla legge 15 luglio 2022, n. 99, istitutiva degli ITS Academy.
Inoltre, a livello regionale o interregionale potranno essere sottoscritti Patti educativi 4.0 per l’integrazione e la condivisione delle risorse professionali, logistiche e strumentali di cui dispongono gli istituti tecnici e professionali, le imprese, gli enti di formazione, gli ITS Academy, le Università e i centri di ricerca, anche attraverso la valorizzazione dei poli tecnico-professionali e dei patti educativi di comunità.
L’obiettivo del riordino dell’istruzione tecnica e di quella professionale è quello di individuare una nuova regolamentazione delle strutture per adeguare l’offerta formativa delle istituzioni scolastiche ai bisogni del mercato del lavoro.
Come già sottolineato, la riforma è poi coerente con quanto disposto dalla legge 15 luglio 2022, n. 99 (Istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore), che ha istituito il Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore, di cui sono parte integrante gli Istituti tecnici superiori, che assumono la denominazione di Istituti tecnologici superiori (ITS Academy). La finalità degli ITS Academy è quella di promuovere l’occupazione, in particolare giovanile, e di rafforzare le condizioni per lo sviluppo di un’economia ad alta intensità di conoscenza.
Per accompagnare il processo di riforma, l’articolo 28 della legge 175/2022 ha istituito presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito un Osservatorio nazionale con la finalità di rafforzare il raccordo con le filiere produttive di riferimento dei due ordini scolastici.
3. Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale
L’articolo 26 della legge 175/2022 ha conosciuto un primo intervento attuativo con l’approvazione della legge 8 agosto 2024, n. 121 (Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale). La legge n. 121/2024, nell’ambito degli obiettivi del Piano nazionale Industria 4.0, ha istituito la filiera formativa tecnologico-professionale, costituita dai percorsi sperimentali del secondo ciclo di istruzione e dai percorsi formativi degli istituti tecnologici superiori (ITS Academy).
Nell’ambito di tale filiera sono attivati percorsi quadriennali sperimentali di istruzione secondaria di secondo grado, ai sensi dell’art. 11 del D.P.R. n. 275/1999. Ferme restando le funzioni delle regioni in materia di programmazione dell’offerta formativa, le regioni e gli uffici scolastici regionali possono stipulare accordi, anche con la partecipazione degli ITS Academy, delle università, delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica e di altri soggetti pubblici e privati.
Tali accordi possono prevedere altresì l'istituzione di reti, denominate «campus», eventualmente afferenti ai poli tecnico-professionali, laddove presenti sul territorio, di cui possono far parte i soggetti che erogano percorsi di istruzione e formazione professionale e percorsi di IFTS (Istruzione e formazione tecnica superiore), gli ITS Academy, gli istituti d’istruzione di secondo grado che erogano i percorsi sperimentali quadriennali.
Di fatto, si ipotizza la sperimentazione di un sessennio 4+2: un quadriennio di scuola superiore più due di ITS Academy. Infatti, le studentesse e gli studenti che hanno conseguito il diploma professionale al termine dei percorsi quadriennali possono accedere ai percorsi formativi degli ITS Academy.
Il percorso di studi quadriennale comporta un profondo aggiornamento del curricolo d’istituto. La legge n. 121/2024 prevede:
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l’adeguamento e l’ampliamento dell’offerta formativa, con particolare riferimento alle competenze linguistiche e logico-matematiche e alle discipline di base;
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il ricorso alla flessibilità didattica e organizzativa, alla didattica laboratoriale, all’adozione di metodologie innovative e al rafforzamento dell'utilizzo in rete di tutte le risorse professionali, logistiche e strumentali disponibili;
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la promozione dei passaggi fra percorsi diversi, attraverso forme di orientamento individualizzato di studentesse e studenti;
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la stipula di contratti di prestazione d’opera per attività di insegnamento e di formazione nell’ambito delle attività laboratoriali e dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO) con soggetti del sistema delle imprese e delle professioni;
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la certificazione delle competenze trasversali e tecniche,
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al fine di orientare gli studenti nei percorsi sperimentali e di favorire il loro inserimento in contesti lavorativi, anche attraverso i servizi di collocamento mirato per studentesse e studenti con disabilità.
