Il progetto Intrecci nasce nel 2017 in Unione Tresinaro Secchia da un progetto finanziato da Fondazione Manodori di Reggio Emilia con l’obiettivo di sostenere legami solidali nelle comunità locali. Parte dal presupposto (narrato e condiviso dal progetto a livello locale)che avere bisogno è normale, chiedere aiuto è legittimo, poter aiutare è alla portata di tutti. Ma non è banale. Non lo è perchè in ognuno e nelle reti sociali ci sono timori, remore, preoccupazioni anche legittime. Perchè nell’aiutare qualcuno si ha talvolta il timore di ingaggiarsi in un impegno di cui non si vede il termine, perchè nelle relazioni tra pari ci sono incomprensioni e dinamiche di aspettative complesse e il rischio e il timore di “bruciarsi” è dietro l’angolo.
Ecco, dunque che gli ingredienti di Intrecci, che hanno supportato dal 2017 ad oggi più di 400 progetti di solidarietà e impegno sociale, sono i seguenti:
- un servizio sociale che, in condivisione con alcuni servizi della sanità(Centro di Salute Mentale e Servizio Dipendenze Patologiche)ha modificato la propria cultura di servizio, e operatori che, incontrando i cittadini, si chiedono e approfondiscono sistematicamente il quesito “per chi, per quale contesto questo cittadino può essere risorsa?”;
- una narrazione e diffusione del progetto capillare sul territorio, che lo ha negli anni accreditato tra i cittadini e le istituzioni;
- tutor, figure educative, che insieme agli assistenti sociali del territorio, a partire dai bisogni che vengono espressi dai cittadini nella relazione con i servizi sociosanitari(ma anche nei contesti scolastici, sportivi)e portati alla loro attenzione, ricercano, tra le reti di vicinato e di comunità(inclusi i cittadini in carico ai servizi)le risorse che possono essere di supporto per il bisogno espresso, curano la proposta di incontro tra cittadino risorsa e cittadino che richiede supporto e monitorano l’andamento dell’esperienza, sostenendo anche la risoluzione di conflitti o fasi complesse;
- la formalizzazione (e protocollazione) presso il Servizio Sociale degli accordi di Intrecci che vedono protagonisti attivi i cittadini coinvolti e l’attivazione di un’assicurazione RC dedicata ai volontari.
Gli output che oggi possono essere valorizzati, dopo 7 anni di lavoro:
- il progetto Intrecci incentiva dinamiche di cui le nostre comunità sono capaci(ma talvolta non in modo autonomo)di mettere in campo: dinamiche di vicinanza solidale, inclusione, valorizzazione delle competenze diffuse;
- Intrecci in questi anni ha risposto a disparati bisogni: trasporti e accompagnamenti, sostegno allo studio, tempo di relazione, consegna di generi alimentari, impegno sociale in contesti quali orti sociali e circoli, dando la possibilità a cittadini in situazione di vulnerabilità di ricevere supporto e aiuto, e diventare a loro volta risorse per altri: spesso chi riceve un supporto con il progetto Intrecci si rende disponibile a sua volta come volontario. Prima del progetto Intrecci, in situazioni di assenza di contesti di volontariato organizzati, si sarebbe risposto con l’attivazione di servizi professionali. La sfida, quindi che i servizi socioeducativi hanno colto è quella di selezionare i bisogni per i quali è necessaria una risposta basata su competenze professionali e riconoscere quando la risposta professionale supplisce a fatiche delle reti informali e comunitarie. Intrecci ha dunque incentivato un'evoluzione delle competenze degli educatori: non solo l’educatore che si fa prossimo e sostiene il singolo cittadino in situazione di vulnerabilità, ma anche e soprattutto l’educatore che diventa attivatore, animatore, manutentore di risorse comunitarie che possono essere valorizzate;
- Una struttura del progetto che oggi, dopo diversi anni, ha una sua stabilità che prevede tre ambiti nei quali costruire Intrecci con creatività e responsabilità:
- La relazione tra pari, in cui un cittadino porta un bisogno, i tutor lavorano affinché un altro cittadino (talvolta conosciuto a sua volta per un bisogno, altre volte parte del contesto comunitario)o un gruppo di persone possa sostenere una risposta al bisogno portato;
- L’inclusione in contesti che si fanno accoglienti, che si aprono all' inclusione di un cittadino che probabilmente non accederebbe a quel contesto associativo (es. Circoli, associazioni di volontariato),ma che viene sostenuto e valorizzato per le competenze che ha e che può impiegare nell' impegno sociale,anche attraverso l' accompagnamento dei tutor;
- Le attività di gruppo:le persone incontrate in questi anni hanno più volte riportato di non sentirsi adeguati nel mettere a disposizione di altre persone o di contesti sociali le proprie competenze, pur riconoscendosene portatori. Sono stati dunque proposti gruppi per adulti che hanno l' obiettivo di garantire contesti di socializzazione tutelati e accompagnati dai tutor, nei quali sperimentare attività insieme in collaborazione con altri soggetti e contesti del territorio. Questo accompagnamento favorisce la pratica di tempi e contesti di socializzazione, sostiene la fiducia in sé stessi, supporta legami tra pari e la conoscenza del territorio, oltre a supportare la pratica e a far emergere competenze personali trasversali e specifiche.
Tra il 2023 e il 2024 è stato realizzato un video che racconta Intrecci e alcune storie di successo, narrati da operatori e cittadini che hanno investito in questo progetto.
Dalle parole di due utenti dei servizi sociali, oggi volontarie di Intrecci:
“Avevo bisogno di rimettermi al centro io, di fare qualcosa di nuovo per gli altri e anche per me: mi ha permesso di capire cosa sono capace di fare, e che valgo. Valgo!”
“Per me Intrecci è uno sguardo che mi ha vista.”
Anna Colombini
Cooperativa Sociale Pangea
ANNA.COLOMBINI@PANGEAEDUCARE.NET