Sul piano didattico, la sperimentazione si caratterizza, altresì, per:
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l’introduzione dell’apprendimento integrato delle attività formative in lingua straniera (CLIL – Content and Language Integrated Learning);
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la stipula di accordi partenariato, volti a definire le modalità di co-progettazione tra operatori scolastici e esperti di settori produttivi;
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la valorizzazione delle opere di ingegno e dei prodotti oggetto di diritto d’autore e di proprietà industriale, realizzati all’interno dei percorsi della filiera formativa.
4. Le prime misure della riforma
In attuazione dell’articolo 26 della legge n. 175/2022, il Ministero dell’Istruzione e del merito ha emanato il decreto ministeriale 31 dicembre 2024, n. 269 (Decreto concernente le prime misure per l’attuazione della riforma dell’istruzione tecnica).
Nell’articolo 1 del Decreto, il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), nel quadro delle finalità generali della riforma, detta alcune disposizioni riguardanti la prima applicazione, per l’anno scolastico 2025-2026, della riforma degli istituti tecnici.
L’aggiornamento dei curricoli vigenti di tali istituti prevede:
1. il rafforzamento delle competenze generali linguistiche, storiche, matematiche e scientifiche, giuridiche ed economiche e delle competenze tecnico-professionali riguardanti i profili in uscita;
2. l’implementazione della connessione al tessuto socioeconomico-produttivo del territorio di riferimento, favorendo la laboratorialità, l'innovazione e l'apporto formativo delle imprese e degli enti del territorio;
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valorizzazione della metodologia didattica per competenze, caratterizzata dalla progettazione interdisciplinare e dalle unità di apprendimento;
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aggiornamento del Profilo educativo, culturale e professionale (PECUP) dello studente;
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incremento degli spazi di flessibilità;
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definizione di meccanismi volti a dare la continuità degli apprendimenti nell'ambito dell'offerta formativa dei percorsi di istruzione tecnica con i percorsi dell'istruzione terziaria nei settori tecnologici;
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attuazione di specifiche attività formative destinate al personale docente degli istituti tecnici, finalizzate alla sperimentazione di modalità didattiche laboratoriali, innovative, coerentemente con le specificità dei contesti territoriali;
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elaborazione, a livello regionale o interregionale, di accordi, denominati «Patti educativi 4.0», per l'integrazione e la condivisione delle risorse professionali, logistiche e strumentali, accreditati dalle Regioni, gli ITS Academy, le università e i centri di ricerca, anche attraverso la valorizzazione dei poli tecnico-professionali e dei patti educativi di comunità, nonché la programmazione di esperienze laboratoriali condivise, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente;
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definizione dell'erogazione diretta da parte dei Centri provinciali di istruzione per gli adulti (CPIA) di percorsi di istruzione tecnica non erogati in rete con le istituzioni scolastiche di secondo grado o erogati in misura non sufficiente rispetto alle richieste dell'utenza e del territorio;
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attuazione di misure di supporto allo sviluppo dei processi di internazionalizzazione degli istituti tecnici.
Nell’articolo 2 si sottolinea che l’assetto didattico dei percorsi di istruzione tecnica è incentrato sulla didattica per competenze e sull’integrazione dei saperi, attraverso un’organizzazione del curricolo per unità di apprendimento
finalizzate all’acquisizione o alla mobilitazione di conoscenze e abilità necessarie per promuovere e sviluppare competenze che consentano di gestire compiti di realtà attraverso la partecipazione attiva e autonoma degli studenti.
Una particolare attenzione viene riservata nell’articolo 3 alla connessione tra scuola e mondo del lavoro e dei contesti produttivi di livello locale, nazionale e internazionale. Dirigenti e docenti degli istituti tecnici dovranno favorire la costituzione di alleanze scuola-impresa, mediante la stipula di convenzioni, accordi di partenariato finalizzati alla realizzazione di attività co-progettate.
Nell’art. 4 viene ridefinito il profilo educativo, culturale e professionale della studentessa e dello studente che deve tenere conto del quadro europeo e nazionale con particolare richiamo alle competenze chiave per l’apprendimento permanente e alle discipline STEM, definite nelle Linee guida adottate con il DM 15 settembre 2023, n. 184.
Con il decreto ministeriale n. 184/2023, nel quadro dell’attuazione del PNRR, il MIM ha adottato le Linee guida per le discipline STEM.
A decorrere dall’anno scolastico 2023-2024, si afferma nel decreto,
le istituzioni scolastiche dell'infanzia, del primo e del secondo ciclo di istruzione statali e paritarie aggiornano il piano triennale dell'offerta formativa e il curricolo di istituto prevedendo, sulla base delle Linee guida, azioni dedicate a rafforzare lo sviluppo delle competenze matematico-scientifico-tecnologiche, digitali e di innovazione legate agli specifici campi di esperienza e l’apprendimento delle discipline STEM.
Inoltre il curricolo di istituto dell’istruzione tecnica dovrà essere orientato ai temi della transizione ecologica, dello sviluppo sostenibile, all’insegnamento trasversale dell’educazione civica di cui alla legge n. 92/2019 e alle attività di orientamento esplicitate nel D.M. 328/2022 e relative Linee guida.
Nell’articolo 5 si raccomanda alle istituzioni scolastiche di avvalersi degli spazi di autonomia e flessibilità previsti dagli ordinamenti vigenti.
5. Il raccordo con gli ITS Academy
Una delle novità più significative è contenuta nell’articolo 6 del Decreto, recante il titolo, Raccordi con l’istruzione terziaria di livello accademico e non accademico.
Nell’ambito della progettazione curriculare degli istituti tecnici, si sottolinea nel primo comma dell’art. 6,
le istituzioni scolastiche che erogano percorsi di istruzione tecnica possono prevedere interventi volti a facilitare il raccordo con i percorsi di istruzione terziaria degli ITS Academy di cui alla legge 15 luglio 2022, n. 99 e i percorsi delle lauree professionalizzanti disciplinate dalla legge 8 novembre 2021, n. 163, in una logica di continuità degli apprendimenti al fine di definire una offerta formativa orientata al progressivo innalzamento di competenze tecnico professionali.
L’importanza di costruire una stringente continuità tra istruzione secondaria di secondo grado e istruzione terziaria, ITS Academy, è l’obiettivo più rilevante dell’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale, tema trattato nel paragrafo 3. Tale raccordo risulta coerente con la sperimentazione dei percorsi sperimentali quadriennali 4+2, che consentono alle studentesse e agli studenti frequentanti tali percorsi di accedere direttamente ai corsi ITS Academy. In alternativa, la conclusione del quadriennio termina con l’acquisizione del diploma, titolo spendibile nel mondo del lavoro al pari di un diploma quinquennale e consente l’iscrizione all’Università.
A conclusione delle iscrizioni relative all’a.s. 2025-2026, sono stati registrati circa 5.450 iscritti al primo anno della filiera 4+2, con un significativo incremento rispetto all’anno precedente. Il numero, infatti, è più che triplicato.
Gli interventi previsti nel primo comma dell’articolo 6 del D.M. n. 269/2024 tengono conto dell’affinità e della coerenza delle attività economiche e dei settori tecnologici cui si riferiscono i percorsi di istruzione tecnica con i percorsi ITS Academy, nonché «delle specifiche esigenze e vocazioni rilevate in connessione con il tessuto socioeconomico-produttivo locale e nazionale».
Il raccordo tra istituti tecnici e mondo del lavoro prevede che i docenti delle discipline professionalizzanti svolgano periodi di osservazione in aziende delle filiere, affinché possano sperimentare forme di affiancamento tutoriale per l’aggiornamento in ordine alle innovazioni introdotte nei contesti lavorativi.
L’articolo 8 del decreto sottolinea nuovamente l’importanza dello sviluppo di filiere formative tecnologico-professionali funzionali all’adesione di accordi denominati «Patti educativi 4.0», stipulati a livello regionale o interregionale, che prevedono la partecipazione degli istituti tecnologici superiori (ITS Academy), delle università e dei centri di ricerca, degli enti di formazione accreditati dalle regioni, delle imprese che operano nel sistema produttivo, di altri soggetti pubblici e privati.
Pertanto, sia gli istituti tecnici che gli istituti professionali possono avviare, autonomamente o in rete, «Patti educativi 4.0» con i soggetti sopra indicati con l’obiettivo di avvicinare il mondo della scuola con quello del lavoro. Tali patti si traducono in forme di partenariato per la condivisione di risorse professionali e strumentali e per la sperimentazione di didattiche laboratoriali innovative.
7. La sperimentazione presso i Centri Provinciali d’Istruzione degli Adulti (CPIA)
Nel D.M. n. 269/2024 si prevedono alcune misure innovative anche per i Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA), istituiti con il D.P.R. n. 263/2012.
Dall’anno scolastico 2025/2026, i CPIA potranno erogare, in via sperimentale ai sensi dell’articolo 11 del D.P.R. n. 275/1999, percorsi di secondo livello di istruzione tecnica, qualora non siano già erogati in rete dalle istituzioni scolastiche del territorio.
Nel D.P.R. n. 263/2012 (Regolamento recante norme generali per la ridefinizione dell’assetto organizzativo didattico dei centri di istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali) il Miur riorganizzò l’istruzione per gli adulti in percorsi di:
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primo livello finalizzati al conseguimento del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione e della certificazione attestante l’acquisizione delle competenze di base connesse all’obbligo di istruzione;
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secondo livello con l’obiettivo di far conseguire il diploma di istruzione tecnica, professionale e artistica;
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alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana, destinati agli adulti stranieri finalizzati all’acquisizione di un titolo attestante il raggiungimento di un livello di conoscenza italiana non inferiore al livello A2 del Quadro comune europeo.
Il D.M. n. 269/2024 prevede che i CPIA, in quanto soggetti pubblici per l’apprendimento permanente, possano integrare l’offerta formativa di istruzione tecnica.
La sperimentazione dei percorsi di secondo livello di istruzione tecnica avverrà previa candidatura in risposta ad un Avviso nazionale di selezione pubblica emanato dal Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione.
La selezione delle proposte progettuali avanzate dai CPIA è effettuata da una apposita Commissione tecnica territoriale, nominata dal Direttore generale o dal dirigente preposto all’Ufficio scolastico territoriale, composta da dirigenti tecnici e personale dell’amministrazione o scolastico di elevata specializzazione.
L’articolo 10 del decreto (Sviluppo dei processi di internazionalizzazione) affronta il tema dell’internazionalizzazione degli istituti tecnici attraverso:
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il conseguimento di certificazioni internazionali che attestino le competenze linguistico-comunicative in lingua straniera;
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una più efficace e strutturale introduzione dell’apprendimento integrato dei contenuti formativi in lingua straniera (CLIL – Content and Language Integrated Learning), con riguardo al settore produttivo di riferimento, anche con il supporto dei conversatori di lingua in compresenza con i docenti di tutte le discipline.
Tale processo è finalizzato a realizzare lo Spazio europeo dell’istruzione in coerenza con gli obiettivi dell’Unione europea in materia di istruzione e formazione professionale.